Cosa si lascia alle spalle Alatri. La coalizione di governo del sindaco Cianfrocca ha superato l'impasse. Ora c'è un nuovo equilibrio. E nel 2025 non ci sono più scuse: dovranno arrivare i risultati
Un anno in salita. Con le sembianze di un tappone dolomitico per alcuni tratti, di un vero e proprio Golgotha per altri. Il 2024 del Comune di Alatri è stato una Via Crucis, un percorso all’interno dei propri limiti e dei propri problemi: una seduta di psicoterapia che alla fine ha restituito al sindaco Maurizio Cianfrocca un’amministrazione poco differente sul piano dei numeri e dei nomi, completamente diversa sul piano politico. È quella con la quale ora si prepara ad affrontare il 2025.
Nonostante la salita ci sono vari traguardi raggiunti ma il quadro complessivo non può essere considerato privo di ombre, con situazioni critiche che meritano un’analisi più approfondita.
Le fibrillazioni (superate) della maggioranza
Un aspetto centrale di quest’anno è stato il superamento di una crisi politica che aveva minato la stabilità della maggioranza di centrodestra guidata dal sindaco Maurizio Cianfrocca.
L’anno era cominciato con il peso del rapporto con Fratelli d’Italia: complesso fin dall’inizio della Consiliatura. A condizionare quel rapporto era la difficile relazione tra il sindaco e l’uomo di punta per FdI: un Antonello Iannarilli che è stato per due volte consigliere regionale, assessore sotto Storace, due volte deputato, ultimo presidente della Provincia di Frosinone eletto dai cittadini. Ingombrante. Per chiunque. Soprattutto perché poco fa per essere meno scomodo. Voleva fare il sindaco ed ha dovuto accettare Maurizio Cianfrocca, si preparava a fare il Presidente del Consiglio Comunale e Cianfrocca ha mandato a dire “Risparmiatevi la fatica, un secondo dopo mi dimetto”. Chiara la premessa?
Il 2023 è stato caratterizzato da questo. Ed il 2024 dalle bizze di una Lega nella quale il Consigliere Giuseppe Pizzuti non ha mandato giù la strategia dell’equilibrio messa in campo dal suo sindaco in occasione delle elezioni Provinciali. Non lo ha fatto votare concentrando su di lui i consensi ponderati di Alatri: e questo è costato a Pizzuti la rielezione a Frosinone. S’è offeso. E lo ha fatto capire con chiarezza. Iniziando a dialogare con l’opposizione: a febbraio riceve il plauso del Pd per la sintonia costruita in Commissione Bilancio. Tiziano Latini lo critica. Esponendo le tensioni interne.
La rottura con il Carroccio
La rottura arriva a Marzo: Pizzuti porta avanti la sua vendetta per i voti mancati alle Provinciali. Firma con l’opposizione per convocare il Consiglio. Su temi scomodi: le variazioni di Bilancio e la Ztl. Cianfrocca non se la tiene: contrattacca a testa bassa e dice pane al pane, vino al vino. “Non è assolutamente pensabile che i fallimenti personali (perché è evidente che i fatti delle Provinciali del 22 dicembre siano di fatto tali) vengano mischiati con la già complessa vita amministrativa”. Nemmeno Pizzuti se la tiene e con altrettanta chiarezza rinfaccia al sindaco quanto abbia fatto il suo Partito per candidarlo, farlo eleggere, sostenerlo con i finanziamenti regionali portati dall’assessore Pasquale Ciacciarelli.
Il paradosso si raggiunge durante l’ultima riunione di Giunta del mese di marzo. Accade che nei fatti la Giunta sfiduci il sindaco: approvando da sola le variazioni alla Ztl con il suo voto contrario. Ma Maurizio Cianfrocca resta al suo posto: per lui è normale che il sindaco voti in un modo ed i suoi assessori in quello opposto. Lo difende il vicesindaco Roberto Addesse: assicura che si è trattato di un “atto di coerenza. Aveva dato libertà di voto”. Con un post il sindaco spiega e racconta che s’è trattato di un atto di grande democrazia. Il centrosinistra dall’opposizione gli consiglia di dimettersi.
Travagli diffusi
Le frizioni non attraversano solo l’amministrazione. Nel Pd è tempo di cambiamenti: la linea adottata dal Segretario nazionale Elly Schlein fa sentire fuori posto figure storich come lo storico dirigente di Alatri Fabio Di Fabio. Che lo dice in due post.
A maggio, quando il sindaco si appresta a toccare la metà del suo primo mandato si ritrova da un lato ha una squadra compatta, dall’altro le scintille innescate da Fratelli d’Italia prima e dalla Lega poi. Ed ora a loro si aggiungono quelle innescate da Dario Ceci leader della lista civica di centrodestra “Patto Civico“: prima sostenitore e ora fieramente avversario del sindaco. Apre un nuovo fronte di scontro. E affonda il colpo su uno dei temi più sensibili per ciascuna amministrazione. Quella delle opere pubbliche.
Il punto di rottura viene raggiunto a giugno: Maurizio Cianfrocca ha già le valigie sul letto e si prepara ad uscire di scena. Salta il Consiglio comunale: colpa della sua decisione autonoma e personale di concedere il patrocinio al Gay Pride senza coinvolgere l’Aula. Il regolamento glielo consente: gli alleati fanno sentire tutto il loro imbarazzo e disappunto, ricordandogli che è a capo di una squadra. Alle 18 di quello stesso giorno si riunisce un vertice del centrodestra. Ma il peggio deve ancora arrivare.
Salta la copertura
Sembrava una scaramuccia, quattro miccette buttate sulla piazza tanto per fare un po’ di rumore. E invece no. Fratelli d’Italia chiede un chiarimento al sindaco. Maurizio Cianfrocca incontra allora la delegazione composta dal Coordinatore comunale Damiano Iovino, dal Consigliere comunale Mattia Santuccie dal neo presidente del circolo di FdI di Alatri Daniele Cicerchia. È lui a muovere l’attacco. Contesta al sindaco l’assenza di risultati: Maurizio Cianfrocca gli risponde senza scomporsi “Presidente, saprebbe indicarmi i progetti ai quali questa amministrazione, di cui il suo Partito fa parte, sta attualmente lavorando?”.
Non c’è risposta: Cicerchia tagli corto e chiede di azzerare la giunta e ritirare tutte le deleghe ai consiglieri. Vuole che la cosa venga fatta seduta stante, prima del Consiglio comunale che si sarebbe riunito nelle ore successive. Per poi aprire un tavolo delle trattative la settimana prossima. La risposta di Cianfrocca è perentoria: la squadra non si tocca. Fratelli d’Italia diserta la seduta di Consiglio. Mentre la Lega è presente.
Dietro c’è molto di più. Le cose sono cambiate. Il segnale lo ha mandato giovedì sera in diretta tv il deputato Massimo Ruspandini, coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia. Lo ha fatto dal salotto di A Porte Aperte su Teleuniverso, rispondendo alla domanda del direttore su come giudicasse la scelta del governatore del Lazio Francesco Rocca, candidato dal centrodestra in quanto civico e di convergenza e poi alle Europee schiera e fa votare una persona di Fratelli d’Italia. Ora è uomo di parte? Massimo Ruspandini, da vecchia volpe, spedisce il suo telegramma: è un po’ come accaduto ad Alatri dove il sindaco Cianfrocca è stato scelto in quanto civico e di convergenza mentre ora è sulle posizioni della Lega. È il via alle truppe di FdI per muovere all’assalto di un sindaco ostile.
I numeri non ci sono
Si arriva a luglio ed inizia a lampeggiare la scritta Game Over. Non solo Fratelli d’Italia: anche il Consigliere Giuseppe Pizzuti annuncia che non parteciperà più a Commissione e Consiglio. A questo punto per Maurizio Cianfrocca è concreto il rischio di cadere sul Bilancio. Scendono in campo i big: Pasquale Ciacciarelli è contrario. E infatti i rapporto con il suo Consigliere si fanno tesi. Pizzuti non va a Castrocielo alla annuale convention di Ciacciarelli con gli amministratori della Lega. C’erano tutti gli altri del suo gruppo. È plastico a quel punto che la Lega non aveva dato il placet alla sua operazione di sganciamento dall’amministrazione Cianfrocca.
Torna in campo anche Antonello Iannarilli, nel frattempo diventato Commissario regionale Ater di Frosinone e per questo uscito dal Consiglio comunale di Alatri. Si va verso un faccia a faccia risolutivo per evitare di tornare alle elezioni.
Qualcosa inizia a muoversi. È agosto quando il gruppo consiliare X Alatri (esprime due Consiglieri e un assessore) rilascia una nota ufficiale con una clamorosa proposta per cercare risolvere la crisi che ha portato in posizione di ‘appoggio esterno‘ i tre Consiglieri di Fratelli d’Italia ed il leghista Giuseppe Pizzuti. I quattro chiedono un nuovo assetto di giunta ed il gruppo X Alatri annuncia che «l’assessore Erika Santobianchi vuole fare un passo indietro per motivi personali. E per il bene di Alatri siamo pronti a cedere la nostra casella a FdI» scrivono i due consiglieri Sandro Titoni e Ivan Dell’Uomo.
La soluzione democristiana di Cianfrocca
A fine agosto Maurizio Cianfrocca realizza la quadratura del cerchio. Vincono tutti. E tutti rinunciano a qualcosa. Non c’è un vincitore e non c’è uno sconfitto in questa storia.
Partiamo dalla fine. Il sindaco Maurizio Cianfrocca ha vinto la sua partita: tiene a galla il suo esecutivo e addirittura lo riporta in pieno assetto; non azzera la Giunta come chiedeva Fratelli d’Italia. Ma deve accettare la richiesta di far ruotare i dirigenti dei settori, ammettendo che qualcosa nella macchina amministrativa non è andata al meglio in questi anni.
L’ex presidente della Provincia Antonello Iannarilli ha vinto la sua partita: alla fine della fiera otterrà la delega pesante dalla quale è partita tutta la fibrillazione più di un anno fa. Ufficialmente non ne hanno nemmeno parlato durante i recenti incontri: la realtà è diversa e la Lega cederà la sua pesantissima delega all’Urbanistica che passerà a FdI. Oltre alla vittoria politica, Iannarilli incassa anche quella di principio: la rotazione dei dirigenti sta ad indicare che le sue critiche alla macchina amministrativa non erano campate in aria. Ma l’ex deputato deve rinunciare all’azzeramento dell’esecutivo e ad un ruolo quasi sub judice per il sindaco.
Vince anche la Lega. Mantiene la sua pattuglia in Giunta, non perderà assessori ma assisterà solo ad un riposizionamento delle deleghe ottenendo l’Ambiente al posto dell’Urbanistica. È una vittoria non scontata. Nei mesi scorsi aveva perso il suo Consigliere Gianluca Borrelli che era passato con FdI. E questo aveva alterato gli equilibri imponendo teoricamente la rinuncia ad un assessore in Giunta per passarlo proprio a Fratelli d’Italia. Per contro: la Lega deve rinunciare ad un assessorato di primissima fascia.
Troppi suicidi, cresce il disagio
Ma non c’è solo la politica a caratterizzare questo 2024 di Alatri. In ambito sociale, uno degli eventi più drammatici del 2024 è stato l’aumento dei casi di suicidio, che hanno attirato l’attenzione dei media a livello nazionale. È un fenomeno che ha colpito profondamente la comunità e sollevato interrogativi. ‘’Purtroppo la problematica di matrice depressiva e ansiosa è esplosa in particolare dei giovani tra i 13 e i 19 anni e stiamo assistendo proprio ormai stabilmente da un paio d’anni a un incremento di condotte suicidarie proprio in quella fascia d’età’’, ha dichiarato la criminologa Roberta Bruzzone in un articolo di frosinonetoday.it, riferendosi ai dati della provincia di Frosinone.
Sul fronte della sicurezza, il 2024 è stato segnato anche da episodi di criminalità che hanno turbato la tranquillità della città. I furti di fine anno, in particolare, hanno creato un clima di insicurezza tra i cittadini, aumentando la preoccupazione per la protezione delle proprietà private. L’amministrazione ha potenziato la Polizia Locale ed investito in videosorveglianza, la risposta alle problematiche legate alla criminalità non è fatta solo di repressione: occorre un progetto più ampio e sovra comunale.
Gli sgravi fiscali non bastano per la ripresa
In ambito economico, le politiche fiscali hanno cercato di incentivare le attività locali, con sgravi per il commercio e la ristorazione: è una misura che sul finire del 2024 adotterà anche Ferentino. Sulla sostenibilità di tali misure a lungo termine resta un interrogativo: in un contesto di incertezze economiche globali, non è chiaro se gli interventi siano sufficienti a garantire una ripresa stabile e duratura.
L’amministrazione di Alatri continua a sostenere che la situazione sia florida, enfatizzando i risultati positivi ottenuti, come il riconoscimento di “Comune riciclone” e la gestione del recupero delle morosità negli alloggi pubblici.
Vero che il 2024 ha visto alcuni progressi: come per ogni Comune sono parziali e non in grado di nascondere le numerose problematiche che Alatri deve affrontare. La città si trova di fronte a sfide complesse, la la maggioranza continua a presentare un quadro di ottimismo.
Il 2025 è l’anno del girone di ritorno: l’assetto della Maggioranza è stato finalmente trovato. Ora dovranno arrivare i risultati.