Il test del Consiglio Comunale di domani sera e lo spunto per un recap sulla situazione di maggioranza ed opposizione
Sulla situazione del Comune di Frosinone, si potrebbe scrivere una commedia da teatro dell’assurdo. Con una maggioranza di centrodestra nata alle elezioni del 2022, pressoché schiacciante. Con ben 22 Consiglieri a sostegno del sindaco Riccardo Mastrangeli e dell’amministrazione, contro appena 11 dell’opposizione. A distanza di 30 mesi la maggioranza si ritrova a fare i conti con il bilancino di precisione (del Sindaco farmacista).
Lo deve fare per capire se avrà i numeri sufficienti in Aula per approvare tutti i 13 punti all’Ordine del Giorno del consiglio comunale di venerdì sera alle 19.30. Il sindaco lo ha convocato esclusivamente in Prima convocazione, quando serviranno 17 consiglieri presenti per la validità della seduta.
Un patrimonio di 8 consiglieri
In questo arco di tempo il centrodestra è riuscito a perdere un “patrimonio” di 8 Consiglieri comunali, mandandoli di fatto all’opposizione. O quasi. E imbarcando, per arrivare alla soglia di sicurezza di 17, tre Consiglieri che prima stavano all’opposizione.
Minoranza che, peraltro, in questa prima metà di consiliatura, per rimanere in ambito teatrale, ha recitato, nella maggior parte dei casi, la parte de “il fantasma dell’opera”. La situazione politica al Comune Capoluogo, non si è solo trasformata. Ma addirittura stravolta.
“Ma è Frosinone questa?”
Se qualcuno fosse partito da Frosinone a luglio del 2022 e fosse ritornato in questi giorni per festeggiare il Natale in famiglia, avrebbe pensato di avere sbagliato città, “Non è possibile che sia accaduto tutto questo”.
Uno stato di fatto figlio di dinamiche politiche gestite veramente male: a differenza di quelle amministrative che viaggiano piuttosto spedite. Ancora peggio gestiti i rapporti di natura personale, in taluni casi al limite della vera e propria insofferenza. La situazione è conseguenza anche della totale mancanza di raccordo tra Giunta e Consiglieri Comunali. (A che servono le riunioni di maggioranza?).
Da ultimo, dall’esasperato protagonismo di alcuni. Convinti, non si sa se personalmente, o da altri, di essere dei novelli Alcide De Gasperi. Di giganti in giro però non se ne vedono.
Tagliaferri & Tagliaferri
In questo contesto, sulla situazione politica dell’amministrazione capoluogo, è arrivata anche la posizione ufficiale di Fratelli d’Italia. Lo ha fatto tramite il segretario cittadino, il Presidente di AleS, Fabio Tagliaferri.
Il responsabile comunale del Partito non è intervenuto per difendere il sindaco dagli “attacchi” del presidente d’aula Max Tagliaferri. Per la verità non lo ha fatto nessuno ed è una circostanza sulla quale riflettere. Anche in ordine alla richiesta del cambio di taluni assessori. Ma per dire che per FdI la misura è colma e che è arrivato il momento di mettere la parola fine alle quotidiane “agitazioni” e distinguo che si registrano in maggioranza.
La presa di posizione non è di poco conto. FdI fino ad oggi è stata la vera e propria guardia pretoriana del Sindaco. Quando forse avrebbero dovuto farlo altri. Tagliaferri, inoltre ha tenuto a precisare il peso specifico del gruppo consiliare FdI: che ha 5 consiglieri ed è il Gruppo più numeroso. Sembra un inciso buttato lì. Ma è evidentemente a futura memoria. Ora per allora (2027?). Chiaro che Tagliaferri ha anche parlato a nuora, perché suocera intenda.
I Fratelli stanchi
Il suo ammonimento non era rivolto solo al Sindaco ma anche e soprattutto alla coalizione di governo ed ai Partiti. FdI è stanca di parare gli affondi degli “alleati”. Tutti, nessuno escluso. Mai, paradossalmente, quelli dell’opposizione come sarebbe normale. Se FdI smette di dare pieno e incondizionato sostegno a Mastrangeli e alla maggioranza, può veramente succedere di tutto.
Chiaro che poi, nella realtà, non accadrà nulla di irreversibile. Alla fine anticipata della consiliatura nessuno ci pensa, sia in maggioranza che in opposizione. Troppe le incognite all’orizzonte: sia di candidatura che di elezione o di rielezione. Principio valido per tutti: destra-sinistra-centro. E per tutti gli aspiranti ad entrare in Consiglio Comunale. Con varie responsabilità.
Tuttavia, in un contesto dove ognuno si sente legittimato a “minacciare” qualcosa, ci sta bene pure quella di FdI. E in un contesto di normalità venerdì sera in consiglio comunale, ognuno dovrebbe fare la propria parte. Ma a Frosinone ormai nulla è normale. O quasi.
Maggioranza: presente ed “allineata”
La maggioranza dovrà fare la maggioranza: ovverosia essere presente con 17 effettivi ed esprimere 17 Si alle delibere in votazione. Senza distinguo o eventuali astensioni oppure uscite strategiche dall’aula al momento del voto.
E poi, dopo le festività natalizie, fare un bel punto nave: ultimo e definitivo. Mettendo sul tavolo del Sindaco tutte le situazioni in sospeso: programma amministrativo ed eventuale reset degli assessori. O di alcuni. E poi ripartire di slancio, fino al 2027.
Opposizione: preparata sulle strategie
La minoranza dovrà essere tale. Quindi presente al completo, magari avendo già studiato e pianificato qualche strategia d’aula unitaria, con gli 8 consiglieri ex maggioranza, oggi dissidenti. Per provare a mettere in difficoltà, per la prima volta seriamente, Mastrangeli ed i suoi. Mai andati sotto fino ad ora.
E senza alcuna garanzia di mantenimento del numero legale. Sarebbe il primo chilometro percorso insieme del lungo cammino che porta alle prossime elezioni comunali.
La famosa scrittrice contemporanea americana Jodi Picoult, una volta ha detto: “L’ansia e l’agitazione sono come una sedia a dondolo: sei sempre in movimento, ma non avanzi di un passo.”