Verso la chiusura del tesseramento. E la conta del Congresso. Che determinerà la nuova rotta di Fratelli d'Italia a Ferentino. In teoria è una corsa a tre. Ma in realtà...
L’amministrazione comunale? Resta un progetto amministrativo: “unico ed irripetibile perché costruito intorno alla figura di un ex sindaco che per dieci anni ha governato la città. E che al momento di mettersi a disposizione è stato scaricato dal Partito Democratico che lui stesso aveva contribuito a fondare nel Lazio”. È quella sconfessione del Pd ad avere dato a Piergianni Fiorletta la veste di ‘sindaco di tutti’ “che ci ha consentito di appoggiarlo con liste civice anche se siamo di centrodestra, stravincendo le elezioni, mantenendo però ciascuno di noi la propria identità politica ma rigorosamente fuori dal palazzo comunale. Invece, dentro quelle mura, c’è solo amministrazione, c’è solo la città, ci sono solo i problemi della gente di ferentino che dobbiamo risolvere”.
Fuori dal palazzo comunale è tutta un’altra partita. E Fratelli d’Italia punta ad essere il primo Partito di Ferentino scalzando il PD dal gradino più alto che ha occupato per decenni. E vuole diventare il riferimento del centrodestra in città. Già alle scorse elezioni europee è stato il primo Partito con oltre 400 preferenze all’ex sindaco di Terracina, Nicola Procaccini. A lanciare la sfida ‘fuori dal palazzo Comunale‘ è il commissario cittadino di FdI Giuseppe Virgili: consigliere comunale civico che governa con il Dem Piergianni Fiorletta. Ma le due operazioni non sono in contrasto: ci sono le mura del Municipio a segnare la linea di demarcazione tra amministrazione e politica.
Grandi manovre
Nel 2023 FdI ha chiuso il tesseramento a 160 iscritti, un record per Ferentino. Ora si punta a superare quella soglia. Puntando ad una inevitabile corsa a tre che ‘peserà’ i nomi di riferimento in città. Perché Fratelli d’Italia a Ferentino non è solo Giuseppe Virgili. Ma è anche Claudia Angelisanti, presidente di Gioventù Nazionale (il movimento giovanile del Partito). Ed è anche Maria Veronica Rossi, fino a pochi mesi fa europarlamentare della Lega passata nei ranghi di Giorgia Meloni poco prima delle elezioni per Bruxelles.
Guai a parlare di resa dei conti. Ma al di là dei paraventi lessicali, le elezioni ed i tesseramenti sono i due momenti in cui si dimostra la propria capacità di coinvolgere, aggregare, mobilitare, creare consenso. Così Claudia Angelisanti con il nuovo tesseramento potrebbe vedere messo in discussione il suo attuale ruolo: Giuseppe Virgili ha puntato la prua del Partito verso il coinvolgimento di una generazione giovane sulla quale costruire fra tre anni una lista solida per le prossime elezioni Comunali.
I diretti interessati non confermano ma a novembre si profila la resa dei conti che nessuno vuole nominare. In questa fase e su questo livello non intende per il momento giocare la partita Maria Veronica Rossi: al Congresso darà il proprio contributo da semplice iscritta e militante. Non ha intenzione di candidarsi al ruolo di Segretario cittadino ma giura che darà “una mano a fare crescere il Partito”.
La visione di Virgili
Giuseppe Virgili è in totale sintonia con il Segretario provinciale Massimo Ruspandini. Portare Fratelli d’Italia in vetta alla classifica delle preferenze è una sfida ambiziosa: tranne una brevissima parentesi Ferentino è stata guidata sempre da sindaci Dem, Francesco Scalia, poi Piergianni Fiorletta, poi Antonio Pompeo e tutti per due mandati; ora di nuovo Fiorletta che però ha messo le mani avanti e non intende correre per un quarto mandato. Nonostante questo, Virgili è convinto: “Ferentino è una città di destra anche se è stata poi governata dal centrosinistra per tanti anni”. Come è possibile?
“I sindaci di centrosinistra sono stati eletti sempre anche grazie a liste civiche piene di esponenti di destra” spiega Virgili. E ora? “Il nostro obiettivo è governare la città in pieno appoggio a Fiorletta e costruire un centrodestra credibile con l’ambizione di essere in via definitiva il primo partito in città”.
Il fatto che stia puntando sui giovani per costruire la prossima generazione di amministratori ha fatto circolare la convinzione che voglia scalzare Claudia Angelisanti. Lui nega: “Non sto facendo alcuna operazione per scalzare Claudia Angelisanti. È in corso un tesseramento anche tra i giovani vedremo che succederà”. Lista FdI alle prossime comunali? “Aspettiamo gli eventi. Di certo c’eravamo, ci siamo e ci saremo”.
La versione di Angelisanti
Claudia Angelisanti giura che se dovesse esserci un avvicendamento nel ruolo di responsabile giovanile cittadina non si straccerebbe le vesti. “Sicuramente l’imminente tesseramento e successivo Congresso stabiliranno la linea maestra da seguire. L’importante è continuare a lavorare per il bene della comunità” spiega Claudia Angelisanti”.
“Dal 2019 ho sempre cercato di adempiere al ruolo affidatomi dal Partito con costanza, abnegazione e coerenza che in questi ultimi tempi sembra essere un valore fuori moda. Il Partito in questi anni in città ha subito diversi cambiamenti a cui anche i giovani hanno dovuto rispondere rimboccandosi le maniche per cercare di aggregare e far crescere il Partito nella città. Mentre alcuni membri dell’attuale amministrazione si trovavano nei banchi dell’allora maggioranza guidata dall’ex Sindaco, ora consigliere comunale Antonio Pompeo”.
Angelisanti è corrosiva. “Per questo non capisco la sorpresa per la disaffezione da parte di una fetta di giovani di centrodestra – ha aggiunto – Indipendentemente dai futuri esisti, continuerò a militare anche come iscritta nel movimento giovanile, poiché quest’ultimo rappresenta i valori in cui credo che difenderò sempre a scanso di equivoci e accordi elettorali. Per il bene della città e di tutti i cittadini che in questi anni mi hanno accordato la loro fiducia e stima”.
Sarà una conta, sarà un congresso, sarà uno spartiacque tra passato e futuro. Nel quale, assicura Giuseppe Virgili “c’è, ci deve essere e ci sarà spazio per tutti. È questa la linea di Massimo Ruspandini ed è questa la mia linea: Fratelli d’Italia deve essere inclusiva. E con le sue nuove regole democratiche. Costruire un Partito a propria immagine è un errore che nemmeno Giorgia Meloni ha commesso: e lei poteva permetterselo”.