Frosinone: se i socialisti spiazzano il Partito Democratico

L'iniziativa "rivoluzionaria" del Capo Gruppo PSI al Comune Vincenzo Iacovissi e del Segretario cittadino del partito Mateo Zemblaku. Cosa c'è dietro e quale clamoroso scenario potrebbe generare

Roberta Di Domenico

Spifferi frusinati

Compulsare, scrivere, replicare. In fretta ed in maniera efficace. La politica oggi ha lasciato le piazze e si è accasata sui Social. Per informazioni chiedere ai grillini che hanno inventato le sezioni on line chiamate Meet Up oppure domandare a Matteo Renzi che sun Twitter / X è un cecchino infallibile. Nell’epoca dell’utilizzo compulsivo dei Social dei social media anche da parte della politica l’affissione negli appositi spazi del Capoluogo di manifesti (i vecchi 70×100), come strumento di comunicazione politica, è un evento che fa notizia.

Iacovissi e Zemblaku “retrò”

È esattamente quello che ha fatto in queste ore il Partito Socialista a Frosinone. Lo si apprende dalla lettura delle pagine del quotidiano locale Ciociaria Oggi. Fino all’avvento di Facebook, Instagram, Whatsapp, Tik Tok i manifesti si mettevano solo in campagna elettorale. Adesso nemmeno più quello. Tutto viaggia sui social. Ed anche i manifesti, seppure mantenendo la struttura tradizionale del loro disegno si sono strasferiti sugli smartphone.

L’iniziativa “rivoluzionaria” l’hanno presa il Capogruppo PSI al Comune Vincenzo Iacovissi ed il Segretario cittadino del partito Mateo Zemblaku.

Costruire l’alternativa

A far notizia, tanta, sono anche i contenuti politici del manifesto che titola così “partecipare per costruire insieme l’alternativa a questa amministrazione comunale. Contenuti senza alcun dubbio importanti e significativi. E soprattutto che fanno chiarezza. Iacovissi e Zemblaku nel documento denunciano le oggettive difficoltà dell’amministrazione Mastrangeli attraversata da continue fibrillazioni interne e fissano dei paletti ben precisi.

Francesca Campagiorni (Foto © Massimo Scaccia)

Innanzitutto, dicono un secco No ad inciuci e a trasversalismi. Cosa intendono? Il riferimento è alla possibilità che il sindaco del Capoluogo Riccardo Mastrangeli provi ad allargare ulteriormente la maggioranza dopo l’ingresso ufficiale nell’area di Governo fatto dai Consiglieri di centrosinistra Andrea Turriziani, Francesca Campagiorni e Claudio Caparelli. C’è la possibilità che apra anche ad altri esponenti dell’opposizione, allo scopo di mettere definitivamente in sicurezza i numeri in Aula per approvare le delibere, attualmente attestati su 16 certi più uno ondivago (il presidente d’aula Max Tagliaferri).

I voti dei transfughi arrivati dall’opposizione al momento sono fondamentali per il traguardo dei 16 Consiglieri +1. Che c’entra il Partito Socialista con le scelte del sindaco e della maggioranza?

Nessun sostegno “foresto”

C’entra: perché con quel manifesto il Psi dice che non si presterebbe al sostegno del Governo Mastrangeli. No in ogni forma. Anche nell’ipotesi eventuale di un patto d’aula trasversale.

Domenico Marzi (Foto © Massimo Scaccia)

Non è cosa da poco. Perché restringe il perimetro di una ipotetica apertura di Mastrangeli, in un futuro più o meno prossimo, al solo Gruppo della lista dell’ex Sindaco Marzi. Che però non sembra molto proenso ad un’operazione così impegnativa: sostenere la maggioranza su alcuni e ben limitati progetti capaci di rilanciare la città è un conto, sostenere la maggioranza anche sull’ordinaria amministrazione è tutt’altro. Il dialogo tra l’attuale sindaco e l’ex è concreto e in costante evoluzione. Difficilemnte si andrà oltre il perimetro dei Grandi Progetti tracciato da Domenico Marzi.

Seconda circostanza. I socialisti, con l’invito rivolto ai cittadini attraverso il “tazebao” si propongono come alternativa di governo cittadino. Ovviamente in proiezione delle prossime elezioni comunali. Un progetto di visione della città nuovo, con il coinvolgimento diretto della gente, per una proposta amministrativa poco politica e molto civica. Nel manifesto, infatti, l’interlocuzione, e quindi il messaggio, è declinato sui cittadini.

Ricucire coi dem? Mai

Non altri. Non con i Partiti. Men che meno con il Partito Democratico. Il che significa che allo stato non esiste alcuna ipotesi di ricucitura tra i due Partiti. Ma lo hanno mai voluto? Si stanno preparando, ancora una volta e noncuranti dei risultati dei 15 anni passati, a percorrere strade diverse per arrivare divisi al giorno delle elezioni nel 2027.

Di fatto però, il PSI ha preso in mano la situazione. Togliendola ad altri. È già in proiezione prossime elezioni comunali e sta ingegnerizzando un proprio progetto di governo della città. Condiviso e ideato con i cittadini e realtà civiche del Capoluogo. Scusate se è poco. Una iniziativa, importante e di ampio respiro che in realtà però avrebbe probabilmente già dovuto prendere il primo Partito del centrosinistra del Capoluogo: Il Partito Democratico.

Che è bene ricordare nelle elezioni del 2022 ha preso il 12.49% dei consensi, rispetto al 5.44% dei Socialisti. I numeri dicono che l’onere della prima mossa toccava al PD. Anche in ottica processo di ricucitura. Così non è stato.

Garofani con le ali

Almeno fino ad ora. Anche perché i Democratici appaiono avvitati su sé stessi nel definire le regole di ingaggio di un Congresso provinciale che sta diventando come la tela di Penelope.

Ma c’è anche un’altra ipotesi. Che darebbe ancora più significato alla sotita Socialista. Il Pd potrebbe avere più problemi che benefici dall’indicazione di un suo candidato sindaco. Che in questa fase ancora non ha. Se deve convergere su una figura esterna, la logica della politica vuole che faccia rotta su Vincenzo Iacovissi. Perché?

In un colpo solo ricomporrebbe il quadro del centrosinistra, cancellerebbe tre lustri di incomunicabilità con il Psi, in caso di sconfitta scaricherebbe ogni insuccesso sul Partito che ha espresso il candidato sindaco. Ma potrebbe dire di avere fatto la sua parte.

Un vecchio adagio recita “un uccello appoggiato su un albero non ha mai paura che il ramo si rompa, perché la sua fiducia non è nel ramo, ma nelle proprie ali”. Il PSI a Frosinone sta provando a spiccare il volo.