
L'ultimatum dell'ex deputato ed ex presidente della Provincia. Non tollera la linea politica del sindaco di Alatri. Ed a nome di Fratelli d'Italia gli 'consiglia' di cambiare. Altrimenti "a giorni verranno prese decisioni importanti e saranno sicuramente più significative dei discorsi fatti sino ad oggi”. In pratica: non gli voteranno il Bilancio e lo manderanno a casa. L'intesa con Ruspandini che cambia l'orizzonte
Il curriculum è lungo: consigliere comunale, sindaco mancato per una manciata di voti, consigliere regionale del Lazio assessore regionale nella Giunta di Francesco Storace. Deputato due volte a Montecitorio, ultimo presidente della Provincia eletto direttamente dai cittadini. L’onorevole Antonello Iannarilli è un politico di lungo corso, noto per la sua carriera poliedrica. E per non avere peli sulla lingua.
A Montecitorio una foto lo immortala mentre fa il classico gesto dell’ombrello. La presidente Rosy Bindi lo rimprovera perché rifiuta di stare seduto, come a scuola. È stato tra gli ultimi ad abbandonare Forza Italia: oggi sta in Fratelli d’Italia. S’è candidato alla Regione: ricopre ora il ruolo di Commissario Ater della provincia di Frosinone.
Fino a quel momento è stato in municipio ad Alatri. Con una convivenza tutt’altro che semplice con il sindaco Maurizio Cianfrocca. Oggi racconta, in un’intervista esclusiva, la situazione attuale.
Onorevole Iannarilli, dove sta lei ci sono frizioni. Anche questa volta con il sindaco di Alatri…

Quelle che lei definisce frizioni sono circostanze reali: a due anni e mezzo dalle elezioni, la Città di Alatri presenta alcune problematiche per le quali ancora non si è trovata una soluzione adeguata.
Ad esempio?
L’elenco dei problemi amministrativi sarebbe lungo. Mi limito al problema politico: la nostra Città ha sempre ricoperto un ruolo nevralgico nelle dinamiche politiche provinciali e regionali, esprimendo nel corso del tempo rappresentanti in grado di portare avanti le istanze e rivendicando la centralità che Alatri merita. Oggi Alatri non è rappresentata: né il Regione, né in Provincia, né dove si prendono le decisioni.
E di chi sarebbe la colpa?
Ritengo che una simile situazione derivi, soprattutto, da una scarsa lungimiranza. E da una visione politica focalizzata più sugli interessi personali che su quelli della collettività.
Scarsa lungimiranza di chi: del sindaco o dei Partiti che lo sostengono?
Mi limito a prendere atto della situazione: Alatri alle scorse elezioni Provinciali non ha eletto Consiglieri mentre nella tornata precedente aveva eletto Giuseppe Pizzuti della Lega. La sua mancata conferma e la mancata elezione di altri è frutto della totale assenza di coordinamento politico all’interno della maggioranza. Nel passato, quando c’è stato un coordinamento interno ed un forte riferimento politico abbiamo espresso un assessore, due consiglieri provinciali oltre naturalmente al presidente della Provincia.
Chi avrebbe dovuto coordinare ed in che modo?

Credo che la guida politica del dibattito interno ad una maggioranza spetti al sindaco. In che modo: dipende dal risultato che si vuole ottenere. Ribadisco: non ho chiesto di fare squadra per eleggere un consigliere di FdI in Provincia ma a noi bastava che Alatri avesse chi la tutelava in piazza Gramsci. Così non è stato. Altrettanto non c’è stato un coordinamento che concentrasse le forze ed i voti sul candidato di Alatri che poteva andare in Regione Lazio. È evidente che la responsabilità politica del fallimento in entrambi i casi ha un nome ed un cognome.
Quali?
Di chi doveva governare il dibattito e non lo ha fatto. Di chi doveva dettare una strategia e non lo ha fatto.
Potevate surrogare voi…
Fratelli d’Italia con la mia candidatura alle Regionali ed il mio impegno alle Europee ha dimostrato di avere un peso politico preponderante e incontestabile. Il nostro obiettivo adesso è quello di rilanciare un’attività politica ed amministrativa, ormai impantanata, di ampio respiro e che tenga conto delle esigenze di tutti i cittadini, non solo quelle di alcuni Partiti come Lega e Forza Italia. Alle provinciali questo non è stato possibile perché in quella fase storica FdI era impegnata in un dibattito interno che ci vedeva su posizioni diverse e non avevamo ancora costruito una sintesi.
Cosa ha cambiato la rotta e la sintesi?

Il dialogo che abbiamo saputo sintonizzare con il coordinatore provinciale Massimo Ruspandini. Un dialogo che abbiamo cominciato ad affinare sempre di più con l’onorevole dopo le Europee, prendendo reciprocamente atto della situazione sul campo. E lo abbiamo fatto per il bene del Partito, costruendo una ulteriore solidità in città in vista del futuro.
Resta da capire quali sarebbero gli interessi personali e di chi sarebbero.
Non dettare una strategia che avrebbe portato all’elezione di un Consigliere provinciale è il frutto di un interesse politico personale: quello di non avere altri interlocutori con i quali doversi interfacciare. Ribadisco: interesse politico, cioè quello di rimanere l’unico uomo al comando.
Il sindaco ritiene che le posizioni assunte da Fratelli d’Italia che hanno innescato una crisi politica nel centrodestra siano pretestuose. È così?

Le ultime dichiarazioni del sindaco non aiutano. Ha offeso politicamente e personalmente non solo chi ha consegnato la missiva ma tutti coloro i quali hanno sottoscritto le richieste. Per chi non avesse perso il proprio tempo a leggere le vacue dichiarazioni del sindaco, riassumo dicendo che sostiene non ci sia l’unità nel nostro Partito nel contestarlo ed una parte delle firme sia falsa.
Invece?
Le accuse sono infamanti e di cattivo gusto ed alludono a fatti non veri come le firme false. Ricordo al sindaco di Alatri che le richieste avanzate da Fratelli d’Italia sono frutto di una riunione seria fatta da persone serie che ricoprono ruoli ben distinti all’interno di un Organo di Partito.
Finisce qui?
No, non finisce qui. A giorni verranno prese decisioni importanti e saranno sicuramente più significative dei discorsi fatti sino ad oggi.
I rapporti tra lei e questo sindaco non sono stati semplici fin dall’inizio. Lei disse da subito che non lo riteneva adatto al ruolo. Specificando che il limite non era né morale né ma di tenuta nervosa e di prospettiva davanti ai problemi di una città dalle dimensioni e l’importanza come Alatri. Considerazione ricambiata quando stavano per votare Iannarilli come Presidente del Consiglio Comunale e Maurizio Cianfrocca, appena eletto sindaco, mandò a dire alla sua maggioranza di risparmiarsi la fatica perché si sarebbe dimesso un secondo dopo.

Mi duole constatare che, sfortunatamente, il sindaco serba del rancore nei miei confronti risalente alle scorse elezioni amministrative. Certamente, posso affermare con fermezza che ciò che ho fatto, se dovesse presentarsi nuovamente l’occasione, lo rifarei: ho verificato la presenza di un candidato sindaco che fosse espressione del mio Partito. Ho accettato, in seconda battuta, la candidatura di Cianfrocca. E successivamente alla vittoria ottenuta grazie anche al mio contributo ho dovuto prendere atto, mio malgrado, dell’inizio di una vera e propria battaglia contro la mia persona, avallata dalla Lega, da Forza Italia e perfino da alcuni esponenti di FdI.
Detta così sembra Giorgia Meloni con la sua sindrome da accerchiamento. Se tutti erano contro significa che non era la persona in grado di aggregare. O no?
Mi limito a guardare il risultato. Un enorme danno inflitto alla Città. Nel massimo della correttezza ho rinunciato al mio posto in Consiglio, visto il mio nuovo incarico di Commissario Straordinario dell’Ater di Frosinone, ma ciò non è mai stato motivo per far mancare il mio contributo. Ho messo a disposizione le mie competenze e la mia esperienza, nel caso ce ne fosse stato bisogno. Alcuni se ne sono serviti, altri no – questi ultimi hanno prevalso, se vogliamo essere puntuali.
E la cosa la amareggia.
La mia onestà intellettuale mi obbliga a riflettere sull’odierno stato dell’arte, sia a livello politico che amministrativo. Siamo di fronte ad un bivio cruciale: o si riparte in maniera seria, operando cambiamenti tangibili, oppure ci vedremo costretti a proseguire per la nostra strada.
E dove porta la vostra strada?

In una direzione diversa da quella della attuale maggioranza.
Nelle ore scorse però, Fratelli d’Italia ha fatto capire con chiarezza di essere pronta a non votare il prossimo Bilancio, mandando a casa l’amministrazione Cianfrocca e portando la città ad elezioni anticipate. Che il modello di dialogo amministrativo, sganciato dalla politica, attuato a Ferentino e Veroli stia funzionando, è un’evidenza. E potrebbe espandersi anche ad Alatri.
Quindi: o vi ascoltano o ve ne andate…
L’unica certezza è che attualmente, a livello provinciale e locale, il Partito è compatto e solido. Pertanto, coloro che sono persuasi di poter scalfire questo gruppo, dovranno aspettarsi amare sorprese. Il mio impegno per la mia Città prosegue come ormai da decenni.
È in atto uno scontro logorante sul centrodestra. A promuoverlo è Forza Italia. In Regione reclamano un riallineamento della Giunta. E siccome è stato risposto no, ha revocato la fiducia al sindaco civico ma di espressione Leghista di Frosinone passando all’appoggio esterno, fine delle collaborazione in provincia di Viterbo, in provincia di Latina Forza Italia governa con Italia Viva mentre voi e la Lega state all’opposizione. Anche a livello nazionale, i rapporti tra Tajani e Salvini non sono dei migliori. Fino a quale punto verrà portata questa crisi? (Leggi qui: L’alta tensione Lega – FI da Bruxelles a Frosinone, Viterbo e Regione).
Guardi, la mia lunga esperienza mi ha insegnato che fatti del genere sono all’ordine del giorno. Durante la mia presidenza in Provincia fui costretto più di una volta al rimpasto di Giunta su richiesta dei nuovi Gruppi, che di volta in volta si costituivano. In questi casi, dinanzi ai numeri si hanno due scelte: trattare o dimettersi. A Frosinone stanno cambiando gli equilibri e ritengo Mastrangeli perfettamente in grado di esprimere una valutazione che tenga conto di tutti gli elementi, per un riassetto della Giunta che garantisca il corretto bilanciamento e la serenità necessaria per un prosieguo fruttuoso del suo lavoro. Glielo auguro per la stima che nutro nei suoi confronti e, soprattutto, per il bene dei cittadini del capoluogo.
Alle recenti Europee ha spostato le sue preferenze sulla candidata indicata dal Governatore Francesco Rocca. Con il quale ha un ruolo diretto essendo lei oggi commissario dell’Ater per la provincia di Frosinone. Che ha trovato in una situazione finanziariamente e contrattualmente molto complicata da gestire: 7 milioni di debiti, il 70 % di utenti morosi e 300 occupanti abusivi. Qual è la situazione?

Lo scenario che ho trovato al mio insediamento è stato a dir poco sconcertante. Ho trovato una situazione finanziaria disastrosa, una gestione ed un assetto amministrativo totalmente da revisionare. Ho ereditato un Ente senza più alcuna credibilità, impossibilitato a fornire risposte concrete agli utenti. La morosità e le occupazioni abusive sono piaghe da estirpare che da troppi anni affliggono l’Ater. Non incassare equivale a non avere i fondi per garantire gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. Non essere capaci di rientrare in possesso degli alloggi occupati ha un triplice effetto: innanzitutto, l’ingente danno economico per l’Ater che, non incassando i canoni di locazione che le spettano, è costretta comunque a emettere bollette per delle somme che verosimilmente non riscuoterà mai e, ulteriore beffa, vedrà questi importi incidere sul proprio bilancio.
La seconda conseguenza riguarda i nuclei familiari regolarmente iscritti nelle graduatorie di assegnazione, a cui è negato il proprio diritto ad ottenere un’abitazione. A ciò si aggiunga, l’esacerbarsi di sacche di criminalità che si annidano in questi luoghi. Di fronte a questo quadro desolante ci siamo subito messi al lavoro senza alcuna remora e abbiamo dato il via ad una serie di misure tese a riformare l’Ente: l’alienazione degli immobili di proprietà dell’Ater; la riorganizzazione amministrativa e gestionale degli uffici per renderli più efficienti e normalizzare le procedure; il rinnovamento dell’ufficio Urp contestuale al restyling del portale web e all’aggiornamento della modulistica a disposizione dell’utenza, il tutto nell’ottica di ridurre sensibilmente le distanze tra Ente e cittadino, favorendo una comunicazione più adeguata e diretta tra gli stessi.
Lei si è assunto l’onere di varare il nuovo piano di risanamento per il recupero delle morosità.

Un atto straordinario firmato di mio pugno per lanciare un segnale chiaro: vivere in un alloggio Ater senza versare il canone non sarà più tollerato. La legge è inconfutabile, in questo senso. Gli utenti hanno, infatti, l’obbligo di pagare l’affitto, pena la decadenza dal beneficio di assegnazione, ossia, la perdita dell’alloggio. Ad oggi, a coloro i quali risultano morosi, è offerta la possibilità di regolarizzare la propria posizione, grazie ad un piano rateale che rispetta le fasce di reddito ed è concepito per venire incontro alle esigenze di tutti. Chi sceglierà di non sanare il proprio debito incorrerà prima nella riscossione coattiva delle somme e, successivamente, vedrà decadere il proprio diritto a vivere in un immobile Ater.
Ci troviamo a un anno dall’insediamento della nuova giunta regionale del centrodestra…

Sono davvero soddisfatto dei risultati che il Presidente Rocca e la sua Giunta stanno incassando. Parliamo di un notevole e lampante cambio di passo rispetto ai suoi predecessori. I fatti sono sotto gli occhi di tutti: ogni settore sta ricevendo i correttivi di cui necessita e l’attenzione per i temi socialmente più rilevanti è sempre desta. Conosco per esperienza diretta quanto sia complessa la macchina amministrativa regionale. Ottenere esiti positivi e concreti è possibile, a patto che pazienza e costanza non manchino, specie considerando la mole di lavoro da affrontare. Ripongo molta fiducia nel presidente Rocca e nella sua Giunta.
È indispensabile, però, ribadire che l’eredità di cui si sono fatti carico è caratterizzata da enormi difficoltà e criticità, frutto di oltre un decennio di governo del centrosinistra. Ciononostante, sono certo che questa amministrazione riuscirà a imprimere un netto cambio di rotta, raggiungendo i traguardi prefissati.