Fratelli d’Italia fa il pieno di tessere per espugnare “Fort-Frosinone”

In aumento esponenziale le adesioni al partito di Giorgia Meloni: si è passati da 220 a 900, Tiene banco il gioco delle "correnti" con l'onorevole Aldo Mattia che sfida Fabio Tagliaferri per la leadership cittadina. Ma l'obiettivo ultimo è rivendicare la candidatura a sindaco nel 2027

Roberta Di Domenico

Spifferi frusinati

Il 30 ottobre è la deadline per la conclusione del tesseramento di Fratelli d’Italia in provincia di Frosinone. Sia rinnovi che nuovi tesserati. I numeri ufficiali di quante tessere sono state sottoscritte in Ciociaria dal partito della Presidente Meloni, si sapranno solo a novembre. Qualche indiscrezione comincia però a trapelare.

Testimonia come dietro ad ogni tesseramento, di ogni Partito e da sempre, si celino precise strategie politiche. Di medio e lungo termine.  Anche in Fratelli d’Italia: maggiormente ora che è passata dai numeri tipici del club privato a quelli di un Parito di massa.

Non è ancora dato sapere come e quando si celebreranno i Congressi cittadini: ma i posizionamenti sul territorio dei vari leader e della varie sensibilità interne, sono già cominciati.

Boom di adesioni con un +300 per cento

Massimo Ruspandini, leader provinciale di FdI (Foto: Erica Del Vecchio © Teleuniverso)

A Frosinone ad esempio si registra una importante e significativa campagna di tesseramento.  In clamoroso aumento. Infatti, si parte dalle 220 tessere del 2023, per arrivare alle quasi 900 del 2024. Un aumento del 300%. Un risultato, se confermato ufficialmente, di straordinaria valenza politica. Che dimostra l’attivismo dei dirigenti locali e ovviamente la forte competizione interna.

Tipica di un Partito dalle percentuali rilevanti ed in costante ascesa.  Un attivismo che al leader provinciale del Partito, l’onorevole Massimo Ruspandini certo non dispiace.  Per niente. Ma sta con gli occhi spalancati per non ritrovarsi poi sull’uscio polemiche come quelle che attraversarono alcuni anni fa il Partito Democratico, proprio in provincia di Frosinone. Erano i tempi del dualismo tra Francesco Scalia e Francesco De Angelis e ci fu chi sostenne che ‘valigie’ di tessere erano state pagate con un unico bonifico o assegno. I maligni ipotizzarono che fossero state comprate, molti Segretari raccontarono di avere raccolto loro i soldi dei tesserati facendo un unico versamento.

Mattia fa la voce grossa …

Aldo Mattia (Foto: Stefano Carofei © Imagoeconomica)

A Frosinone sta provando a lasciare il segno l’onorevole Aldo Mattia, un po’ per strategia ed un po’ per rivalsa personale. Eletto parlamentare della Repubblica nella circoscrizione della Basilicata, Aldo Mattia è nato a Frosinone. Non solo: ha casa a Frosinone. Di più ancora: abita da sempre a Frosinone. Ma quasi tutta la sua carriera ai vertici di Coldiretti l’ha fatta lontano dalla provincia di Frosinone: già direttore regionale della potentissima Coldiretti nel Lazio, prima aveva risolto i problemi della categoria in Sardegna, poi per alcuni anni l’avevano mandato in Sicilia per pacificare e riorganizzare. C’è stata la parentesi più vicina a casa: alcuni anni trascorsi alla guida della federazione di Roma e di quella Regionale del Lazio. Infine in Basilicata appunto dove, subito dopo la peensione, è stato eletto deputato.

Delle circa 650 tessere fatte nel Capoluogo, il 50% sarebbero riconducibili proprio all’ex direttore di Coldiretti. Una potenza di fuoco particolarmente significativa. Da solo ha staccato tante tessere quanto tutti quanti gli altri quadri di Frosinone messi insieme. I numeri parziali dicono che ha sottoscritto 350 tessere, contro le 200 di Tagliaferri.

…e sfida Tagliaferri

Fabio Tagliaferri

Il che potrebbe rivelare, quando si celebrerà il Congresso, una precisa strategia di “accerchiamento”  portata nei confronti all’attuale segretario cittadino: l’ex assessore e oggi Presidente di AleS Fabio Tagliaferri. Il quale, oltre a gestire le dinamiche della importante Società del Ministero della Cultura, a passare il testimone a Frosinone, senza combattere, ovviamente non ci pensa nemmeno. A tal fine, anche il Presidente di AleS avrebbe consegnato un importante pacchetto di tessere. Da far pesare in sede congressuale. Perché oltre alle 200 fatte in città ce ne sarebbero quasi il doppio sottoscritte on line, per un totale di circa seicento. Nel computo non è chiaro se ci siano anche le 200 dello scorso anno ed ora in fase di rinnovo.

Per dire cosa? Che se toccherà a FdI indicare il prossimo candidato sindaco, Mattia e Tagliaferri sono quelli con più consenso. Almeno misurando il tesseramento.

Si registra un certo attivismo a Frosinone anche da parte del Consigliere Comunale Sergio Crescenzi, il quale, probabilmente, tra qualche tempo tornerà alla carica nel Partito, per chiedere un posto da assessore nella Giunta Mastrangeli.  Molto dinamici nel capoluogo, sul fronte del tesseramento, anche la Consigliera regionale presidente della importante commissione sanità Alessia Savo e l’onorevole Paolo Pulciani. Ma messi insieme stanno alla pari con le cifre realizzate dal solo Mattia.

FdI pronta a rivendicare la candidatura a sindaco

Il sindaco Riccardo Mastrangeli

Al di la dei numeri, importanti, il tesseramento dei Fratelli d’Italia a Frosinone ha un preciso significato politico. Che guarda al 2027. Fino ad oggi, il Partito della Meloni insieme al gruppo consiliare, hanno rappresentato la vera guardia pretoriana del sindaco Riccardo Mastrangeli, civico ma di indicazione leghista. È stata FdI a garantire la stabilità tra le forze politiche della coalizione tradizionale di centrodestra.  A smussare angoli. Cercare equilibri, fin dove possibile. Non ha fatto polemiche, quando invece forse serviva. Ha difeso l’amministrazione. Fino a quando è stato con gli anfibi sul terreno politico di Frosinone, Fabio Tagliaferri è stato il cuscino sul quale il sindaco ha potuto dormire i sonni più tranquilli.

È il risultato della strategia concordata fin dall’inizio con il Provinciale: FdI rimane leale oltre ogni tensione. Ma finita la Consiliatura si tracciano i risultati e si riapre il ragionamento sulla candidatura del centrodestra.

Di contro. Forza Italia, ha dichiarato l’appoggio esterno, a volte culminato addirittura in vera e propria opposizione. La Lega ha il suo da fare con le contraddizioni, verso la maggioranza, manifestate da tempo del suo Capogruppo, Giovanni Bortone. Sia dentro che fuori l’aula consiliare.

Tesseramento muscolare

Franco Carfagna

Ecco quindi che Fratelli d’Italia, anche in virtù di uno straordinario tesseramento, vuole dimostrare e ribadire la sua forza a Frosinone. Una regola non scritta, ma da tutti riconosciuta in politica dice: Potere percepito è potere acquisito.

Una forza da mettere sul tavolo della coalizione, se sarà ancora tale, nel 2027.  Quando bisognerà individuare il candidato sindaco del centrodestra. Fare “solo” la guarda pretoriana di qualcuno per FdI, probabilmente non sarà più sufficiente.  

Un’ambizione che però dovrà fare i conti con due evidenze. La prima. Il Partito che esprime il candidato sindaco a Frosinone lo indicherà il tavolo nazionale del centrodestra. Perché è un capoluogo di provincia. Ed esiste un equilibrio da rispettare tra gli alleati per le candidature. La seconda. A Frosinone finora è stata la Lega ad indicare il candidato sindaco del centrodestra: due volte con Nicola Ottaviani ed ora con Riccardo Mastrangeli.

Non basta una montagna di tessere per spostare una candidatura.