FutuRa e “il suo nome detto questa notte mette già paura”

In maggioranza ma anche contro. Il Gruppo FutuRa rischia di essere una mina vagante per il sindaco Mastrangeli. Che però non ha bisogno di soccorsi esterni fin quando ci sono loro

Roberta Di Domenico

Spifferi frusinati

Nel 1979 a Berlino Lucio Dalla, seduto su una panchina davanti al famoso muro, scriveva il testo di una delle sue canzoni più belle: Futura. Era l’epoca della guerra fredda con l’Europa divisa in 2, tra il blocco capitalista e quello comunista. E la divisione era rappresentata anche fisicamente dal muro. Dalla immaginò 2 giovani innamorati, ma allo stesso tempo un po’ insicuri ed ebbe l’intuito di costruire una canzone sulle paure che potevano avere i 2 giovani d fronte a futuro incerto.

C’è un dettaglio che rende iconico il tutto. Lucio Dalla lo raccontò a Beppe Severgnini, all’epoca al Secolo XIX. «La scrissi a Berlino. Non avevo mai visto il Muro e mi ci feci portare da un taxi: chiesi di andare al Checkpoint Charlie, il punto che divideva Berlino Est e Berlino Ovest. Mi sedetti su una panchina e mi accesi una sigaretta. Poco dopo si fermò un altro taxi: scese Phil Collins che si sedette nella panchina accanto alla mia e anche lui si mise a fumare una sigaretta… Mi venne la tentazione di avvicinarmi a Collins per conoscerlo. Ma non volli spezzare la magia di quel momento. In quella mezz’ora scrissi il testo di Futura, la storia di questi due amanti, uno di Berlino Est, l’altro di Berlino Ovest, che progettano di fare una figlia che si chiamerà Futura».

Nonostante  le oggettive difficoltà dell’epoca e di chi risiedeva a Berlino, i due innamorati accarezzano l’idea di un figlio. “Nascerà e non avrà paura nostro figlio”; “e se è una femmina si chiamerà Futura” una bambina che ha già nel suo nome, colei che guarda al domani con speranza e fiducia.

Da canzone a gruppo consiliare

Alessandra Sardellitti con il nuovo Gruppo

FutuRa non è solo il titolo di una bellissima canzone. È anche il nome del gruppo consiliare costituitosi di recente a Frosinone. Lo formano i Consiglieri Giovanbattista Martino, Teresa Petricca e Francesco Pallone. I primi due provengono dal gruppo della lista civica dell’ex sindaco Nicola Ottaviani e sono tra i massimi referenti dell’associazione ambientalista Medici per l’Ambiente.

Pallone è stato eletto invece con la lista civica del sindaco Riccardo Mastrangeli ed è il delegato del sindaco per lo sport. Il gruppo ha la “madre putativa” nell’ex assessore all’Innovazione Tecnologica del Comune Alessandra Sardellitti, dimessasi marzo scorso. Il Gruppo consiliare negli ultimi tempi è intervenuto spesso nel dibattito politico cittadino. 

Sempre con prese di posizioni estremamente chiare. Inequivocabili. Altrettanto spesso in maniera fortemente critica nei confronti dell’amministrazione Mastrangeli. Della quale fanno ufficialmente parte. Non rivendicano assessorati. Stanno con la coalizione di centrodestra con la quale sono stati eletti.

Con Mastrangeli ma anche contro

Giovambattista Martino e Teresa Petricca

Al tempo stesso non vogliono sentire nemmeno parlare di aperture da parte del Sindaco ad alcun esponente dell’opposizione. Anche perché oggettivamente Riccardo Mastrangeli non ne ha bisogno, al momento: i numeri in Aula ci sono sempre per approvare ogni delibera.

Quando ritengono di criticare l’azione amministrativa del Sindaco, i tre consiglieri futuristi però non si fanno certo pregare. Né hanno alcun timore di dire chiaramente quello che pensano. Come per il BRT, il progetto della corsia riservata ad un bus elettrico che dovrebbe cambiare l’idea di mobilità nel capoluogo. Lo hanno fatto nelle scorse ore con una articolata nota inviata agli organi di informazione.

Ecco alcuni passaggi particolarmente significativi. “Il Brt? Una grande opportunità da cogliere per una vera mobilità green. Che, però, l’amministrazione Mastrangeli sta svilendo, perdendo di vista l’obiettivo, cedendo a una propaganda dal sapore trionfalistico e non riuscendo a dare risposte chiare e prospettive vere alla cittadinanza.”

L’esca ai cittadini sulla ciclabile

Come premessa non c’è male. Per rendere ancora più “piccante” la loro posizione, i Consiglieri aggiungono altro. Dicendo: “Stiamo perdendo l’occasione per superficialità, approssimazione, forse supponenza nel rifiutare i suggerimenti di chi vive la città. Rispetto al Brt e alla viabilità, da parte dell’amministrazione le risposte giungono controverse, frammentarie, deludenti”.

E ancora: “Poco chiare e non esplicative. La città si è ritrovata, dalla notte al giorno dopo, con un’improbabile pista ciclabile ad anomalo senso unico su via Marittima, senza spiegazione. Tutti noi amministratori dobbiamo evitare la morte civile di Frosinone e soprattutto di Frosinone bassa che vive tra pezze di asfalto sui buchi, strade a senso unico. Traffico impazzito incanalato su strade secondarie e collaterali, con lavoratori in crisi identitaria ed economica. Forse è il caso di riconsiderare l’approccio complessivo di come porsi nell’amministrare, di rimboccarsi le maniche ed adattare il modello di solerzia e attenzione a tutt’oggi perseguito per mantenere l’equilibrio politico, alla buona pratica amministrativa”

Di fatto i 3 consiglieri accusano il Sindaco e la Giunta di avere un approccio verso il progetto complessivo del Bus Rapid Transit caratterizzato da “superficialità, approssimazione, forse supponenza”. E di fornire risposte sul tema “controverse, frammentarie, deludenti, poco chiare e non esplicative.”

Le orecchie del sindaco fischiano

Alessandra Sardellitti

La toccano proprio piano gli esponenti di Futura. A Mastrangeli devo essere fischiate le orecchie e velocità ciclica. Ma vi è di più. “L’amministrazione a nostro avviso, viene percepita a gestione oligarchica sovente eterodiretta, che non comunica né partecipa efficacemente scelte e decisioni alla collettività. “

Un rilievo piuttosto pesante quello manifestato dal Gruppo Futura nei confronti del Sindaco. Accusato dai 3 consiglieri (attraverso Pallone) di prendere decisioni insieme ad un ristretto gruppo di persone. E addirittura di assumere decisioni influenzabili da umori esterni. A memoria d’uomo, nemmeno il Gruppo dei 5 “malpancisti” ufficiali era arrivato a criticare tanto duramente la propria amministrazione.

Martino, Petricca e Pallone concludono la loro nota così: “Paradigmatico, a titolo esplicativo, il sagrato della chiesa Sacra Famiglia. A prescindere che debba essere o meno tratto di passaggio del Brt e/o di traffico veicolare, gli steccati, le incomprensioni e le contrapposizioni sul tema, a nostro avviso si sono create proprio per la mancanza di comunicazione“. Di quella e della “partecipazione dei motivi della scelta agli altri. Da un’ipotesi iniziale di possibile transitabilià caldeggiata da alcuni, l’amministrazione ha deciso per la non transitabilità assoluta. Senza spiegazione e motivazione né tecnica, né urbanistica, né estetica, né funzionale, né religiosa, tantomeno filosofica”.

Aspiranti spine nel fianco

Francesco Pallone (Foto © Massimo Scaccia)

Ora, al di là dei rilievi, non certamente i primi, manifestati dal Gruppo Futura nei confronti del Sindaco, appare confermata la sensazione, che con il tempo e le puntualizzazioni si sta trasformando in un fatto oggettivo. Ovverosia, che i tre Consiglieri rappresentano oggi (e probabilmente lo saranno ancora di più nei prossimi mesi) una vera spina nel fianco nei confronti dell’amministrazione Mastrangeli. Paradossalmente più dei 5 consiglieri “malpancisti” ufficiali passati all’appoggio esterno.

Il perché è spiegato da almeno tre circostanze. La prima. I numeri. Oggi Mastrangeli, anche con il ricorso alla seconda convocazione, dove servono meno voti, e senza i Malpancisti può contare su 16/17 Consiglieri sicuri in aula. Sono ampiamente sufficienti per approvare ogni delibera. Se dovessero mancare i voti del Gruppo Futura nei prossimi mesi, in maniera consolidata e strutturale, specialmente sui documenti ambientali, allora la situazione per Mastrangeli e la maggioranza si complicherebbe. Parecchio. Almeno sulla carta. Un conto è sapere di avere 16/17 voti. Un altro è di averne appena 13/14.

A quel punto i Consiglieri del centrodestra dovrebbero essere sempre tutti presenti duranti i lavori d’Aula, senza mai il lusso di un raffreddore né di un legittimo impedimento.

La fine che nessuno vuole

Vincenzo Iacovissi e Andrea Turriziani (Foto © Massimo Scaccia)

L’opposizione, prima o poi, si presenterà a ranghi completi in Aula per provare a giocarsi unitariamente almeno la partita del numero legale? Al momento non c’è traccia di questa volontà: né sul piano strategico né su quello politico. Ciascuno prosegue per la sua strada: come se temesse di accreditare un potenziale candidato sindaco Prog alle prossime elezioni; più probabilmente con il timore di perdere egli stesso la speranza di essere il candidato sindaco.

Un minimo di Coordinamento interforze sarebbe il minimo sindacale richiesto. Non ovviamente per decidere l’eventuale fine anticipata alla consiliatura. Quella non è in alcun modo in discussione. Non la vuole nessuno in maggioranza, né tantomeno in opposizione. Nessun documento potenzialmente interruttivo della consiliatura verrà mai portato in Aula. Ma almeno provare a rendere la vita al Sindaco un po’ più difficile di quella attuale. Riccardo Mastrangeli spesso si gode la dinamiche consiliari con pop corn e Coca Cola, per quanto risulta impalpabile l’azione dell’opposizione di centrosinistra.

L’imprevedibilità del voto per convinzione

(Foto © Massimo Scaccia)

La seconda circostanza che rende particolarmente “incisivo” il ruolo critico del Gruppo FutuRa è che non fa alcuna rivendicazione politica. Né, tantomeno rivendica un assessore in Giunta. Per i 3 consiglieri l’unico assessore che conta, forse, è solo la ex Sardellitti. Con queste premesse manca inevitabilmente per il Sindaco la materia del confronto, per la quale e sulla quale ipotizzare trattative.

Terza. Proprio perché non sono omologabili né regimentabili alle comuni logiche e meccanismi della politica, i 3 consiglieri risultano assolutamente imprevedibili. Votano per convinzione, non per appartenenza ad una coalizione. E per questo sono ancora più “pericolosi” per la tenuta della maggioranza.

Che poi Mastrangeli possa sempre contare, al bisogno, sul soccorso rosso di una parte della minoranza, è un fatto talmente evidente e scontato che lo ha capito ormai  anche l’osservatore più distratto e sprovveduto. Tuttavia le esternazioni del Gruppo FutuRa non andrebbero sottovalutate. Né ridimensionate. A FutuRa memoria. Non li hanno visti arrivare.