I Lupi e la scelta della Celentano tra Crodino o Campari

La maggioranza del capoluogo pontino cambia restando uguale, un paradosso tipo il volo del calabrone che sfida le leggi della fisica

Lidano Grassucci

Direttore Responsabile di Fatto a Latina

Eccoli i lupi, non si facevano vedere ma si organizzavano. Ora i miti cattolici che furono di Lorenzo Cesa si fanno lupetti di Maurizio Lupi. Ma cosa cambia con l’arrivo di Noi Moderati in consiglio comunale a Latina? Semplice, cambiano i pesi. (Leggi qui: Latina, l’Udc balla con… Lupi).

I giocatori in difesa di Cesa si schierano all’attacco e si propongono come “inclusivi” ma “senza impegno”: come un Crodino rispetto al Campari.

Stare con Lupi fa essere delle gambe del centrodestra: ma non fa oppressione. Fratelli d’Italia ha il “peso” di Nicola Procaccini e di Nicola Calandrini per tacer della prassi di Enrico Tiero, Forza Italia ha Claudio Fazzone, la Lega Claudio Durigon e ora anche Armando Cusani

Noi moderati è in costruzione, certo ora Alessandro Paletta non è più solo Latinacentrico, non è solo passato Borgo Piave ma questo gli consente di cercare a maglie larghe nuove adesioni. Insomma non è più stampella ma giocatore di partita.

Nuovi equilibri

Matilde Celentano

E la Celentano? Cambia il peso politico del gruppo di Galardo, non hanno solo Forza dal basso, ma hanno possibilità di aprire contenziosi politici coperti a Roma. Insomma pesano di più, Cesa non andava in TV, Lupi usa la TV.

La maggioranza? Cambia restando uguale, un paradosso tipo il volo del calabrone che sfida le leggi della fisica.

La Celentano se capisce il senso politico dell’operazione se ne appropria: per esempio dando sponda alla sua lista civica che sarebbe politica o con altri alleati. Altrimenti? Se pensa come pensava avrà dei problemi.

Ogni tempo ha le sue scelte.