Frosinone, si scrive mobilità sostenibile e si legge candidatura a sindaco

Le divergenze di vedute sul futuro assetto urbano hanno contribuito alla rottura, ormai irreparabile, tra il sindaco ed alcuni consiglieri. La soluzione a quelle roture indicherà il futuro politico del capoluogo

Roberta Di Domenico

Spifferi frusinati

Tutto ruota intorno a quattro lettere: quelle che compongono la sigla PUMS. Rischia di essere il vero campo di battaglia del centrodestra a Frosinone. Quella sigla indica il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile ed al momento appare sempre più il punto nevralgico della politica cittadina. Attorno a quel progetto – che oggettivamente è la carta di identità della consiliatura del sindaco Riccardo Mastrangeli – si stanno ridefinendo equilibri ed alleanze all’interno del centrodestra. E le tensioni, inevitabilmente, aumentano.

Tensioni e tensori

Il Gruppo FutuRa

A contribuire alla rottura irreparabile tra il sindaco ed i Consiglieri della sua Civica Anselmo Pizzutelli e Maria Antonietta Mirabella, sono state le divergenze di vedute sul futuro assetto urbano: dal percorso del Bus Rapid Transit fino alla pedonalizzazione di piazzale Kambo.

Ma anche con i Consiglieri della Lista FutuRA Giovanbattista Martino, Teresa Petricca e Francesco Pallone. Per finire con Giovanni Bortone (ex capogruppo Lega).

Sui progetti della Mobilità Sostenibile e sulla svolta green, subito dopo l’approvazione del Bilancio di previsione, ha preso posizione anche Fratelli d’Italia: il Gruppo consiliare più numeroso con 5 consiglieri. Lo ha fatto, dando al sindaco dei confini programmatici nuovi e ben precisi: “Va bene la città del futuro, ma esiste anche una città del presente alla quale bisogna evitare disagi”. Tradotto se c’è (come c’è) qualcosa che non va, è necessario cambiarlo. Adesso.

Come è andata a finire con i Consiglieri “malpancisti” è ormai noto a tutti. Hanno votato No al bilancio.

Mastrangeli che non si pronuncia

Le bandiere listate a lutto sul Municipio di Frosinone per la morte di Papa Francesco

Sulla richiesta di Fratelli d’Italia, Mastrangeli non si è pronunciato. Come non ha dato riscontri alla disponibilità manifestata da Forza Italia di rientrare in maggioranza, previo azzeramento della Giunta. Un reset che potrebbe essere solo di natura formale, senza particolari stravolgimenti.

Il silenzio del sindaco su entrambe le richieste rischia di essere assordante. E di creare però anche ulteriori tensioni nel centrodestra. Non è così normale che ad una richiesta ufficiale dell’azionista di maggioranza dell’amministrazione non sia data alcuna risposta. Come fosse un “quisque de populo” qualsiasi.

Come non è normale che ad uno dei Partiti fondatori del centrodestra nazionale come Forza Italia, non venga dato alcun segnale di disponibilità. Nessuna apertura, su niente.

A due anni dal rinnovo del Consiglio Comunale la situazione politica nel centrodestra cittadino, invece di chiarirsi, sembra complicarsi di più. Nel centrosinistra, invece, non ne parliamo proprio. L’immaginario U.C.A.S. (Ufficio Complicazione Affari Semplici) è stato creato proprio dall’area Riformista. (Leggi qui: L’urlo di Cristofari: «Pd è ora di cambiare rotta»).

La partita politica

Riccardo Mastrangeli

La sensazione, al momento solo quella, è che sui progetti per la mobilità sostenibile si stia giocando in realtà una partita politica molto più delicata e sottile, nel centrodestra.

Una sorta di tela di Penelope 3.0, imbastita di giorno e scucita di notte. Se non si ricompone in questi mesi il quadro politico del centrodestra nel Capoluogo, quello che ha determinato l’elezione di Mastrangeli nel 2022 (con Lega-Fdi e FI) ma pure con le liste civiche, a maggior ragione sarà più difficile rimettere insieme i cocci in prospettiva elezioni comunali del 2027.

E forse nessuno si straccerebbe le vesti, più di tanto. Si creerebbe una sorta di tana libera tutti ed ognuno si sentirebbe legittimato a rivendicare una propria candidatura a sindaco. Realisticamente con aggregazioni di ampio respiro civico.
Magari in forma assolutamente trasversale.

Settimane cruciali

Il municipio di Frosinone (Foto © Antonio Limonciello)

Il rischio che si corre però, in caso di vittoria di coalizioni “innaturali”, è che si creino dei meri cartelli elettorali che poi, alla prima difficoltà amministrativa, vanno a sbattere contro un muro di cemento armato.

In ogni caso, le prossime settimane da come si muoveranno Mastrangeli ed i Partiti dell’(ex) centrodestra, saranno indicative per capire meglio le strategie che si stanno preparando, da ambo le parti, per arrivare alla campagna elettorale del 2027.

Quelle ufficiali sono chiare. Quelle vere ancora no.