Segnali diplomatici per arrivare ad un punto di mediazione nel prossimo Congresso Provinciale del Partito Democratico. Autorevoli. Perché vengono dal leader di Rete Democratica Claudio Mancini. E sono destinati al massimo livello regionale di Area Dem
I passaggi chiave sono tre. Li pronuncia Claudio Mancini, il fondatore e leader di Rete Democratica la componente del Pd che esprime il sindaco di Roma Roberto Gualtieri ed è stata determinante nell’elezione in Europa del sindaco di Pesaro Matteo Ricci. I tre passaggi chiave li pronuncia dalla sala dell’hotel Memmina di Frosinone durante l’assemblea provinciale di rete Democratica.
In sala ci sono diversi amministratori, Segretari di circolo, dirigenti del Partito Democratico: tutti convocati riuniti dalla Consigliera regionale Sara Battisti. Al tavolo della presidenza ci sono il Segretario Provinciale Luca Fantini, il vice presidente della Provincia Enrico Pittiglio ed in rappresentanza dei sindaci Fiorella Gazzellone che guida il Comune di Terelle.
Dibattiti veri e tra le righe
Il dibattito tocca le elezioni americane, le ricadute europee, la situazione in Regione Lazio. Ma il vero tema della serata non sono né Trump né Von der Leyen e meno ancora Francesco Rocca: il tema centrale è il Congresso Provinciale del Partito Democratico. Che dovrà fotografare la nuova geografia politica Dem in provincia di Frosinone da quando Francesco De Angelis ha deciso di uscire da Rete Democratica e riallacciare il dialogo con Daniele Leodori e la sua Area Dem.
La Segreteria uscente era frutto dell’alleanza tra Francesco De Angelis e Sara Battisti. Guidata dal Segretario Provinciale Luca Fantini è stata l’unica nella storia locale del Pd a completare il proprio mandato.
Oggi quella Segreteria rischia di innescare una feroce conta interna. Nelle settimane scorse aveva dato la disponibilità ad assumerne la guida Francesco De Angelis: i numeri ci sono. Ma non è Presidente Pd del Lazio? Si, ma da Rete Democratica avevano rivendicato quella posizione dal momento che il titolare è passato con AreaDem che già esprime il Segretario regionale Leodori.
I passaggi chiave
I tre passaggi chiave arrivano verso la fine. Claudio Mancini dice:
Nella chiarezza e nel rispetto delle regole saremo in campo con le nostre idee rispetto alle quali siamo assolutamente aperti a confrontarci con le altre sensibilità del Partito. La Segreteria uscente ha svolto il suo mandato nel segno dell’unità e della condivisione delle scelte e da qui si deve ripartire per l’avvio del Congresso.
La traduzione è chiara. Mancini dice che c’è la disponibilità di Rete Democratica ad un confronto con Area Dem sulla Segreteria provinciale per arrivare ad un Congresso unitario.
Il confronto è un elemento sano, quello che non può accadere è che si verifichino distorsioni rispetto alle dinamiche di tesseramento perché su questo saremo vigili e intransigenti. Non possiamo dare all’esterno l’immagine di un partito che si divide sul nulla.
Per capire il passaggio bisogna tornare agli anni dei Congressi non unitari. Nei quali ci furono scontri sul tesseramento ed accuse reciproche di irregolarità. In queste settimane ci sono segnalazioni informali di ‘difficoltà‘ a tesserarsi sottolinenando un ‘rigore‘ inconsueto nell’ammettere i nuovi iscritti. Più nel dettaglio: l’area De Angelis ha lamentato la gestione delle adesioni, denunciando difficoltà nel ritiro delle tessere. Inoltre il presidente della Commissione di Garanzia Danilo Campanari è stato escluso dalle decisioni sulla gestione delle adesioni.
A livello regionale siamo in una fase di ridefinizione degli equilibri determinata dal fatto che l’attuale presidente ha fatto una scelta politica passando in un’altra componente determinando una mancata rappresentanza di rete Democratica nell’assetto regionale che stiamo ridefinendo.
Lo sanno pure le pietre. Ma ricordarlo, da parte di Mancini non guasta. C’è il Congresso Regionale ma ricordatevi che dobbiamo ridefinire il Presidente regionale. A buon intenditore bastano poche parole. Una è sufficiente. La sintesi è Parliamone. Il fatto è che messo così, puntare ancora il dito sulla questione della Presidenza regionale, è come mostrare la cintura con i candelotti di dinamite quando si sta per passare il check point: molto dipende da come sta di umore la pattuglia in servizio quel giorno, tanto potrebbe intimidirsi e tanto potrebbe aprire il fuoco.
Voglia di conta
In questo caso sembra che le gambe non tremino nel fronte di Francesco De Angelis. Infatti nelle ore precedenti all’assemblea di Area Dem avevano mandato messaggi altrettanto chiari. Vogliono andare alla conta. La scelta del momento non è casuale: lunedì c’è la Direzione Provinciale dove si inizierà a discutere la formazione della Commissione che dovrà governare il Congresso Provinciale. E le tensioni non sono mancate.
Le scintille si sono generate già sulla composizione della Commissione congressuale. L’organismo deve essere composto da un minimo di 11 ad un massimo di 15 componenti. Lo schema proposto prevedeva la divisione tra le principali correnti: 3 o 4 rappresentanti ciascuno ad AreaDem e Rete Democratica, 2 all’area dell’ex presidente della Provincia Antonio Pompeo, 1 all’area della Segretaria Nazionale Elly Schlein e 1 alla componente di Gianni Cuperlo.
Francesco De Angelis ha alzato subito le barricate. Per lui quella ripartizione è irricevibile: perché sostiene che i rapporti di forza siano diversi e la sua componente deve avere un peso maggiore rispetto a Rete Democratica. La tensione è arrivata alle stelle quando De Angelis ha proposto di risolverla con una votazione. In pratica, iniziando subito la conta.
Il Congresso di gennaio e le possibili alleanze
Il tesseramento si chiuderà il 31 dicembre, i congressi dei circoli si terranno sulla base di questo nuovo assetto. Il Congresso provinciale è fissato per gennaio 2025. Il 7 gennaio si ufficializzeranno le candidature per la Segreteria, mentre dal 11 gennaio al 2 febbraio si terranno le assemblee dei circoli che dovranno esprimere i delegati.
Francesco De Angelis è pronto a scendere in campo. Ma non esclude la possibilità di appoggiare un candidato del Segretario nazionale: a condizione che alla sua area venga chiesto. Dall’altro lato, Sara Battisti evidenzia il ruolo svolto dal Segretario uscente Luca Fantini e ritiene che non ripartire da un dibattito sul suo nome sarebbe mortificante soprattutto dopo avere dimostrato equilibrio e capacità che gli hanno permesso di guidare il Partito per l’intero mandato. Cosa mai avvenuta prima.
In questo clima tutto torna in discussione. AreaDem una settimana fa ha puntato il dito sulla nomina di Enrico Pittiglio (Rete Democratica) a vicepresidente della Provincia nonostante sia il terzo degli eletti. Per contro, Rete Democratica sta rivalutando la presidenza dell’Agenzia di Formazione ad Adriano Lampazzi e quella di consigliere d’amministrazione Saf a Mauro Buschini (AreaDem).
Un contesto estremamente spigoloso, in cui trovare una sintesi unitaria non è impossibile. occorrono segnali. Come quelli che nelle ore scorse ha inviato Claudio Mancini.