Frosinone: la scommessa da vincere della mobilità sostenibile

Quella di Mastrangeli è una mission difficile: togliere Frosinone dalla parte bassa delle classifiche di tema, e l'opposizione "lo aiuta"

Roberta Di Domenico

Spifferi frusinati

Una calma olimpica. Al sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli non sembrano interessare più di tanto le dinamiche politiche e le fibrillazioni che si susseguono all’interno della sua maggioranza, con puntualità e non senso, ormai da più di un anno. Consapevole (e forte) del fatto che nessuno, né nel centrodestra, men che meno nel centrosinistra, ha alcuna volontà (e forza) per mandarlo a casa prima della scadenza naturale della consiliatura nel 2027.

Per questo, insieme ai suoi assessori è totalmente proiettato nella gestione amministrativa. Che si caratterizza fondamentalmente per 2 asset principali: opere e mobilità sostenibile. Da rivendere poi attraverso i risultati ottenuti in cinque anni, in sede di campagna elettorale.

Sconfiggere un trend negativo

Il livello di inquinamento a Frosinone, Veroli e Ferentino

Per questo, nella prima metà del mandato, l’amministrazione guidata da Riccardo Mastrangeli ha avviato una serie di interventi mirati a trasformare radicalmente la mobilità a Frosinone. Questi cambiamenti hanno lo scopo di rendere la città più ecologica e di cercare di migliorare la sua posizione in una classifica negativa in termini di qualità della vita. Frosinone è infatti tra le città italiane con i livelli di inquinamento e di motorizzazione più alti. Basta vedere gli ultimi dati del report Ecosistema urbano 2024 di Legambiente pubblicato recentemente. (Leggi qui: Classifica ecosistema urbano: male Frosinone, Latina sta peggio).

Il sindaco e la giunta stanno sostenendo una sfida stimolante, perché mai affrontata prima. Ma allo stesso tempo rischiosa, in prospettiva elettorale, nella sua aspirazione di modificare le abitudini dei cittadini di Frosinone. Notoriamente poco propensi a rinunciare all’automobile a favore di spostamenti a piedi, in bicicletta o con mezzi pubblici.

Necessità oppure popolarità?

Riccardo Mastrangeli

Tra le iniziative messe in cantiere alcune sono state accolte positivamente dalla città. Mentre altre hanno suscitato diverse perplessità. Tra queste ci sono sicuramente le piste ciclabili nella parte bassa del capoluogo, che vengono utilizzate però solo marginalmente. E da pochi. Basta fare un giro nel capoluogo, a qualsiasi ora del giorno, per rendersene conto.

C’è quindi qualcosa di sbagliato. O comunque scarsamente percepito dalla gente in termini positivi. Una delle vie che ha subito maggiori trasformazioni è stata senza alcun dubbio Via Marittima: qui oltre alla pista ciclabile è stato istituito il senso unico, in proiezione della partenza del progetto BRT Bus Rapid Transit.

Recentemente, proprio su Via Marittima, si sono registrate iniziative di proteste e flash mob da parte di residenti e commercianti. Veicolate dai Consiglieri malpancisti. A inizio ottobre però, il sindaco Mastrangeli ha annunciato che la strada tornerà al doppio senso di circolazione. Il primo cittadino ha spiegato che il progetto sta rispettando le scadenze stabilite, avendo già completato il 36% delle opere previste e raggiungendo il primo stato avanzamento lavori a settembre, come richiesto dai criteri europei per i fondi PNRR

Tuttavia, ad oggi, via Marittima non è stata ancora ripristinata al doppio senso di marcia. E questo sta generando rinnovato malcontento nei commercianti e residenti.

Rivoluzioni copernicane e fermezza

Via Marittima

Tenere fede agli impegni assunti con puntualità, e ai progetti e programmi stabiliti, è diventato un principio ineludibile. Questo se l’amministrazione Mastrangeli vuole veramente dare le gambe alla rivoluzione copernicana della mobilità nel capoluogo. Sempre più necessaria.

Sono troppe le variabili in corso d’opera e le incertezze, sia sulle piste ciclabili fatte, disfatte, riprogrammate e spostate che sul percorso del BRT. Vanno senz’altro bene le modifiche suggerite dai cittadini e dai commercianti: è un esempio virtuoso di amministrazione partecipata.

Ma poi servono una idea e una visione chiara. Su tutto. Come sui tempi e sui modi di realizzazione. Visione che non sempre si apprezza, e a volte, solo in parte. Il rischio che si corre è quello di “annacquare” i risultati di un progetto importante e strategico per Frosinone, come quello della mobilità sostenibile.

La visione chiara e le fortune politiche

Che a parole tutti dicono di condividere, ma poi appena possibile e si intravede “una falla nel sistema” alcuni provano a sabotare. La fortuna di Mastrangeli è rappresenta dalla totale mancanza di unità e strategia dell’opposizione, che nemmeno ci pensa a mettere in evidenza le criticità esistenti.

Alcune anche piuttosto evidenti. Nonostante questo è assolutamente vietato tornare indietro.