
Non sono certo amiconi ma potrebbero coltivare interessi comuni legati alla carica della Presidenza d'Assise nella Città dei Papi
Una cena forse, almeno per il momento, è troppo. Anche perché poi dovrebbero parlare per più di qualche minuto e magari i rispettivi punti di distanza (attuale) finirebbero per prevalere su quelli di unione. Però un caffè sì, c’è stato, anzi più di uno. E tutto fa pensare che non si sia trattato solo di un caso legato al fatto che entrambi frequentano lo stesso bar sotto al Comune (dove peraltro il caffè è ottimo).
Insomma, ad Anagni due nemici storici sembrerebbero (condizionale d’obbligo come dicono quelli bravi in questi casi) sul punto di seppellire l’ascia di guerra. Magari poi nell’altra mano resta il pugnale pronto a scattare, ma il gesto rimane. Di chi parliamo? Di due nomi pesanti nello scenario della politica della Città dei Papi.
Il pizzetto più noto in città

Uno è Giuseppe De Luca, il pizzetto più noto del centro cittadino. Avvocato di successo, marito fedele, padre esemplare, runner per passione, politico per amore della città, incidentalmente già presidente del Consiglio comunale ed assessore al Bilancio. L’altro è Carlo Marino, il Nicola Fratoianni di destra, il bello della politica locale, l’uomo dello spritz e dell’aperitivo elevati a strumento di dialogo e trattativa (siamo pur sempre il paese in cui la politica si fa tra una crostata ed una scatola di alici).
Due personaggi che fino ad ora non si sono mai presi troppo (eufemismo). Marino ha sempre pensato che De Luca lo odiasse per aver preso il suo assessorato al Bilancio e spasimasse per vederlo cadere nella polvere. De Luca ha sempre pensato che l’unico vero testo mai letto da Marino fosse la ricetta del Vodka Martini (agitato, non mescolato, grazie).
E che la sua educazione culturale si fermasse alla Vispa Teresa (quella che “avea fra l’erbetta/ al volo sorpresa/gentil farfalletta”).
Non sono amiconi ma…

Che due così potessero incontrarsi e parlare sembrava già di per sé meno probabile che i treni arrivino in orario al tempo di Salvini.
E invece non solo è successo; ma si è parlato pure di politica. Perché, signore e signori, la novità è proprio questa. Che tra le possibile destinazioni dell’arrivo (che ci sarà, tranquilli) in maggioranza di De Luca potrebbe non esserci la Lega (che comunque rimane alla finestra), ma Cuori Anagnini, la lista di riferimento dell’Alain Delon di Palazzo D’Iseo.
Ora, perché due figure così distanti da far sembrare Travaglio e Berlusconi due amiconi di vecchia data dovrebbero ragionare su un futuro comune? La ragione sta nel fatto che, come noto, la lotta per la successione al Natalia II (sempre che, col cambio della legge non ci sia pure il Daniele III) vede in pole position proprio Marino, assieme a Davide Salvati.

Solo che, attualmente, la figura del Presidente del Consiglio comunale sembra molto più rampante ed in vantaggio. Di qui la necessità (per Marino) di cercare alleati. E quando è così tutto va bene.
Anche un legame (politico) con un ex nemico con cui si parlava a stento. In fondo, nel paese in cui Cardinali spara a zero su Natalia e dopo passa in maggioranza, e Tuffi prima minaccia denunce e poi ringrazia “l’amico Daniele” che sarà mai un caffè in amicizia tra due dei volti più luminosi del futuro della politica locale?