
Cosa è accaduto davvero ieri in Aula a Frosinone. La doppia versione del documento finale: un po' come accadde per lo Stadio del Nuoto. Doppia visione anche sui fischi di Carnevale: per Mastrangeli tutti sapevano ed è stata un'imboscata. E tira fuori i post. Il Pd chiede le dimissioni dell'assessore Testa o il ritorno alle urne. Gli incontri di FdI
Una delle frasi passate alla storia del famoso fisico tedesco, premio Nobel nel 1921, Albert Einstein è questa: “La misura dell’intelligenza è data dalla capacità di cambiare quando è necessario.” Cambiare idea, quindi, è sintomatico di una grande apertura mentale. Ergo di intelligenza. Bisogna partire da qui, per capire e spiegare il surreale, kafkiano, Consiglio comunale svoltosi ieri a Frosinone.
E’ stato convocato in seduta straordinaria per discutere una mozione importante sottoscritta da 12 Consiglieri Comunali: Anselmo Pizzutelli, Giovanni Bortone, Maria Antonietta Mirabella, Teresa Petricca, Giovanbattista Martino, Francesco Pallone, Maurizio Scaccia, Pasquale Cirillo, Angelo Pizzutelli, Norberto Venturi, Fabrizio Cristofari.
Il tema su Piazzale Kambo

Il documento ha per oggetto: “Azioni da intraprendere per modificare l’attuale progetto relativo alla chiusura al traffico dell’area di Piazzale Kambo”. Di fatto i 12 Consiglieri chiedevano al sindaco di rivedere uno dei punti “fermi” del suo programma amministrativo: la completa chiusura alle auto e ai pedoni della piazza antistante la stazione ferroviaria.
Possibilità di riscontri positivi da parte di Mastrangeli alla richiesta dei consiglieri? Zero carbonella. Le agenzie di scommesse hanno addirittura rifiutato di comunicare le quote, tanto era scontato l’esito. Il sindaco lo ha declinato in tutte le lingue del mondo, perfino in sanscrito antico, che era contrario a qualsiasi ipotesi di revisione del progetto. “Si perdono i soldi se si modifica il progetto” ipse dixit.
Eccoti l’imponderabile

Ieri sera invece in aula è accaduto quello che non ti aspetti. L’imponderabile. Il fatto clamoroso. Dopo l’illustrazione della mozione da parte del primo sottoscrittore il Consigliere “malpancista” Anselmo Pizzutelli, si è aperto il dibattito. Questa volta non polemico come accaduto sempre in passato, stavolta il sindaco è concentrato su ogni parola detta e con gli interventi decisivi di Angelo Pizzutelli del Pd (opposizione) e Andrea Turriziani Capo Gruppo della lista Marini (maggioranza).
Insieme orchestrano una manovra di coinvolgimento dell’Aula consiliare da manuale della politica. Alla fine, dopo una breve pausa dei lavori, necessaria ai Capigruppo per buttare giù un testo “potabile” per tutti, degno della migliore Democrazia Cristiana, il documento viene votato all’unanimità.
Il mistero delle due mozioni
Cosa c’è scritto nel documento? Con il passare delle ore mercoledì sera si scopre che le versioni sono due. Deve essere un’usanza diffusa nel capoluogo: la stessa cosa era accaduta con il bando che affida la gestione dello Stadio del Nuoto. La versione della Stazione Appaltante dice che la manutenzione è a carico del gestore, il documento agli Atti del Comune dice che la manutenzione se la deve accollare il proprietario e cioè il Comune. Se n’era accorto il capogruppo (dimissionario) Pd Angelo Pizzutelli: grande putiferio ed apertura di un’inchiesta interna. (Leggi anche Stadio del nuoto, Angelo Pizzutelli all’attacco: annullate il bando. E poi Via all’indagine interna per capire chi ripara lo Stadio del Nuoto).
Anche del documento votato ieri esistono due versioni. Una accreditata da alcuni Consiglieri che avevano proposto il testo. La mozione approvata “impegna sindaco e Giunta a sospendere con effetto immediato l’atto che dispone la chiusura al traffico di piazzale Kambo e ad individuare i percorsi e le azioni amministrative da intraprendere per modificare l’attuale progetto relativo alla chiusura di Piazzale Kambo al traffico dell’area“.
Nella versione diffusa dal sindaco Riccardo Mastrangeli la prima dozzina di parole è cassata con un tratto di penna biro nera. Resta solo l’impegno ad “individuare i percorsi e le azioni amministrative da intraprendere per modificare l’attuale progetto relativo alla chiusura di Piazzale Kambo al traffico dell’area“.
Il Segretario generale, nel verbale certifica la versione Mastrangeli. Disponibile anche in video su YouTube
Tutta la differenza del mondo

Fa una differenza sostanziale. Come quella che esiste tra le tre della notte e le tre del pomeriggio, anche se le lancette dell’orologio sono nella stessa posizione.
Non deve essere chiaro il teso a quella porzione di pubblico che applaude a scena aperta. Sono parte dei tanti residenti dello Scalo: presenti in Aula, indossavano la maglietta con su scritto “No alla chiusura di piazzale Kambo” e “No ai disagi per i pendolari” .
Tutti sono convinti che Riccardo Mastrangeli abbia ingranato la retromarcia. In parte è vero. Ma solo in parte. Passa dalla totale chiusura sul tema alla disponibilità ad incontrare Progettista e Ferrovie (che ci mettono i soldi) per verificare se ci sono soluzioni alternative a costo zero. Oltre non si va e sulla questione delle auto non ci sono margini: per Mastrangeli No era e No resta.
La minigiravolta di Mastrangeli

Di fronte alla statuaria immobilità del sindaco questa sua disponibilità a rivedere le cose (non la pedonalizzazione) appare come un salto carpiato all’indietro degno della celebre ginnasta rumena Nadia Comaneci oro olimpico della specialità nel 1976 e nel 1980. Ma resta da capire a Frosinone cosa si intenda per cambiamento: Mastrangeli è convinto che sulla pedonalizzazione cambi un bel niente, l’opposizione è convinta che cambi tutto, grazie ad un provvedimento dell’Urbanistica.
E la visione doppia delle cose non si ferma qui. Esistono due letture simultanee anche dei fischi e della contestazione forte (anzi fortissima) della gente verso il sindaco e l’amministrazione che si è consumata l’altra sera al Rione Giardino, in pieno centro storico. È accaduto al culmine dei festeggiamenti per il carnevale. Mai era accaduto a Frosinone che l’amministrazione venisse contestata così duramente. (Leggi qui: Top e Flop, i protagonisti di mercoledì 5 marzo 2025. Leggi anche Clamoroso al Cibali: segnali di dialogo su Piazzale Kambo. E leggi infine: Quella piazza che fischia un tema fuori sintonia).

Secondo una versione la comunicazione sul divieto di bruciare il fantoccio di Championnet è stata totalmente fallimentare. Da parte di tutti. Andava veicolata, prima e meglio. Questo è un fatto oggettivo. Secondo la versione del sindaco «Ovviamente abbiamo parlato abbondantemente nei giorni precedenti come onestamente testimoniato dagli organizzatori. Ma i fischi di dieci persone dissidenti fanno più baccano di mille persone presenti».
Solo dieci contestatori
Per il sindaco, la contestazione non è stata un campanello di allarme. Non lo considera un warning importante e preoccupante, difficile da ignorare. A conferma, cita il posto pubblicato su Facebook dalla Pro Loco di Frosinone. Scrive tra l’altro:
Insieme all’Associazione Culturale Rione Giardino e agli altri organizzatori, eravamo a conoscenza già da più di qualche tempo della probabile impossibilità di procedere al rogo. Il Motivo è semplice: il rischio di venir denunciati, non solo gli amministratori, ma anche i responsabili delle associazioni di volontari (perché questo siamo) per il non rispetto del divieto assoluto di combustione all’aperto nei comuni in classe 1 (Frosinone, essendo come noto primo in classifica in Italia per cattiva qualità dell’aria, ricade ovviamente in questa categoria).
La normativa di riferimento è una normativa della Regione Lazio, per cui la relativa ordinanza deriva da regolamenti regionali e non decisi a livello locale.
Era un’imboscata contro l’amministrazione? Il sindaco cita ancora il post della Pro Loco.
Questo post non è ne’ per gli sciacalli che, pur infischiandosene altamente della “tradizione”, l’hanno usata per attacchi personali all’Amministrazione Cittadina e agli organizzatori del Carnevale storico. Ne’ a coloro che tentano ripetutamente di strumentalizzare “la Radeca” per fini politici. A costoro non ci sentiamo di dovere alcunché ne’ tanto meno spiegazioni; proprio perché il Carnevale di Frosinone è e deve rimanere apolitico e patrimonio immateriale della cittadinanza e di coloro che l’apprezzano, non di chi vorrebbe solo usarlo…
Chiaro di come le versioni siano due. E siano inconciliabili
Rossella dimettiti

Per il sindaco, nulla di personale e poco più di un’imboscata. Per l’opposizione invece è qualcosa di più profondo: un sottile equilibrio tra Comune e Cittadini che è sul punto di rottura. E’ indubbio che questa amministrazione abbia assunto decisioni tanto innovative quanto coraggiose, fondamentali per migliorare la qualità della vita delle persone, dal punto di vista ambientale. Tante e tutte insieme. Coraggiose ma soprattutto impopolari. Perché non metabolizzate bene dalla città.
Una mancata metabolizzazione che sta creando evidenti tensioni anche in chi invece possiede solitamente un aplomb olimpico. Come il sindaco Riccardo Mastrangeli e come l’assessore Rossella Testa. Che la sera di martedì grasso, di frionte ai fischi ed alla contestazione ha rivolto alla piazza il classico gesto dell’ombrello. Si è scusata, altrettanto pubblicamente. Ma ha offerto un ottimo gancio agli avversari.

A mezzogiorno di oggi il capogruppo dimissionario del Pd Angelo Pizzutelli scrive sulla sua pagina Facebook
I recenti accadimenti impongono riflessioni a mente fredda e più profonde rispetto alla posizione di un singolo assessore. Immaginare che si possa fare finta di nulla e continuare ad affermare che in seno alla Giunta Mastrangeli vada tutto bene, non si fa il bene della “nostra” Città. Nell’esclusivo interesse della stessa, auspico un azzeramento della medesima Giunta da parte del Sindaco oppure di valutare coscientemente il ritorno alle urne per dare concreta voce agli elettori ed aprire una nuova pagina amministrativa per la nostra disorientata comunità.
A stretto giro interviene il circolo Pd di Frosinone. Dicendo: “A corollario del gestaccio, un ben più preoccupante comportamento dell’assessora, ovvero la mancanza di senso di responsabilità istituzionale e forse la momentanea incoscienza delle conseguenze che quel gesto poteva avere sul clima già incandescente della piazza e sul profilo della pubblica incolumità. Il tutto a discapito delle numerosissime persone a vario titolo presenti”. Anche il Pd sollecita il passo indietro.
Cosa succede in città

La situazione rischia di implodere ed il ritorno alle urne è meno improbabile da quando l’altro giorno hanno lasciato la Lista Ottaviani l’assessore Valentina Sementilli ed il suo Consigliere di riferimento in Aula Christian Alviani. Hanno chiesto di aderire a Fratelli d’Italia. Consapevole del fatto che quel passaggio rischia di far saltare in aria l’intera amministrazione, il coordinatore comunale Fabio Tagliaferri ha chiesto la copertura del coordinatore provinciale Massimo Ruspandini e del Regionale Paolo Trancassini.
Perché si rischia l’esplosione? Se passa il principio sancito da Francesco Rocca in Regione, la Sementilli perderà l’assessorato ed al suo posto la Lista Ottaviani ne nominerà un altro, ribadendo lo schema uscito dalle urne nel 2022. La Sementilli resta dov’è ma in quota FdI se a Frosinone non varrà la dottrina Rocca sulla base della quale è stato negato il terzo assessore in Regione a Forza Italia passata da 3 ad 8 voti in Aula.
Il coordinatore provinciale Nicola Ottaviani è pronto alle barricate. Lo ha ribadito in un acceso confronto con Riccardo Mastrangeli. La linea è netta: o la Sementilli si dimette o Mastrangeli la deve revocare. Subito.
Fratelli e cugini

La strategia di FdI è sempre più evidente. Oltre ai numeri usciti dalle urne vuole esibire i numeri disponibili in Aula. Servono a Fabio Tagliaferri per reclamare la candidatura per FdI al Comune di Frosinone al posto del sindaco Riccardo Mastrangeli, civico in quota Lega. Fabio Tagliaferri ne ha eletti 4 (il capogruppo Franco Carfagna, il consigliere Sergio Crescenzi che ha sfiorato l’elezione in Provincia, il consigliere Marco Ferrara subentrato a Tagliaferri quando è passato alla guida della partecipata ALeS SpA a Roma, Paolo Fanelli subentrato ad Alessia Savo eletta in Regione e diventata presidente della Commissione Sanità). Strada facendo si è aggiunto un quinto consigliere (Francesca Campagiorni, proveniente dal Polo Civico). Se va tutto in porto si sale a sei con l’ingresso del consigliere Christian Alviani.
Addirittura si potrebbe arrivare a 7 se Fabio Tagliaferri chiuderà il cerchio con Francesco Trina, coordinatore cittadino della Lista Marini che esprime in Aula Andrea Turriziani. Ieri si sono visti al Vero Caffè tra Fabio Tagliaferri. E carnevale è passato da poche ore: non si scherza più.