Giorgia Beach Party: tutti di spot sotto l’ombrellone, anche a Gaeta e Terracina

Tutti arruolati per fare proselitismo balneare: perché con due referendum vs Palazzo Chigi e con la Schlein in versione "barracuda" non si scherza

Piero Cima-Sognai

Ne elegantia abutere

Sui social Massimo Ruspandini si è concentrato sul decreto per le liste d’attesa nella Sanità. E come si confà ad un parlamentare di Fratelli d’Italia ha picchiato duro sull’efficacia del legiferato partendo dall’inefficacia di chi quel legiferato lo aveva reso necessario. “Dopo anni di tagli e malagestione della sinistra, si volta pagina. Con l’approvazione definitiva del Dl sulle liste di attesa si compie un ulteriore passo in avanti nel garantire una sanità davvero vicina ai bisogni dei cittadini”.

Quello che Ruspandini “non sa”, ma solo in senso retorico, è che in lista d’attesa c’è anche lui. Una sorta di lista di benevolo e sudaticcio arruolamento. Roba da Leva-Mare, per chi ha qualche anno in più. E’ una lista solo concettuale perché rimanda alla categoria camerale del Partito, e non al singolo deputato ceccanese.

Ruspandini, le liste e la lista con lui dentro

Massimo Ruspandini

Ed è una lista per cui le truppe di Fdi dovranno sgobbare fino al 9-12 agosto in Parlamento e colonizzare le spiagge italiane. Questo per spiegare agli italiani spiaggiati come si sta muovendo il Governo di Giorgia Meloni.

Spiagge come quella di Gaeta-Serapo, ad esempio. Dove aleggia ancora il malmosto per l’esclusione dal team di governo cittadino di Enrico Tiero, vice portavoce regionale di FdI e presidente della commissione Sviluppo economico e Attività produttive alla Pisana. O di Terracina, dove riecheggia l’eco delle partite a racchettoni di Nicola Procaccini a cui, da Bruxelles, la cerimonia parigina “queer” dei Giochi Olimpici è piaciuta poco.

Fratini, Fratelli e comande

Giorgia Meloni

Una volta, un paio d’anni fa, Lorenzo Cherubini-Jovanotti fu costretto a fare i conti, per i suoi Jova Beach Party, con gli strali di alcuni ambientalisti. Per costoro le esibizioni dell’artista in punta di battigia a mezzo mega raduni multicolor disturbavano il “fratino”. Cioè un uccello il cui habitat è, appunto, la spiaggia. Ecco, da fratini a Fratelli è stato un attimo, solo che per i “Giorgia Beach Party” i secondi in spiaggia ci dovranno andare per comanda. E lo dovranno fare perché nei mesi estivi la stessa diventa habitat di elezione di una specie anch’essa molto “volatile”: gli elettori.

Quelli che votano FdI ma hanno bisogno di essere rassicurati. Quelli che votano FI e che devono essere agganciati magari con un bel ghiacciolo. E quelli della Lega, che il ghiaccio con Meloni non lo vogliono rompere proprio ma che vuoi, alla fine sempre di parrocchia chigiana sono, almeno per ora.

Raccontare agli italiani fatto e da farsi

Il senso è che, come ha spiegato Simone Canettieri su Il Foglio, chiaro. “Fratelli d’Italia è pronta a lanciare la campagna estiva, in spiaggia, per raccontare agli italiani, che si trovano sotto l’ombrellone, il lavoro del governo Meloni. E’ accaduto anche l’anno scorso, la tradizione si rinnova”. Attenzione, non si tratta di un mood ma di una vera iniziativa, con tanto di protocolli, ordini di servizio e perfino presentazione “official”.

Presentazione che è prevista giusto quando il 90% degli altri parlamentari prende pinne, fucile ed occhiali e va a farsi “buen retiro” balneare con famiglia, cane e tata annessa. Il primo agosto ci sarà la conferenza stampa di lancio dell’evento. Dove? Ovvio, a Via della Scrofa, in modo che la cosa abbia il tono casermante che si merita e non quello alla “cuore di panna” che molti sperano.

“Come nel 2023, e nonostante la lunga campagna elettorale delle ultime europee che si è conclusa da poco, la premier vuole la massima mobilitazione del partito.

Premierato, referendum e spalle coperte

Matteo Renzi

Perché? Perché anche al netto di sondaggi lusinghieri Giorgia Meloni vuole bissare con il proselitismo da spiaggia dei suoi? E li sta facendo abili arruolati a parlare di politica quando gli altri parlano di abbronzanti, aragostelle e spritz gelati? Perché c’è un referendum che incombe (due, a dire il vero), perché Meloni ha detto che non ci metterà la faccia come quel grullo kamikaze di Renzi. E perché tuttavia non metterci la faccia e buttarsi avanti nel dire che comunque vada lei non si dimetterà non basta. Perciò la premier ha preso sotto braccio la leader ed ha emesso l’ordine di servizio che “mannaggia la pupazza questa mi manda di traverso Torre dell’Orso”.

Bisogna “spiegare gli effetti della madre di tutte le riforme, certo. E cioè il premierato. Anche perché la mobilitazione opposta inizia a farsi sempre più pressante da parte dell’opposizione”. Senza contare che la campagna elettorale di Meloni, in questa Italia polarizzata e mai come oggi a corto di quiete governativa, non si è mai fermata.

Gli appuntamenti autunnali: cruciali

Giovanni Toti (Foto: Carlo Lannutti © Imagoeconomica)

Colpa del manichesimo storico di Fdi, certo, ma anche di un calendario che non lascia requie. “L’autunno presenterà subito una serie di test importanti per Meloni. Dalle elezioni regionali in Emilia-Romagna a quelle in Umbria, dove l’impresa sembra complicata, fino al caso Liguria”.

Poco importa che le truppe di FdI siano “stanche, costrette a restare in Aula fino al 9 agosto (e oltre se ci fossero inciampi) per convertire l’ingorgo di decreti piovuti sul Parlamento”.

Elly barracuda militante

Elly Schlein (Foto: Sara Minelli © Imagoeconomica)

In giro ci sono anche le Feste de L’Unità e l’estate militante battezzata da Elly Schlein l’anno scorso. Solo che quest’anno Elly non è più totana, quella che nella politica sorniona sembra esserci capitata per caso. No, si è fatta barracuda e piace perfino a Renzi. E’ una leader ultra partitica e d’area che si sta facendo magnete. E che dal 23 agosto all’8 settembre, a Reggio Emilia, lancerà la sua opa. la prima strutturata, a Palazzo Chigi.

Sperando magari nell’aiutino tutto salviniano di un Papete-bis. Perciò tutti in spiaggia, Fratelli: a dire chi siamo, cosa abbiamo fatto e cosa vogliamo fare. Con la sabbia tra le dita e il mojito sulla lingua. Quanto basta per parlare sciolti e mai così tanto da sparlare troppo. Perché qui, ragazzi miei, chi molla è… un fratino.