I Piloni entrano nel Piano delle Valorizzazioni

La Giunta comunale di Frosinone ha avviato l'iter per valorizzare il complesso immobiliare dei Piloni, trasformandolo in spazi per funzioni terziarie

Roberta Di Domenico

Spifferi frusinati

La Giunta comunale di Frosinone ha acceso ufficialmente i riflettori sul complesso immobiliare dei “Piloni”, nel pieno centro storico. Lo ha fatto con la delibera n°322 del 15 ottobre scorso. Parte così l’iter per inserire i Piloni nel Piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari (PAV) del triennio 2026-2028.

L’obiettivo è chiaro, cambiare volto all’immobile, trasformandolo da semplice magazzino a spazio destinato a funzioni terziarie: uffici, servizi, attività compatibili con la vocazione urbana dell’area.

Una mossa che si inserisce nella più ampia strategia di rigenerazione del centro storico, con l’intento di riportare vita, servizi e attrattività in una zona che chiede da tempo un nuovo slancio. Un segnale di come l’amministrazione voglia passare dalle parole ai fatti nella partita della riqualificazione urbana.

I Piloni

I Piloni come sono oggi a Frosinone

Il complesso è ubicato sotto Largo Turriziani e si trova in una zona soggetta a vincoli paesaggistici secondo il Piano Territoriale della Regione Lazio

La delibera non comporta spese immediate né variazioni urbanistiche, è un atto di indirizzo che dà mandato al dirigente del Settore Patrimonio di predisporre la scheda tecnica e avviare le verifiche urbanistiche e paesaggistiche necessarie. Tradotto per i non addetti ai lavori? Il Comune vuole rendere i “Piloni” appetibili per investitori pubblici o privati, magari con una concessione, una locazione o un partenariato. 

Ma prima serve capire se si può davvero cambiare la destinazione d’uso, compatibilmente con vincoli e regolamenti. Il tutto sarà poi sottoposto al Consiglio comunale, insieme al Bilancio di Previsione.

Doppia velocità

Riccardo Mastrangeli

In una maggioranza che definire “frizzantina” si rischia di fare torto a una bottiglia di Franciacorta,  il sindaco Riccardo Mastrangeli si conferma l’uomo delle carte e dei progetti, mentre tra i suoi Consiglieri si registrano le solite polemiche, accuse, grida (manzoniane). 

A Palazzo Munari le tensioni politiche ci sono da sempre, praticamente dall’inizio della Consiliatura: ambizioni personali, nuovi equilibri interni (specialmente tra Fratelli d’Italia e il “mondo” della Lega), protagonismi spesso esagerati. Ai quali Mastrangeli ha scelto di non reagire: è troppo “scafato” per farsi dominare dall’impeto, per lui vale il “Primum vivere, deinde philosophari”. Anche perchè, sa perfettamente che a casa prima del tempo non lo vuole mandare nessuno: mancano la forza, la volontà e soprattutto un’alternativa credibile. Tanto in maggioranza che in opposizione.

Il rendering dei Piloni dall’interno

Lascia fare tutti. Così, mentre altri discutono di equilibri e di candidature alle Provinciali, Mastrangeli è concentrato su quello che in questo momento per lui conta più di tutto: completare il programma amministrativo e trasformare i risultati – come la valorizzazione dei Piloni – in trampolino per la prossima campagna elettorale.

Per il primo cittadino, il governo della città è già il suo volantino elettorale: tutto il resto è “accademia”. E i “Piloni”, in questo senso, sono più che un immobile: sono un simbolo. Di riqualificazione e di visione: della città e del centro storico. A Frosinone, in fondo, le fibrillazioni passano, i Piloni restano.