Frosinone, lavori in corso per arrivare a fine consiliatura

Le due operazioni che Mastrangeli potrebbe fare per star saldo in sella al Comune: ma nessuna di esse sarà a costo zero

Roberta Di Domenico

Spifferi frusinati

Una regola non scritta della politica dice che i governi, da quello nazionale a quelli locali, non cadono mai per “merito” delle opposizioni. E’ talmente vero questo assunto, che a Frosinone l’opposizione sta andando addirittura oltre. Non ci pensa proprio a far cadere l’amministrazione Mastrangeli. Anzi: lunga vita al Re.

Una parte è già entrata in maggioranza, con i Consiglieri Andrea Turriziani, Claudio Caparrelli e Francesca Campagiorni. Mentre un’altra parte sta pensando seriamente di entrarci. O comunque di collaborare a che l’amministrazione vada avanti, fino al termine della consiliatura. Il riferimento è evidentemente al Gruppo, o a una parte, della lista dell’ex Sindaco Domenico Marzi. Per il resto? Zero carbonella.

La scriminante Pizzutelli

Angelo Pizzutelli (Foto © Massimo Scaccia)

Se non fosse per la determinazione e la tenacia del Capogruppo del Pd Angelo Pizzutelli, che sta provando in tutti i modi a mettere in evidenza alcune oggettive criticità del governo cittadino, nessuno si accorgerebbe che al Comune Capoluogo da quasi 3 anni c’è anche un’opposizione. E anche questo non è normale.

In compenso, a fare l’opposizione vera, quella di contenuti e sostanza, ma anche quella finemente politica, ci pensano gli 8 Consiglieri dissidenti o malpancisti. A turno hanno messo in atto una strategia di “attacco” coordinata costante ed incisiva. Dai 2 Consiglieri del Gruppo di Forza Italia, Maurizio Scaccia e Pasquale Cirillo, fino a i 3 Consiglieri del Gruppo Futura. Cioè Giovanbattista Martino, Teresa Petricca e Francesco Pallone, anche oggi, citando il famoso “ma mi faccia il piacere” del leggendario Totò, fortemente critici nei confronti di Mastrangeli e della sua idea di ulteriori aperture all’opposizione.

Stesso dicasi se si passa per Giovanni Bortone ex capogruppo della Lega (il Partito che esprime il sindaco in carica). Idem per finire ai 2 consiglieri della lista del Sindaco Maria Antonietta Mirabella e Anselmo Pizzutelli.

La pulce nell’orecchio con Nicola

Anselmo Pizzutelli (Foto © Massimo Scaccia)

Sia dentro che fuori l’aula consiliare. Tanto da aver occupato, integralmente, lo spazio di coloro che questa attività, avrebbero dovuto farla, per “mestiere”.

In queste ore è stato il Consigliere Anselmo Pizzutelli, – uno che oggettivamente legge le carte e si documenta prima di parlare, – a provare a far “litigare” l’attuale Sindaco del capoluogo Mastrangeli. Con chi? Con il suo predecessore, oggi parlamentare della Lega, Nicola Ottaviani.

Nei giorni scorsi il capogruppo della lista del Sindaco ( il ruolo sembra un ossimoro rispetto all’attività politica) era stato particolarmente incisivo sullo stato disastroso dell’asfalto di Via Marittima. E’ bastato che Mastrangeli dicesse in Aula durante l’ultimo question time, “sull’urbanistica la mia amministrazione è intervenuta dopo 20 anni di immobilismo”. Questo dimenticando forse che la delega all’Urbanistica nella precedente consiliatura è stata gestita proprio da Ottaviani.

La traversa di Anselmo

(Foto © Stefano Strani)

Ecco, è bastato questo che Pizzutelli subito, da navigato uomo da area di rigore, con un fiuto degno del miglior Haaland, il gigantesco attaccante del Manchester City, ha provato a fare gol. Probabilmente senza riuscirci, ma comunque ha fatto tremare la traversa. Tanto che Mastrangeli, nelle ore successive, è stato costretto a spiegare:Immaginare una frattura tra me e Nicola Ottaviani va oltre la fantascienza. So perfettamente quanto hanno fatto le giunte guidate da Ottaviani sull’urbanistica”.

Una precisazione forse non necessaria, visto che Mastrangeli e Ottaviani non litigheranno. Mai. Almeno seriamente. Intanto però Pizzutelli ha dimostrato di stare pesantemente sul pezzo. Pronto a sottolineare ogni potenziale contraddizione della maggioranza. Attività che, in una situazione di normalità politica, dovrebbe fare l’opposizione.

Non chi è stato eletto con il Sindaco. Ma tant’è. In questo contesto, Mastrangeli ha assolutamente chiara una circostanza oggettiva. Incontestabile. Nessuno, né in maggioranza, tantomeno all’opposizione, vuole la fine anticipata della consiliatura. Nessun Consigliere si dimetterà mai. Da nulla.

Il punto di forza del sindaco

Teresa Petricca

Questo costituisce indiscutibilmente un punto di forza per il Sindaco. Conseguentemente, ulteriore forza è rappresentata dal fatto che, né gli 8 consiglieri di opposizione, che gli altri 8 “dissidenti”, troveranno mai una intesa unitaria per metterlo in difficoltà. Seriamente. E soprattutto nell’aula consiliare: quando bisogna votare.

Queste evidenze consentono al sindaco di prendersi tutto il tempo necessario per arrivare all’approvazione del Bilancio di previsione in Consiglio comunale. Questo più o meno tra due mesi, con la strategia migliore per puntellare, definitivamente, la sua maggioranza.

Attualmente a geometria variabile: di 16 voti senza quello del Presidente Consiglio Max Tagliaferri. Oppure 17 anche con il suo voto. Che nell’ultimo consiglio non c’è stato quasi mai. In linea teorica e per i motivi detti sopra, 16 voti potrebbero anche essere sufficienti a Mastrangeli fino alla fine della consiliatura, per approvare ogni delibera. Anche quelle di bilancio.

Geometria variabile

Massimiliano Tagliaferri (Foto: Simone Desiato)

Se proprio dovesse essere necessario, qualche Consigliere uscirebbe strategicamente dall’aula prima del voto. Questa consapevolezza gli consente di non correre dietro a nessuno.

Ma è chiaro che questa costituisce solo l’extrema ratio. Prima verranno tentate altre operazioni. Due su tutte. La prima: coinvolgere organicamente in maggioranza, i Consiglieri della Lista Marzi. O almeno alcuni di essi. Ed è questa la corsia preferenziale che sta percorrendo in questi giorni Mastrangeli. Ed anche la più semplice da realizzare.

La seconda, più complicata, che prevede un’azione di recupero di qualcuno degli 8 “dissidenti”. Entrambe le soluzioni, per motivi diversi, suscitano però delle perplessità nei fedelissimi di Mastrangeli: Assessori e Consiglieri. Che ovviamente verranno tutte superate difronte alla ragion di stato: il prosieguo della consiliatura.

Il lodo Marzi

Domenico Marzi (Foto © Massimo Scaccia)

Uno: Il Lodo Marzi. L’ingresso ufficiale in maggioranza di Marzi, principale antagonista di Ottaviani e poi di Mastrangeli, determinerebbe la fine ufficiale della stagione del centro destra a Frosinone. Una verità solo parziale. Perché il centro destra, quello uscito dalle elezioni del 2022 non esiste già più al Comune Capoluogo. Perché Forza Italia non ne fa più parte. Perché ben 3 Consiglieri di opposizione che si sono candidati con il centro sinistra “contro” Mastrangeli, stanno già in maggioranza.

Due: il recupero degli 8 “malpancisti”. Come la prima, anche questa soluzione presenta dei lati “oscuri” per qualche Consigliere/Assessore che è rimasto vicino al Sindaco.

“Figliuoli prodighi”

Significherebbe “premiare” coloro che fino al giorno prima hanno criticato duramente l’amministrazione. Una sorta di teoria del “figliol prodigo” 3.0. Ed in ogni caso, chi garantisce che alla prima occasione di malcontento, non accada lo stesso? Lo stesso Mastrangeli non sarebbe particolarmente propenso ad adottare questa soluzione.

Perché c’è un ulteriore fattore ostativo. La rottura, con alcuni, del rapporto personale, oltre che politico. In ogni caso, sia una soluzione che l’altra comporterà, per il Sindaco, la necessità di rivedere gli assetti di Giunta. Entrambe le operazioni non saranno a costo zero. Inevitabilmente. Qualcuno degli attuali assessori dovrà farsi da parte.

E lì saranno veramente dolori.