Nessun cambiamento nell'Aula del Consiglio Regionale del Lazio: il Consiglio di Stato ha confermato che il seggio assegnato alla Lega fuori da Roma va al collegio di Latina e quindi ad Angelo Tripodi. Respinto il ricorso presentato dall'assessore leghista Pasquale Ciacciarelli di Frosinone.
Nessun cambiamento nell’Aula del Consiglio Regionale del Lazio: il Consiglio di Stato ha confermato che il seggio assegnato alla Lega fuori da Roma va al collegio di Latina e quindi ad Angelo Tripodi. Respinto il ricorso presentato dall’assessore leghista Pasquale Ciacciarelli di Frosinone.
A stabilirlo è stata la II Sezione del Consiglio di Stato in sede Giurisdizionale. Lo ha fatto con la sentenza decisa dal presidente Giulio Castriota Scanderbeg, insieme ai Consiglieri di Stato Carmelina Addesso, Maria Stella Boscarino, Stefano Filippini, Francesco Cocomile (estensore).
Ricorso accolto e, per l’effetto, respinto
Le 19 pagine di motivazione depositate oggi dicono che il ricorso di Pasquale Ciacciarelli è accolto in parte e, per l’effetto, respinto. Ma è accolto o respinto? Spieghiamola.
L’esponente ciociaro aveva impugnato il risultato delle scorse elezioni regionali di frionte al Tribunale Amminsitrativo Regionale. Sosteneva che non fossero stati calcolati in maniera corretta i voti e per via di questo errore il terzo seggio della Lega era stato assegnato a Latina anzichè a Frosinone. Questione di decimali. Ma il Tar aveva respinto.
A quel punto gli avvocati di Pasquale Ciacciarelli avevano appellato la sentenza davanti al Consiglio di Stato. Che lo scorso anno gli ha concesso il riconteggio delle schede ritenendo valide le loro osservazioni sugli errori nell’attribuzione dei voti in provincia di Frosinone. Cosa sostenevano? Che in molte sezioni erano stati assegnati i voti di preferenza a Ciacciarelli ma non sempre erano stati contati i voti alla lista della Lega. Esempi alla mano, evidenziavano che se fossero stati correttamente calcolati, seppure per una frazione di punto, il seggio sarebbe scattato a Frosinone, non a Latina.
Sul piano del diritto, il Consiglio di Stato ha accolto parzialmente il ricorso, riconoscendo meritevoli di approfondimento i rilievi portati dall’assessore Ciacciarelli. È per questo che nei mesi scorsi c’è stato il riconteggio dei voti andati alla Lega nelle scorse Regionali in Ciociaria.
I numeri non ci sono
Il ricorso sosteneva che in alcuni casi fossero state assegnate a Ciacciarelli le preferenze ma non il voto politico al Partito. È un dato fondamentale: perché l’assegnazione del seggio tra Latina e Frosinone avviene sulla base del voto al Partito. Solo poi si va a vedere quale candidato in quella lista ha ottenuto più preferenze e debba andare ad occupare quello scranno.
Le operazioni sono state rigorose. La verificazione non si è limitata al controllo delle sole schede della lista Lega Salvini Premier: si è estesa anche alle altre liste. Nelle sezioni contestate la Prefettura di Frosinone ha condotto il controllo generale di tutte le schede, visionandole ed esaminandole.
Il riconteggio ha dato ragione ad Angelo Tripodi. Non c’è traccia dei 131 voti spariti a Ciacciarelli secondo i suoi avvocati per un errore di incolonnamento. C’è effettivamente una differenza di voti ma da togliere, non da aggiungere a Ciacciarelli. Sommando quelli trovati in più e sottraendo quelli che gli erano stati attribuiti di troppo il risultato finale è di 32 voti da togliere a Ciacciarelli.
Che fine hanno fatto?
Dove sono andati a finire i voti che gli avvocati di Pasquale Ciacciarelli erano sicuri di trovare? Per loro ci sono: hanno spiegato in che modo avevano ragionato per trovarli. Il Consiglio di Stato ha ritenuto che si trattasse di “rilievi eccentrici rispetto al thema decidendum a suo tempo cristallizzatosi mediante la proposizione del ricorso introduttivo del giudizio di primo grado”. Che significa?
Quando viene presentato un ricorso si definisce un perimetro: lo determina la domanda con la quale il ricorrente chiede l’intervento del Giudice. In questo caso il presidente Giulio Castriota Scanderbeg e la Corte hanno ritenuto che con quelle considerazioni gli avvocati di Ciacciarelli stessero allargando la domanda iniziale. E “nel processo amministrativo il principio della domanda traccia il perimetro del thema decidendum e del thema probandum … e, in questi termini, vincola la decisione del giudice”. Tradotto: mi hai chiamato a giudicare su una domanda precisa e non puoi cambiare la domanda a metà del giudizio.
Restano i numeri. Per spostare il seggio da Latina a Frosinone sarebbero serviti altri 464 voti di lista alla Lega. Che non ci sono. E per questo il seggio rimane a Tripodi, nel frattempo uscito dalla Lega e passato al Gruppo regionale di Forza Italia.