Dopo la prova d'unità dell'opposizione su Gaza, a Frosinone le minoranze tornano a dividersi su un tema locale. Non sta meglio la maggioranza. L'ultima riunione ha acuito i dissidi con scontri verbali che hanno la lasciato strascichi pesanti
A Frosinone l’aria è pesante: non solo per l’inquinamento atmosferico che vale al capoluogo il poco invidiabile titolo di Città più inquinata d’Italia nel 2025. È pesante soprattutto per il clima politico che si respira a Palazzo Munari. Ma andiamo con ordine.
Raccolta di firme
Sabato 18 e domenica 19 ottobre, Piazza Turriziani e Piazza Madonna della Neve ospiteranno una mobilitazione, con una raccolta firme contro la proposta dell’amministrazione Mastrangeli di realizzare il forno crematorio presso il cimitero comunale. Una battaglia ambientale, certo, ma anche una cartina tornasole delle dinamiche consiliari tra i banchi dell’opposizione.

L’iniziativa è promossa da associazioni ambientaliste e civiche come Fare Verde, Medici di Famiglia per l’Ambiente e Comitato No al Forno Crematorio. Vede, tra i rappresentanti della minoranza, scendere in campo solo il gruppo consiliare FutuRa dei consiglieri Giovanbattista Martino eTeresa Petricca (che fanno parte anche dell’associazione dei Medici di Famiglia per l’Ambiente) e Francesco Pallone.
Nessun altro gruppo dell’opposizione ha aderito alla manifestazione, o è stato coinvolto: non è dato sapere se per scelta o per necessità. Si tratta comunque di una iniziativa politica solitaria, quella dei Futuristi.
Obiettivo: fermare il forno crematorio
La posizione di FutuRa è chiara: fermare la realizzazione del forno crematorio, un impianto che, secondo i promotori, aumenterebbe ulteriormente l’inquinamento e rappresenterebbe un pericolo per la salute dei cittadini. L’evidenza politica però è che l’opposizione riesce a trovare unità su temi internazionali, mentre sulle questioni locali le distanze restano abissali.

La raccolta firme dei cittadini di Frosinone contro il forno crematorio – definito dai promotori “industria insalubre di prima classe” – è una di quelle iniziative che potrebbero unire, almeno sulla carta, tutte le anime dell’opposizione. E invece, FutuRa si ritrova a fare da battistrada solitario. Con gli altri gruppi consiliari di minoranza (PD – PSI – FI – Lista Mastrangeli) che, tra silenzi e distinguo, sembrano più interessati a non pestarsi piedi tra loro, che a fare battaglie unitarie contro l’amministrazione Mastrangeli. Quantomeno per temi locali.
Se l’obiettivo è costruire una coalizione forte per le elezioni comunali del 2027, in grado di contrastare il blocco che sosterrà il sindaco uscente Riccardo Mastrangeli, la strada appare tutta in salita. Con un’opposizione che si frammenta su ogni tema locale, sarà difficile presentarsi con un progetto condiviso e credibile. E mentre FutuRa raccoglie firme, gli altri raccolgono solo le idee.
Se Sparta piange, Atene non ride però

Non è che la maggioranza se la passi tanto meglio dal punto di vista dell’unità. Dopo la riunione dell’altra sera voluta dal sindaco, l’atmosfera è diventata ancora più cupa. Bisognava rasserenare il clima nella coalizione e invece è andata a finire peggio. Lo scontro, (in alcuni momenti piuttosto forte) tra il presidente del Consiglio comunale Massimiliano Tagliaferri e alcuni suoi colleghi della maggioranza ha lasciato strascichi pesanti.
Nervosismi, malumori, urla e più di qualche parola di troppo: il clima interno alla maggioranza, in questo momento, non è dei più sereni. Anzi. Non c’è pace tra gli ulivi. Della serie come farsi male da soli. In più di 3 anni di consiliatura a Mastrangeli hanno creato più problemi, quelli che sono stati eletti con lui che coloro che si sono candidati “contro”. Non c’è alcun dubbio su questo.
Una politica divisa e divisiva

In ogni caso, in questo momento la politica a Frosinone (e in senso assolutamente bipartisan, vale per la maggioranza come per l’opposizione, è impegnata più a dividersi) che a trovare soluzioni condivise.
Il futuro delle prossime elezioni comunali del 2027 dunque è tutto da scrivere. Per tutti. Con un’opposizione che fatica a stare unita su temi locali e una maggioranza che vive quotidianamente sul filo del rasoio, la strada per individuare, tra poco meno di 20 mesi, coalizioni chiare e definite che si contendono il governo cittadino, appare più tortuosa che mai.



