Il Polo Civico manda un messaggio chiarissimo. È pronto a fare la sua parte per sostenere il governo del sindaco Riccardo Mastrangeli. Che venerdì ha le Forche Caudine della rielezione dell'Ufficio di Presidenza
Inconcepibile. La situazione che esiste oggi nell’Aula del consiglio comunale di Frosinone non era nemmeno immaginabile a giugno del 2022. In quei giorni Riccardo Mastrangeli vinceva le elezioni diventando sindaco di Frosinone con una maggioranza schiacciante: (22 consiglieri su 33). Sarebbe stato interdetto per manifesta incapacità di intendere le dinamiche cittadine chiunque avesse ipotizzato che a metà consiliatura il centrodestra sarebbe stato costretto a “contarsi” sulla elezione del Vice Presidente dell’Aula.
Invece a Frosinone la realtà supera la fantasia. Mastrangeli ed i suoi, in occasione del prossimo Consiglio comunale di venerdì 29 alle 19.30 dovrà prestare enorme attenzione. Ai numeri ed ai voti con i quali verrà eletto il nuovo Vice Presidente del Consiglio. È la figura che andrà a sostituire la Consigliera Alessia Savo, dimessasi dal Comune perché eletta in Regione Lazio.
Una dimostrazione di forza
Da quei giorni di giugno 2022 la situazione in Aula è cambiata in maniera netta. Si prepara a cambiare nuovamente, come lascia intendere la nota diffusa in tarda mattinata dal Polo Civico di Gianfranco Pizzutelli.
Tre Consiglieri hanno avanzato le loro riserve sulle linee dettate dal sindaco e non hanno firmato il documento in cui gli si confermava la fiducia; altri 2 (il gruppo di Forza Italia) è passato all’appoggio esterno; stessa scelta fatta nei giorni scorsi dai 3 del gruppo FutuRa. Totale: 8 voti in meno, ai quali ha fatto da contraltare 1 voto recuperato da un consigliere transitato dalla minoranza.
La maggioranza (o meglio, quello che resta), sarà chiamata ad una dimostrazione di forza e soprattutto, di unità. Non ci sono altre strade percorribili: i numeri sono talmente stretti che non possono esserci defezioni, di nessun genere e natura.
Il paradosso di questa situazione è che l’ha creata da sola la maggioranza di centrodestra in una sorta di delirio autodistruttivo. L’opposizione è rimasta letteralmente a guardare, fatte due eccezioni: il tentativo del Capogruppo del Partito Democratico Angelo Pizzutelli (da anni il più votato) di creare un coordinamento tra le opposizioni al fine di andare in Aula con una posizione comune. Nulla di fatto. Seconda eccezione: l’ex sindaco Domenico Marzi che ha preso atto della situazione ed ha offerto a Riccardo Mastrangeli il suo appoggio per la realizzazione delle grandi opere, come sta avvenendo per la costruzione della stazione Tav a Ferentino. Perché? La crisi è politica: con questo gesto Domenico Marzi lo evidenzia e crea una scialuppa ai progetti amministrativi per la città.
I tre punti chiave all’OdG
Sono tre i punti all’ordine del giorno del consiglio di venerdì 29. I primi due sono le conseguenze di carte bollate: il Consiglio deve prendere atto di una sentenza del Giudice di Pace per un risarcimento ad un automobilista che ha avuto dei danni all’auto ed ha chiamato in causa il Comune. C’è poi un’altra causa con il relativo atto di precetto. Il terzo punto è l’Elezione del vicepresidente del Consiglio comunale, ai sensi dell’art. 33, ultimo comma, del Regolamento.
Sui primi due punti non ci saranno problemi. Verranno approvati. Mentre i riflettori saranno proiettati tutti sul terzo punto e sulle strategie messe in campo. Da tutti. Per raggiungere ognuno il proprio risultato. Che ovviamente non sarà lo stesso. Sia per la maggioranza di centrodestra che per la minoranza di centrosinistra, che per i malpancisti ed i futuristi.
Se le opposizioni ed i dissidenti dovessero realizzare una saldatura sarebbe un pessimo segnale per il sindaco.
Cosa recita l’articolo 33
L’articolo 33 è quello che riguarda l’ufficio di presidenza. Nell’ultimo comma è scritto che: “In caso di decadenza o dimissioni di un vicepresidente o di un segretario, si procede alla rielezione dei vicepresidenti e dei segretari”. In pratica va rieletto tutto l’UdP.
La maggioranza punta ad eleggere Marco Ferrara di FdI, come Vice Presidente. L’incarico era ad inizio consiliatura e rimane in quota al Partito della premier Giorgia Meloni. Gli equilibri post elezioni hanno stabilito che la Consigliera Francesca Chiappini (lista civica Per Frosinone che esprime il vicesindaco Antonio Scaccia), la più votata del Consiglio è e rimanga come Segretario. Pacta sunt servanda.
Entrambi sono obiettivi alla portata della maggioranza. Bisogna solo vedere con quanti voti. Va detto subito che la quota minima di tranquillità è stabilita in 16.
Al di sotto della quale si tratterebbe di una autentica Waterloo. Sono 15 i fedelissimi del sindaco, compresa la new entry in maggioranza Francesca Campagiorni, che recentemente ha aderito al gruppo di FdI. Più il voto del Consigliere di opposizione Andrea Turriziani eletto nella civica dell’ex sindaco Michele Marini. Le evidenze politiche lo danno ormai prossimo ad entrare ufficialmente in maggioranza in virtù di un patto federativo tra la DC di Gianfranco Rotondi e FdI.
Ecco chi non resterà a guardare
L’impressione però è che Mastrangeli possa “intercettare”, nella elezione del Vice Presidente, ulteriori voti, rispetto ai 16, tra i banchi dell’opposizione. Sponda Marzi. Oppure, ancora più realisticamente, sponda “Polo Civico” con il Consigliere Claudio Caparrelli.
È di queste ore, una nota della responsabile della lista, la ex Consigliera Debora Patrizi, che annuncia: “una ricollocazione naturale della lista”.
Illuminante, in tal senso, il passaggio che dice” Siamo in presenza di fatti che dicono inequivocabilmente una cosa. C’è un’area di centrodestra che nel 2022 non si è presentata con Riccardo Mastrangeli ma si è schierata da un’altra parte, che di recente sta seguendo un ritorno alla propria collocazione naturale. Il sindaco Riccardo Mastrangeli sta dimostrando che il suo non era un programma di propaganda elettorale ma un reale piano di sviluppo per la città”.
Insomma: sono in atto spostamenti da un fronte all’altro. Ed il Polo Civico ne prende atto. Ricordando la sua natura politica: né di destra, né di sinistra. Il che lo ha portato ad ogni elezione a scegliere il progetto che riteneva fosse più convincente a prescindere dalla collocazione politica. “Il Polo Civico per dieci anni ha rappresentato un punto di riferimento della maggioranza che ha sostenuto Nicola Ottaviani e dunque l’Amministrazione di centrodestra. Oggi siamo pronti a dare una mano. Ci sentiamo in linea con gli esponenti della Lega e le liste ad essa vicine“.
Verso l’ingresso in maggioranza
Perché il riferimento alla Lega? Perché il leader e fondatore del Polo Civico Gianfranco Pizzutelli ha da sempre un rapporto diretto con l’assessore regionale Pasquale Ciacciarelli e con il responsabile Organizzazione del Carroccio nel Lazio Mario Abbruzzese: ogni anno partecipa alla convention estiva di Tenuta Guadicciolo a Castrocielo. Ed il sindaco Riccardo Mastrangeli è un civico ma di espressione leghista.
Spiega un ulteriore passaggio “La storia del Polo Civico è sotto gli occhi di tutti: priorità ai progetti e ai programmi. Poi c’è indubbiamente l’aspetto politico dell’esperienza nel centrodestra che sta riemergendo. Siamo pronti a dare il nostro contributo all’amministrazione della città. D’altronde tutti gli schemi e i confini del 2022 sono saltati. Da ogni parte. La priorità è Frosinone”
Al di la dei bizantisimi della politica e delle parole criptate, il messaggio è chiaro: il polo civico sta per entrare nella maggioranza di centro destra di Mastrangeli. Questo è.
Effetto Midway
Con la sponda eventuale del gruppo di Marzi e del Polo civico l’orizzonte dei 19/20 voti potrebbe non essere troppo lontano. E per il sindaco sarebbe come la vittoria degli americani sui giapponesi nella battaglia navale di Midway.
Certo è che né i 5 malpancisti, né i 3 futuristi resteranno guardare. Potrebbero provare a “piazzare” un loro candidato nell’Ufficio di Presidenza. Magari attraverso una intesa con quello che resta dell’opposizione.
Che, detto per inciso, potrebbe decidere ora se mettere in campo una strategia, o qualcosa che le somigli. Questo per cominciare a creare qualche piccola difficoltà al centrodestra. Non è mai troppo tardi. E il 2027 con le prossime Comunali non è così lontano.
Il “Lodo Mastrangeli pro Ferrara”
Difficile ipotizzare che i Consiglieri, non più allineati con la maggioranza, possano approvare tout court il “lodo Mastrangeli” pro Marco Ferrara. La situazione resta, in ogni caso, molto fluida ed i numeri, mai come in questa occasione, stabiliranno che vince e chi perde. Ed in quale misura.
Vi è ulteriormente da rilevare che la maggioranza si troverà, per la prima volta dopo due anni e mezzo, a confrontarsi con l’istituto della prima convocazione. Fino ad oggi il Consiglio era stato celebrato sempre in seconda, quando servono meno presenze in Aula per dichiarare valida la seduta.
Quindi i Consiglieri di Mastrangeli questa volta dovranno avere particolare concentrazione, senza potersi rilassare un attimo e, soprattutto dire tutti “Presente” alle 19.30 quando verrà fatto l’appello dal Segretario comunale. Ed in ogni caso, in funzione di come andranno le cose venerdì, la crudele citazione latina “Vae Victis” (guai ai vinti) riecheggerà tra i corridoi di Palazzo Munari. Dove nessuno può permettersi di perdere. Troppo.