Futura, l’associazione che non aspetta il cambiamento: lo costruisce

Iniziative concrete per la partecipazione sociale e culturale, con eventi inclusivi e un focus sulle donne. È l'attività di Futura, guidata da Maria Vittoria Andreotti. Per dimostrare che il futuro non è altrove ma si può costruire anche a Cassino. In che modo? Alzandosi e facendo

Niente proclami, zero retorica. E nemmeno l’ennesima sigla nata per aggiungersi al grande catalogo delle buone intenzioni. Futura, a Cassino, è un’associazione che ha preferito rimboccarsi le maniche invece di alzare le mani al cielo. In pochi mesi di vita — è nata a novembre 2024 — ha messo in fila una serie di iniziative capaci di tenere insieme leggerezza e sostanza, gioco e cultura, cura e partecipazione.

Concretezza

Maria Vittoria Andreotti

Il tratto distintivo? La concretezza. Ma anche un’idea molto chiara di cosa significhi promozione sociale: generare spazi di cittadinanza, rendere accessibile la cultura, abbattere gli ostacoli pratici che spesso, soprattutto per le donne, rendono difficile esserci. Non a caso, ogni evento pensato per gli adulti ha previsto un servizio di baby-sitting gratuito. Non per “semplificare la vita”, ma per restituire il diritto alla presenza.

Voluta e guidata dall’avvocata Maria Vittoria Andreotti, Futura ha fatto del motto “alzarsi e fare” la propria linea editoriale. Con il Club del libro ha riattivato il piacere della lettura e del confronto. Con laboratori per bambini (gelato, pizza e racconti dei nonni) ha costruito un ponte generazionale e sensoriale. Con incontri pubblici su sanità, urbanistica, sovraindebitamento e autodifesa ha portato la cittadinanza attiva fuori dai convegni.

Non mancano i temi sensibili, anzi. L’8 marzo non è stato celebrato con fiori ma con storie vere: quelle di due donne del territorio, Anna Teresa Formisano e Giada Curti, che hanno fatto scelte importanti restando ancorate alla propria terra. È un messaggio chiaro: non è il posto che limita, ma lo sguardo che si ha sul posto.

Il Futuro è a Cassino

E proprio a Cassino Futura ha detto chiaramente che il futuro non è altrove. Non deve essere per forza nelle grandi città. Può (deve) essere costruito dove si vive. Lo ha fatto anche affrontando, senza giri di parole, il tema delle donne che convivono con il cancro. La prima iniziativa, dedicata alla medicina estetica sociale, ha ricordato che sentirsi meglio con se stesse non è vanità, ma parte della cura.

Ora si guarda avanti: il calendario per la nuova stagione è in fase di definizione, ma i progetti già in campo — dallo sport all’alimentazione, dalla donazione dei capelli al microblading — raccontano una visione chiara e una missione precisa: migliorare la qualità della vita, generare fiducia, restituire tempo e dignità.

Futura non promette rivoluzioni, ma piccoli spostamenti quotidiani. Sufficienti, però, a rimettere al centro ciò che troppo spesso resta ai margini: le persone, le relazioni, la cultura come motore sociale. Senza clamore, ma con la forza di chi costruisce città sane, e quindi persone civili. E mai come adesso, ce n’è bisogno.