Guarcino capitale italiana de co-housing a trazione green. Con un esperimento rivoluzionario che vedrà il paese diventare laboratorio per anziani, giovani ed artigiani. Laboratorio smart per ripopolare i borghi.
Nasce a Guarcino il primo borgo d’Italia a misura di anziano. Nel centro storico del piccolo Comune di 1.300 abitanti in Provincia di Frosinone si trasferiranno entro 5 anni 200 coppie di pensionati. Con 80 studenti universitari e 20 tra artigiani e piccoli imprenditori. Giovani e anziani insieme, dunque, tra social housing, mobilità alternativa. E turismo sostenibile, in un luogo verde e non inquinato. Tutto allo scopo di promuovere e tutelare la salute, valorizzare le risorse naturali e un turismo green.
È con questi obiettivi che nasce il progetto “Guarcino 2025“. Progetto in linea con quanto disposto dalla Commissione Europea. Lo ha ideato Alessandro Boccanelli, presidente della Società Italiana di Cardiologia Geriatrica (SICG) e della onlus Salute e società. Ha attivato un comitato di medici, architetti, imprenditori e docenti universitari. Tra di essi anche il rettore dell’Università Unicamillus Gianni Profita e l’economista Attilio Befera.
Boccanelli: testare il borgo “smart”
Alessandro Boccanelli esordisce con un doveroso preambolo. «Un tempo le città ideali erano quelle raccontate e descritte da Platone o Tommaso Campanella. Oggi, in modo meno utopico e più pratico, possono essere realizzati ‘borghi ideali». Come? Puntando a due aspetti: la socialità e la sostenibilità. In pratica, stare insieme, tornando ad un concetto antico di città ma con i vantaggi della modernità. E da Guarcino si sperimenta un nuovo percorso di ‘borgo smart’. Puntando alla salute e al benessere.
Settantatré anni, uno dei figli straordinari di Guarcino, Alessandro Boccanelli spiega che «L’idea è quella di creare una sorta di alleanza ‘intergenerazionale’ . Attraverso il cohousing e la nascita di nuove opportunità di lavoro. Dove i giovani possano sviluppare attività artigianali e turistiche. E gli anziani vivere in un ambiente salubre con servizi messi in comune. In più con un’assistenza continua. Ciò è ancor più vero ai tempi della pandemia Covid, perché bisogna essere distanti ma uniti».
Ma che vuol dire cohousing ? Immaginate un condominio nel quale tutti condividono la stessa lavanderia interna. O addirittura lo stesso spazio cucina. È un modo di abitare nato nel Nord Europa negli Anni 60 e che poi si è allargato ad alcune realtà Usa e dell’Australia ma anche del Giappone. Dove sta il vantaggio? Ognuno ha la sua casa autonoma dove vive la propria intimità e la propria riservatezza, però condivide con le altre famiglie del gruppo, spazi e servizi comuni.
Turismo slow e start up
Guarcino vuole insomma essere un laboratorio di borgo «ecosostenibile a misura di anziani», soprattutto quelli più fragili. E trasformarsi in un modello di ricerca replicabile. Dove? in tutti i piccoli Comuni dove è molto alta la fascia di over-65. E dove sono necessari percorsi di assistenza dedicata. Perché se il test di Guarcino porterà i risultati sperati, il modello potrà essere replicato a vantaggio di tutte le comunità di anziani.
Infatti, sottolinea Boccanelli, «ci sono molte ricerche scientifiche che certificano un dato. Vivere vicino a spazi verdi allunga e migliora la qualità di vita».
La formula del progetto passa attraverso percorsi sul turismo slow (il cicloturismo, i sentieri e il Cammino di San Benedetto). In più attraverso insediamento di start-up e lavoratori da remoto.
Restante: mattone e salute insieme
Il sindaco di Guarcino, Urbano Restante, sottolinea gli aspetti più salienti. «Questo garantisce una parte della sostenibilità del percorso. Percorso di valorizzazione del patrimonio immobiliare del territorio. Questo per organizzare housing e co-housing per anziani. Il tutto con servizi centralizzati a loro dedicati. Ad esempio un infermiere di prossimità e percorsi di telemedicina».
«Possono essere quelle ricette virtuose. Ricette che permettono alle persone anziane di poter avere un check continuo sul loro stato di salute. E dunque vivere di più e con una migliore qualità. L’iniziativa è volta a far arrivare in paese 200 coppie di pensionati di età tra 65 e 75 anni. Anziani da sistemare in residenze diffuse in regime di co-housing. Poi 80 studenti universitari tra i 18 e i 26 anni,. E 20 tra artigiani e piccoli imprenditori tra i 30 e i 55 anni».
E Boccanelli conclude, tirando le somme. «L’idea del borgo ideale di Guarcino può essere chiave interessante per lo studio di nuovi modelli urbani. I borghi italiani sono a rischio spopolamento. Noi vogliamo dimostrare che è possibile ripopolarlo portando dai servizi da condividere. La condivisione, inoltre, è una delle chiavi di valorizzazione del senso di comunità. Un senso che i piccoli Comuni italiani possono aver affievolito a causa del calo demografico. Ma che mai hanno perso».