Frosinone, Mastrangeli come il cardinale Richelieu

Come va letto l'invito fatto dal sindaco anche ai 5 malpancisti. Che lo hanno accolto e lunedì sera hanno partecipato alle riunione di maggioranza. Per chi è il segnale. E perché non è così peregrina l'ipotesi di ricomposizione

Roberta Di Domenico

Spifferi frusinati

 Armand-Jean du Plessis duca di Richelieu è passato alla storia soprattutto come “il cardinale Richelieu”. Tra la fine del ‘500 e la metà del ‘600 in Francia è stato cardinale, vescovo, primo ministro, ma soprattutto un abile ed arguto uomo politico. Capace di portare a soluzione criticità politiche sulla carta irrisolvibili.

Una delle sue opere Testament politique fu scritto dal Cardinale alla fine della sua carriera e del suo percorso di grande tessitore di rapporti e di relazioni. Pubbliche e private.

Con il tempo il testo è diventato un vero e proprio manuale di tecnica politica. Di particolare interesse è il passaggio nel quale il Cardinale evidenzia “l’importanza in politica della creatività, della lungimiranza, dell’imperturbabilità. Del tempismo, della continua negoziazione e di un uso attento del linguaggio.”

Riccardo e il libro sulla scrivania

Riccardo Mastrangeli

Gli abituali frequentatori di Palazzo Munari, la sede del Comune di Frosinone, potrebbero ritrovarsi sulla scrivania del sindaco Riccardo Mastrangeli una copia dell’opera. E con evidenziato con il pennarello giallo, l’intero periodo riportato sopra.

Si spiega così l’invito rivolto dal sindaco ai 5 “malpancisti” affinchè partecipassero lunedì sera alla riunione di maggioranza. Tra la sorpresa di molti erano presenti anche Maurizio Scaccia e Pasquale Cirillo (di Forza Italia), Anselmo Pizzutelli e Maria Antonietta Mirabella (della Lista Mastrangeli), Giovanni Bortone (capogruppo della Lega). Sono i cinque Consiglieri eletti nel centrodestra che ha vinto le elezioni insieme a Mastrangeli ma che alla fine di luglio hanno ufficializzato la decisione di uscire dalla maggioranza per passare all’appoggio esterno.

La Riunione di Maggioranza viene organizzata dal sindaco con i propri consiglieri ed assessori, prima di ogni Consiglio comunale. Averli invitati, significa per il sindaco che i cinque malpancisti fanno parte della maggioranza ma valutano il loro voto pratica per pratica, decidendo a quale dire si ed a quale dire no. A rivelare il dettaglio è stato questa mattina il quotidiano Ciociaria Oggi.

Coinvolti tutti, malgrado tutto

Anselmo Pizzutelli (Foto: Massimo Scaccia)

Il prossimo Consiglio ci sarà il 23 settembre alle ore 18.30. Con all’ordine del giorno diverse delibere, piuttosto delicate, sul riconoscimento dei debiti fuori bilancio. Il sindaco dunque affina ulteriormente la sua proverbiale abilità relazionale. E noncurante del dichiarato appoggio esterno (o meglio, della effettiva attività di opposizione organizzata dai cinque Consiglieri nei confronti della sua amministrazione da quasi un anno) continua comunque a coinvolgerli e ad invitarli alle riunioni. Come tutti gli altri Consiglieri della sua maggioranza.

Il che si presta ad alcune riflessioni. Il sindaco continua a ritenere i 5 Consiglieri non allineati, nonostante tutto, ancora organici alla maggioranza. Se nelle prossime settimane ci sarà una rottura definitiva ed insanabile con il gruppo dei dissidenti, non sarà per sua responsabilità, ma per scelta, più che convinta, dei malpancisti.

“Aòh, io ce l’ho messa tutta eh?”

Teresa Petricca

Lui potrà dire, anche ai vertici regionali dei partiti del centro destra, FdI-Lega e soprattutto FI, di averci provato fino alla fine. Inoltre, il fatto che i 5 Consiglieri abbiano comunque accettato l’invito del sindaco fa percepire una, pur remota, disponibilità al dialogo e al confronto. Al momento oggettivamente molto difficile, ma non impossibile.

Fino a qualche giorno fa, non era così. Con il coinvolgimento dei consiglieri non allineati Mastrangeli manda un messaggio indiretto, anche ai Consiglieri del Gruppo FutuRa Martino-Petricca e Pallone. Per il sindaco il dialogo, il confronto, la condivisione delle strategie, sono e restano nel perimetro della maggioranza di centrodestra che ha vinto le elezioni nel 2022.

Se veramente si vuole provare ad avere in aula qualcosa di  più dei 16/17 voti dei consiglieri considerati “fedelissimi”, Mastrangeli li cerca comunque nei Consiglieri che sono stati eletti con lui. Nessuna apertura alle opposizioni. Nessun dialogo con i consiglieri di minoranza. Proprio come ha chiesto chiaramente al Sindaco il gruppo FutuRa.

Superare la soglia stretta del 16/17 voti

Foto © Stefano Strani

Indicative in tal senso, saranno le votazioni dei malpancisti, specialmente sulle delibere per i debiti fuori bilancio, che si discuteranno in consiglio lunedì prossimo.

Se si arrivasse ai 22 voti di tutta la maggioranza, anche se solo alcune delibere, sarebbe comunque un segnale indicativo. Da ultimo, va rilevato che il Sindaco ha ancora a disposizione una poltrona, particolarmente ambita, da assessore da assegnare.

Non è così lunare l’ipotesi che la frattura con i 5 malpancisti possa essere ricomposta definitivamente, tra qualche tempo. E con l’attribuzione di un assessorato. Il che avrebbe inevitabilmente un effetto anche sulle prossime elezioni comunali del 2027. Nessuno poi potrebbe provare a  disimpegnarsi e a chiamarsi fuori.

In ogni caso, al di là di come andranno a finire le cose, Mastrangeli sta dimostrando creatività, lungimiranza, imperturbabilità, tempismo. E capacità di continua negoziazione. Proprio come il celebre Cardinale.