FutuRa alza la voce: ci sono i numeri per staccare la spina

I consiglieri Petricca, Martino e Pallone attaccano l'amministrazione Mastrangeli sui ritardi nei lavori alla palestra della scuola Maiuri. Ma è un pretesto amministrativo. Per una presa di posizione che in realtà ha valenza soprattutto politica. Nessuno scenario va escluso, perfino quelle delle dimissioni di massa o della mozione di sfiducia, Il ruolo dell'opposizione

Roberta Di Domenico

Spifferi frusinati

Se voleva essere un’apertura di attività politica ufficiale, dopo le ferie estive, i 3 consiglieri comunali di Frosinone del neo gruppo consiliare FutuRa ( Giovambattista Martino, Teresa Petricca e Francesco Pallone) hanno scelto di inaugurarla con i fuochi di artificio. Con il botto.

Non si sono ancora del tutto placate le polemiche dell’ultimo consiglio comunale sul question time (le interrogazioni agli assessori e sindaco da parte dei consiglieri), specialmente tra i malpancisti ufficiali (su tutti Anselmo Pizzutelli e Pasquale Cirillo) ed il sindaco Riccardo Mastrangeli e la sua maggioranza, che già oggi i 3 “futuristi” sparano ad alzo zero verso il primo cittadino e la giunta. (Leggi qui: Scie chimiche e tensione nel Question Time).

Il nodo del contendere

I lavori alla scuola Maiuri

Lo hanno fatto denunciando i ritardi nell’ultimazione dei lavori della palestra della scuola Maiuri, in viale Tevere nella parte bassa di Frosinone. Un plesso scolastico sicuramente tra i più grandi e frequentati del Capoluogo.

Il gruppo FutuRa nel loro j’accuse all’amministrazione Mastrangeli (della quale fanno oggettivamente parte) hanno ripercorso dettagliatamente tutte le tappe dell’iter di affidamento dell’appalto di ristrutturazione della palestra. I cui lavori sono partiti il 1 ottobre del 2021 ed oggi, a quasi 3 anni, non ancora ultimati.

Si tratta di un’attacco certamente di natura amministrativa, ma dalla valenza politica particolarmente pesante e significativa da parte dei 3 consiglieri. E potenzialmente dirompente nel medio o lungo periodo.

Lo “spiegone” politico

Giovambattista Martino e Teresa Petricca

Il primo segnale di insofferenza verso l’amministrazione i 3 consiglieri lo avevano manifestato già al momento della nomina dell’assessore Vicano, in luogo della dimissionaria Sardellitti. Uscirono tutti platealmente dall’aula quando ci fu l’investitura ufficiale. (Leggi qui: La crisi è finita, Mastrangeli inizia il rimpastino: Laura Vicano in giunta).

Inoltre è la seconda volta in pochi giorni che FutuRa censura, oggi in modo eclatante, l’amministrazione Mastrangeli. Lo aveva fatto appena 72 ore fa, bocciando senza appello l’ipotesi di apertura del sindaco a qualche esponente dell’opposizione. Per mettere in sicurezza i numeri in Aula per approvare le delibere. Ipotesi allo stato solo teorica e non reale.

Francesco Pallone (Foto © Massimo Scaccia)

Ultimo ma non per questo meno importante: se anche i 3 consiglieri di FutuRa tra qualche tempo dovessero prendere la tessera di “malpancisti ufficiali”,  il gruppo di eletti nel centrodestra ma scontenti del sindaco salirebbe dagli attuali 5 a ben 8 voti. Per Riccardo Mastrangeli sarebbero veramente dolori. .

Il gruppo dei fedelissimi passerebbe dagli attuali 17/16 a 14/13. In quel caso, per approvare le delibere sarebbe veramente necessario partecipare prima a Ballando sotto le stelle. Per quanto sarebbero forti le “danze” in consiglio comunale. Si ballerebbe la rumba ogni volta.

Lo spettro delle dimissioni di massa

Il Consiglio comunale

Se poi anche l’opposizione di centro sinistra, in forma unitaria e condivisa, si ricorda di essere veramente tale a Frosinone, non solo nominale, allora nessuno scenario potrebbe essere escluso. Perfino quello delle dimissioni di massa, o mozioni di sfiducia. In quel caso i numeri ci sarebbero tutti: 11 consiglieri di minoranza + 8 “malpancisti ufficiali” fa 19. A quel punto non si balla più. Si trema.

Certo si parla di orizzonti accademici e al momento quasi impossibili da realizzarsi a Frosinone. Ma il gruppo FutuRa sta delineando in maniera estremamente chiara il proprio perimetro di azione politica. Per niente appiattito sul sindaco e la maggioranza. Su niente, non solo sull’ambiente.

Quindi, guai a far arrabbiare (troppo) Martino, Petricca e Pallone, si rischia di scherzare con il fuoco. E quando le fiamme si propagano non è possibile fermarle, ne sapere dove possono arrivare.