Frosinone, cosa c’è dietro alla mossa di Angelo Pizzutelli

Le parole dell'ex capogruppo del PD vanno oltre l'appello lanciato al sindaco Mastrangeli. Si tratta invece di un vero e proprio manifesto politico di "mister preferenze" che è scattato in fuga verso la candidatura nel 2027 a primo cittadino

Roberta Di Domenico

Spifferi frusinati

Le parole sono chiare ed i contenuti anche. Le ha affidate ad un Comunicato nella giornata di ieri ma vale la pena riproporre i passaggi chiave. (Leggi qui: Frosinone, il PD aspetta il commissario ma il PSI gioca d’anticipo).

“Mancano due anni al termine di una consiliatura caratterizzata dal Piano urbano della mobilità sostenibile. Ritengo che a questo punto il tema vada inquadrato in un contesto più ampio, quello dei collegamenti della nostra provincia. E siccome Frosinone è il capoluogo, penso sia necessaria una riflessione approfondita.

Con una premessa: questa non è una materia da affrontare nella logica della maggioranza e dell’opposizione. Per questo motivo torno a sollecitare un cambio di prospettiva, che metta l’intero consiglio comunale al centro. In modo che ognuno possa svolgere al meglio il proprio ruolo, nella massima trasparenza e confronto“.

Sono le parole di Angelo Pizzutelli, mister preferenze da sempre al comune capoluogo e elemento di punta del PD cittadino, capogruppo dimissionario.

Oltre la provocazione

Riccardo Mastrangeli

La proposta al sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli di coinvolgere l’intero Consiglio comunale nelle decisioni da assumere sul Piano Urbano della Mobilità, ad una lettura superficiale sembrerebbe essere una delle tante provocazioni che comunemente un esponente dell’opposizione rivolge a chi governa. In realtà non è così.

Il ragionamento e la proposta, Pizzutelli le ha studiate bene, prima di renderle pubbliche, perché hanno una sottile e profonda valenza politica.

Lo spiegone politico

Domenico Marzi (Foto © Massimo Scaccia)

Chiedendo a Mastrangeli di estendere il dibattito sui trasporti all’intero Consiglio comunale, Pizzutelli prova a togliere le carte in mano sia alla maggioranza che all’ex sindaco Pd Domenico Marzi. Che con il suo Gruppo consiliare ha garantito sostegno amministrativo (e non politico) al sindaco civico di indicazione leghista.

In pratica, coinvolgendo tutti i Consiglieri comunali nelle decisioni strategiche per la mobilità, si estendono la responsabilità ed i meriti eventuali, in modo collegiale ed uniforme. In questo modo nessuno è legittimato a dire, specialmente in sede di campagna elettorale “è stato fatto questo grazie a me” o al mio gruppo. Nessuno può dirsi fondamentale o decisivo.

Sintomatico in tal senso il dibattito sviluppatosi nell’immediatezza dell’approvazione del Bilancio di previsione. Il bilancio passerà comunque, anche grazie al voto di astensione di Marzi e i suoi”. Se tutti i Consiglieri comunali sono coinvolti, non esiste la logica dell’ultimo voto (anche di astensione).

Il consiglio comunale di Frosinone

Si tratta dunque di un sottile ragionamento politico quello articolato da Pizzutelli. Da un lato l’ex sindaco Marzi con l’appoggio esterno a Mastrangeli prova a essere decisivo e a orientare le decisioni amministrative, pur avendo perso le elezioni. Pizzutelli dall’altro, prova togliergli questa opportunità, coinvolgendo tutti i consiglieri comunali.

Fuga verso la… candidatura a sindaco

Non solo, portando il dibattito sulla mobilità all’interno della massima assise comunale, si restituisce dignità e centralità all’Aula, si amplifica la valenza mediatica del tema, il coinvolgimento della città e la possibilità di proporre soluzioni diverse e migliorative ai progetti, da parte di tutti i Consiglieri. L’eventuale risultato ottenuto, non lo porta a casa solo Mastrangeli e la maggioranza. Ma anche l’opposizione di centrosinistra. E qui si arriva al secondo aspetto della proposta.

Angelo Pizzutelli

Non è un mistero per nessuno che Angelo Pizzutelli nutra legittime ambizioni a fare il sindaco di Frosinone. Magari in quota Partito Democratico e in una coalizione di centrosinistra. La legittimazione e l’ambizione gli derivano dalla valanga di voti che puntualmente prende ad ogni elezione.

Con la sua proposta a Mastrangeli, Pizzutelli fa come il fenomenale ciclista sloveno Tadej Pogačar, vincitore di 3 Tour de France, che sulla salita dell’Alpe d’Huez alzandosi sui pedali ha staccato tutti i suoi competitor. Pizzutelli ieri è andato in fuga. Ha lanciato il suo manifesto politico in proiezione elezioni comunali di Frosinone 2027.

Adesso sta agli altri “corridori” andarlo a riprendere. Sia all’interno del PD, se qualcuno pensa di fargli indossare la maglia del Partito fino al traguardo. E giocarsi la partita del Comune. Sia in qualche coalizione di respiro civico. Lui però intanto è partito. Gli altri (nessuno escluso) adesso hanno solo due possibilità: interrogarsi fino allo sfinimento sulla tattica da mettere in campo. Oppure rincorrerlo.

Un vecchio saggio africano recita: “In una gara tra un leone e un cervo, spesso vince il cervo, perché il leone corre per il cibo, ma il cervo corre per la vita”. Lo scopo è più importante del bisogno. E Lo scopo di Angelo Pizzutelli è chiarissimo.