I mugugni dei consiglieri di Matilde e “non ci resta che il selfie”

Il dubbio è che a Latina i Consigli comunali diventino una vetrina di parola inversamente proporzionale alla incisività delle scelte

Lidano Grassucci

Direttore Responsabile di Fatto a Latina

A Genova hanno il mugugno per esprimere l’eterno essere scontenti, il sentire che non va. E nei tempi di bilancio dentro i “parlamenti” è fisiologico lo scontro, sono normali i distinguo. Tajani e Salvini fanno le bizze con la Meloni: in sedicesimi vale per Latina. La differenza, qui il nodo, non è dei leader ma dei Consiglieri comunali di maggioranza che nel peso dell’agire cittadino arrivano dopo il sindaco, dopo lo staff, dopo i dirigenti, dopo i funzionari, dopo gli assessori e… gli resta poco.

L’assessore Annalisa Muzio dice “controlliamo” la macchina Amministrativa ponendo il nodo del “comanda il governo della città, o chi ha vinto un concorso per se al servizio della città?”.

Pellegrini per il mondo

Annalisa Muzio

Ai consiglieri comunali resta poco più che farsi i selfie e andare pellegrini per il mondo come fanno i ragazzi delle Scuole Medie con le gite. L’evento in cui hanno inciso di più i consiglieri: il viaggio per l’Anci. I consigli comunali diventano una vetrina di parola inversamente proporzionale alla incisività delle scelte.

Il mugugno resta, i consiglieri non riescono (i capigruppo nemmeno) a far cancellare le strisce di parcheggio residuo di prima della riapertura parziale al traffico. E con il paradosso che le auto sono in sosta su quella che dovrebbe essere corsia di scorrimento.

Piccole cose che pesano sul tutto e un selfie non basta certo. Un sentirsi in difficoltà che al secondo Bilancio da definire comincia a preoccupare.

Il venticello dello scontento può diventare brezza di mare o portar tempesta. Ma siamo a Natale e forse continueranno i selfie. Forse.