Frosinone: la mossa del cavallo del Stefano Pizzutelli, dentro e fuori il Pd

Un passo di lato oggi, per compierne due in avanti domani, tirandosi via dalla corsa per la candidatura a sindaco e da sotto i riflettori

Roberta Di Domenico

Spifferi frusinati

In comune (non a Palazzo Munari) hanno il cognome (importante), la professione (entrambi sono commercialisti), la passione per il Frosinone Calcio (in questo periodo sono più dolori che gioie) , la passione per la politica e l’appartenenza al Partito Democratico. Ma qui iniziano le differenze tra Angelo e Stefano Pizzutelli.

Il primo è da sempre recordman di preferenze a Frosinone ad ogni elezione, se non è il più votato in assoluto lo è nel suo schieramento: sposta tra le 800 e le mille preferenze. Il secondo ha messo giù una civica nella scorsa tornata ed è riuscito a centrare l’elezione a consigliere, tre anni fa non ha centrato il bis per poco: è il primo dei non eletti. Da qualche settimana Angelo Pizzutelli si è dimesso da Capogruppo Dem in Consiglio Comunale, determinando un effetto a valanga nel circolo cittadino del Partito; che oggi, in seguito alle dimissioni a catena nel direttivo è di fatto azzerato. Stefano Pizzutelli è componente di quel gruppo dirigente ed è tra i dimissionari.

Qui tornano i punti in comune: entrambi aspirano a fare il sindaco di Frosinone.

Segreteria “marginale”

Angelo Pizzutelli (Foto © Massimo Scaccia)

A monte della decisione di mollare il ruolo di Capogruppo c’è la percezione che nella segreteria cittadina c’è e ci sarà in futuro poco spazio per la sua area e per l’intero gruppo consiliare del Capoluogo. Nei giorni scorsi Angelo Pizzutelli ha denunciato che Frosinone non viene presa in considerazione quando bisogna scegliere i candidati a Camera e Senato, alla regione Lazio e addirittura alla Provincia. La volta scorsa aveva dato la disponibilità: il Partito ha scelto Luigi Vittori di Ferentino.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso era stata la visita fatta in Ciociaria dall’ex sindaco di Firenze Dario Nardella: ha toccato altre piazze ma non quella di Frosinone nonostante il migliaio di voti che la città gli ha portato per contribuire a farlo diventare parlamentare Ue. E poi la composizione di una segreteria che spianava la strada all’altro Pizzutelli, Stefano. Con un ruolo di raccordo con il gruppo consiliare che ad Angelo è sembrato il primo passo per iniziare a parlare di investitura come candidato sindaco nel 2027.

Anche per un motivo. L‘area Schlein ha due figure di punta sui territori: Emanuela Piroli a Ceccano e Stefano Pizzutelli a Frosinone: entrambi conoscono la Segretaria da quando nessuno la immaginava al timone del Partito ma la seguivano per le cose che diceva. Evidenza vuole che l’accordo per la segreteria Provinciale del Pd tra Area Dem e Comitato Schlein non sia gratis. Angelo Pizzutelli non è di primo pelo ed ha sentito odore di bruciato.

“Io candidato? Me de’ che…”

Stefano Pizzutelli

Concreto. Al punto che lo stesso Stefano ieri ha cercato di sgomberare l’aria: “Continuo a leggere da più parti che, grazie ad un funambolico gioco di incastri, anche con le comunali di Ceccano, sarei già il certo candidato sindaco in quota Schlein al comune di Frosinone. Niente di vero. Insieme ad alcuni compagni stiamo lavorando per dare al Circolo Pd di Frosinone la forza e l’autorevolezza necessarie per essere una componente decisiva della coalizione di centrosinistra per il 2027.

“Per le comunali di Frosinone, nella sola ottica del Comune di Frosinone ed in forte sinergia col gruppo consiliare del PD, che speriamo torni presto ad essere guidato da Angelo Pizzutelli. L’obiettivo? Combattere la disastrosa amministrazione di destra e vincere le elezioni comunali di Frosinone. Le ambizioni personali, le correnti, gli accordi provinciali, regionali, nazionali, interplanetari: non ci interessa nulla. Solo il Comune di Frosinone, solo vincere”.

Cosa significa quella dichiarazione?

Architettura e spiegone

(Foto © Massimo Scaccia)

Una vera e propria mossa del cavallo quella di Stefano Pizzutelli. Sia all’interno che all’esterno del Partito. Fa un passo di lato oggi, per compierne due in avanti domani. Forse. Una dichiarazione che costituisce un vero e proprio esempio di architettura politica. Quella di spessore. Si tira fuori dalla corsa per la candidatura a sindaco. Ma solo per il momento. E si toglie sotto gli occhi dei riflettori. Se troppo accesi sempre sullo stesso soggetto, rischiano di bruciarlo piuttosto che illuminarlo. Crea le premesse per ricompattare la Segreteria cittadina.

Mette al centro del progetto, anche il peso del Gruppo Consiliare di Frosinone. Riconosce all’omonimo Angelo il ruolo autorevole di Capogruppo al Comune Capoluogo. E ne auspica il ritiro delle dimissioni.

Libera il Comune di Ceccano, prossimo a nuove elezioni, da ogni incastro con le vicende di Frosinone. Qui però la narrazione perde di credibilità: per poter sganciare le due cose occorre quantomeno un livello provinciale; un Segretario o un dirigente di Federazione può dire se le strategie tra due Comuni possano essere disconnesse. Perché in una logica di Campo Largo (o come si voglia chiamare l’alleanza) un’area esprime il candidato nel capoluogo ed un’altra lo esprime a Ceccano.

Premiership tattica di Angelo

Il dado però sembra ormai tratto. Ad alcuni fedelissimi Angelo Pizzutelli ha detto che non intende tornare sui propri passi. È offeso con il Partito Democratico. Ed è in piena crisi di identità politica. Prende sempre più corpo l’ipotesi di andare alle prossime elezioni in maniera autonoma. O all’interno di un progetto trasversale.

Cosa significa autonoma? La lista Frosinone in Comune di Stefano Pizzutelli quando si candidò contro l’Ottaviani bis prese in solitaria 4.8%: la considerazione è che se a fare la lista fosse Angelo Pizzutelli con il suo migliaio di voti garantito ed allargato ad un paio di buoni battistrada potrebbe fare ben oltre quella percentuale.

Ma la visione alternativa è quella di un progetto trasversale. È uno scenario che prende sempre più forma. Ed ha un profilo del tutto diverso da quello di tre anni fa. Inimmaginabile allora. Gli incontri di questi giorni, riservati ed a fari spenti, confermano che la direzione presa è quella. Alle elezioni Comunali del 2027 a Frosinone non ci saranno i due poli che abbiamo conosciuto fino ad oggi: l’alleanza del centrodestra con Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia; il centrosinistra con il Campo Largo di proporzioni variabili.

Angelo Pizzutelli

I Poli sono implosi. A destra, Forza Italia sta all’esterno dell’amministrazione Mastrangeli: da mesi fornisce ufficialmente un appoggio esterno. nei fatti è all’opposizione. Nei giorni scorsi ha iniziato a valutare la possibilità. A sinistra l’uscita di Angelo Pizzutelli disarticolerebbe una parte del ragionamento politico.

Il celebre scacchista Tigran Petrosian, già campione del mondo di scacchi dal 1963 al 1969 , una volta ha detto: “Il vero politico va istruito con gli scacchi e con il poker. I primi per la strategia della guerra, il secondo per la psicologia del bluff.

Ai posteri.