L'anno orribile di Ceccano. Con l'arresto del sindaco, le accuse gravissime, la caduta dell'amministrazione. Che impongono uno stop ed in rewind per rileggere cosa era accaduto durante l'anno
Stop. Rewind. Pause. Play. È un film da osservare due volte quello del 2024 di Ceccano. Perché tutta la prima parte dell’anno va riletta alla luce di quanto accaduto nella seconda. Cambia completamente la prospettiva, dotata di una profondità che cambia la lettura di molte cose. Il punto di stop e riavvolgimento veloce è ad ottobre: quando viene arrestato Roberto Caligiore, sindaco al secondo mandato, consigliere provinciale dei Fratelli d’Italia, ufficiale elicotterista dei carabinieri con cinque medaglie sul petto.
Per lui c’è l’accusa di avere incassato tangenti ricavate dagli appalti comunali finanziati dal Pnrr e dall’Ue, per pilotare i lavori sempre allo stesso gruppo di ditte. Con Caligiore finiscono ai Domiciliari altre 9 persone, tre vengono sospese dalla professione.
Lo Stop ed il Rewind
L’amministrazione comunale non viene toccata direttamente dall’indagine. A nessuno viene contestato di essere complice. Ma il Giudice delle Indagini Preliminari è chiaro: tutti erano in condizione di sapere e nessuno ha avuto la forza e la capacità di opporsi. Mette in dubbio l’intero sistema degli appalti comunali e non solo quelli finanziati con fondi europei. Ma nei mesi successivi l’unico che verrà chiamato dalla Procura Europea per un approfondimento è l’assessore all’Ambiente Riccardo Del Brocco: non per tangenti ma perché un’intercettazione lo immortala mentre dice ad un impiegato che c’è in corso un’indagine in Comune. E gli inquirenti vogliono sapere chi glielo abbia detto. (Leggi qui: Avviso di garanzia a Del Brocco: cercano la talpa che lo informava).
A fine anno gli arrestati (tranne il sindaco e due tecnici) tornano liberi ma non di rientrare al lavoro: allo scadere dei termini di custodia non viene presentata richiesta di prolungare la detenzione in casa. Perché nel frattempo l’amministrazione è caduta: tutti sono corsi a dimettersi e mettere un punto a quell’esperienza. Chi non lo fa oppone una questione di metodo ma non di merito.
La città è delusa. Lo dimostra una fiaccolata spontanea che mobilita Ceccano e riempie le strade del centro: di rabbia e di orgoglio, di indignazione e di delusione. È quello il momento dello Stop. Ora facciamo Rewind. (Leggi qui: La rabbia di Ceccano e l’orgoglio della città).
Tarallucci e vino
Parte bene l’anno nella comunità fabraterna. A scaldare i cuori ma anche i palati dei ceccanesi ci pensa “In vino Vetus” la manifestazione ideata dall’assessore all’Ambiente e finanziata da Arsial. Fiumi di Cesanese ed il grande fuoco a piazza Mancini scaldano l’animo sociale e popolare della città che da tempo reclamava una manifestazione del genere nel borgo della città. Ma al di là dell’aspetto ludico c’è quello di prospettiva. «Questa è la nostra Ceccano: identitaria, popolare, divertente, allegra in modo sano e spensierato» dice quel giorno Riccardo Del Brocco.
Gnocchi, sagna e fagioli, trippa al sugo, polenta, bufaletta, arrosticini, pizze fritte, fagioli con le cotiche, patate al cartoccio e caciocavallo impiccato. Un percorso fatto di tante pietanze tradizionali punta alla riscoperta del senso di comunità e appartenenza. E infatti oltre duemila persone partecipano ed hanno fatto esaurire tutte le scorte ai ristoratori ambulanti. (leggi qui: “In Vino Vetus”, Ceccano si riscopre Comunità).
Anvedi Elly
A febbraio nessuno vede arrivare Elly Schlein nella corsa per la Segreteria del Pd. È una rivoluzione. Pochi minuti dopo avere vinto le elezioni ai gazebo che ribaltano il risultato degli iscritti, abbatte gli steccati e catapulta dentro al Partito figure che altrimenti non sarebbero mai entrate. Come il cassinate Danilo Grossi, la pontina Valeria Campagna e la ceccanese Emanuela Piroli che nel Pd tradizionale non ci sarebbe rientrata neanche con un forcone alla schiena.
Proprio Emanuela Piroli aveva provato ad imporre un cambiamento ai tempi della rottamazione renziana: l’avevano eletta Segretario del pd di ceccano ma dopo pochi mesi era stata lei a finire rottamata. I numeri dicono che una fetta della sinistra si riconosce in lei e l’ha votata come candidata sindaco di una coalizione civica. Elly Schlein non perde tempo in discussioni e mette tutti dentro decretando in una notte la nascita di un Pd diverso. È l’avvio di un processo di allargamento del Partito. Che culminerà con la candidatura di Andrea Querqui alle Regionali di Febbraio nell’area di Francesco De Angelis.
Il cittadino Rocca
A marzo c’è l’inaugurazione del restauro del Monumento ai Caduti. Il centrosinistra intanto prova a stringere l’assessore Riccardo Del Brocco: lo accusa di avere fatto scendere del 4% la raccolta differenziata in città. E gli pone una serie di domande pubbliche. Quanti ricavi genera il riciclo a Ceccano? Perché i dati sulla plastica sono un mistero? Quanto è stato versato dal gestore? Perché la raccolta differenziata continua a scendere? Cosa c’è scritto nella relazione finale dell’appalto? Quesiti dell’opposizione a cui, dati alla mano, risponde l’assessore Del Brocco. Stilettando l’opposizione e dando il via ad una campagna con cui mettere in pubblico le cifre. (Leggi qui: Rifiuti, le 5 domande del Centrosinistra. Del Brocco: «Sono fonte di imbarazzo»).
Il 29 aprile durante il Consiglio comunale viene conferita la cittadinanza onoraria a Francesco Rocca, presidente della Regione Lazio con ascendenze ceccanesi. È l’avvio di un dialogo con l’ex vicesindaco ed ora deputato Massimo Ruspandini. Secondo una vulgata è anche il momento in cui si stringe un patto che nei mesi successivi porterà a momenti di tensione: alle Europee quando Rocca si attende da Ceccano una serie di preferenze che solo in parte arriverà. Perché da lì i voti li attendevano un po’ tutti. (Leggi qui: Rocca ceccanese onorario per il solo Centrodestra).
Primavera di tensioni
A maggio c’è tensione in Consiglio comunale. Il Centrosinistra diserta in corsa la votazione del rendiconto della gestione finanziaria. «Relazione dei revisori in ritardo – motiva la De Santis -. Una grave lesione delle prerogative dei consiglieri». Non per il sindaco Roberto Caligiore: «Termine dei dieci giorni non perentorio». La Tari sale del 3-4% e per l’assessore Del Brocco si tratta «dell’ultimo “regalo” di Zingaretti in materia di rifiuti». Dai banchi di minoranza: «Colpa del Comune e di chi ha cancellato l’Egato».
L’amministrazione è sempre più un monocolore FdI: merito anche del vento nazionale che attira in tanti. Ruspandini: «A Ceccano sindaco, presidente del consiglio, vicesindaco, 3 assessori e 7 consiglieri, tutti di FdI. Scusate se è poco» dice l’onorevole Ruspandini all’indomani dell’evento della Lega cittadina. C’è un ritorno di fiamma del Gruppo Indipendente con il Carroccio, dopo l’uscita di Marco Corsi, che a maggio riparla con FdI. A fine mese FdI lo perdona per i suoi tradimenti: Corsi fu tra i firmatari del documento con cui si determinò la caduta del Caligiore 1 e si candidò sindaco (perdendo) contro il Caligiore 2. L’ex leghista chiede scusa anche per «lo sbaglio alle elezioni del 2012»: contribuì a non far eleggere Ruspandini come Sindaco di Ceccano.
Sempre più fratelli e green
Ciociaria 96° su 107 province per qualità della vita delle nuove generazioni. Ceccano risponde con il primo “Festival dei parchi e giardini”. È interamente dedicato ai ragazzi ed attira migliaia di visitatori. (Leggi qui: La Greenland di Del Brocco: «Una Ceccano per giovani»).
Si acuisce lo scontro in maggioranza tra il dissidente Alessio Patriarca, considerato etero diretto dall’ex assessore Stefano Gizzi che Roberto Caligiore ha messo fuori dalla Giunta dopo averlo visto alla Tv Russa sostenere Putin e l’invasione dell’Ucraina. Il sindaco ritira a Patriarca le deleghe alla Cultura. È l’unico segnale vero di dissenso che si consuma. I segnali di rottura c’erano da giorni. Caligiore ha preteso chiarimenti ed una presa di distanza dall’ex assessore Gizzi. Non arrivando, scatta la revoca. (Leggi qui: Ed il Centrodestra mette alla porta Patriarca).
Poi il sindaco indice le prime Elezioni per ragazzi tra 14 e 25 anni. Maliziosamente viene battezzato il “Consiglio di Massa”, dal nome del delegato alle Politiche Giovanili. Nel frattempo alle Europee il centrodestra consolida il suo risultato, essendo maggioranza assoluta in città e FdI primo partito con un netto distacco sugli altri.
L’ora della Cultura e dei giovani
Sul piano culturale c’è una notizia straordinaria. Il “Festival Alviti”, con “Ceccano svelata”, riporta a casa un manoscritto probabilmente risalente alla fine del Cinquecento: «Un pezzo di storia». Sono gli Annales Ceccanenses: gli Annali che raccontano la storia dei Conti de’ Ceccano. Di cognome oltre che per appartenenza alla Città, ancora senza Natale. (Leggi qui: La Cronica di Ceccano torna nella Contea dopo 500 anni).
Data storica il 19 luglio, durante l’ormai usuale appuntamento “Spazio ai giovani” ideato dal consigliere delegato Massa, si tengono le prime elezioni della storia per il Consiglio dei Giovani. Se le aggiudicherà Progresso Fabraterno per soli due voti: sarà maggioranza di misura con 7 seggi. Sei eletti, con 2 voti in meno, nelle 3 liste di Centrodestra. Fuori l’alternativa Ceccano Popolare. Massa (FdI): «Quasi un pareggio, una sconfitta politica ma una vittoria amministrativa». Infatti la vera vittoria è aver istituito in poco tempo una cosa che veniva rincorsa da decenni. (Leggi qui: Il Centrosinistra vince le elezioni dei Giovani nella Contea dei Patrioti).
Il Caffè di Gizzi
Dopo l’estromissione di Alessio Patriarca anche dalle commissioni come quota della maggioranza, parte il “Caffè Ceccanese”: rubrica social tenuta dall’ex assessore Stefano Gizzi su temi amministrativi e politici. Diventa un fustigatore senza pietà di Caligiore. Ne avrà per tutti: destra, centro e sinistra.
Il 12 agosto viene pubblicato l’avviso esplorativo per la gestione dello Stadio Popolla. Dopo il rifacimento del manto grazie ad un emendamento regionale di Giancarlo Righini, l’amministrazione vuole affidare la struttura ai privati per renderla sicura e moderna, senza sborsare un euro. Se lo aggiudicherà l’Asd Ceccano calcio 1920, con un raggruppamento di imprese che fa capo al presidente Felice Orsinetti, ex calciatore e imprenditore a livello nazionale nel settore del fitness. Riparte da lui la rifondazione del calcio in città, con una squadra di dirigenti giovani ed una cordata di imprenditori del territorio.
Ma le polemiche non mancano nemmeno sotto il solleone. A Ceccano esplode il “Caso Massa”, scoppiato a 44 anni dalla Strage di Bologna ed arriva fino in sala consiliare. Daniele Massa (FdI) esprime solidarietà via social al terrorista Ciavardini, il centrosinistra pretende scuse pubbliche e ritiro della delega alle Politiche Giovanili al consigliere. L’amministrazione invece fa quadrato: «Un’opinione su una sentenza che non va oltre il ragionevole dubbio». L’opposizione non ci sta ed annuncia: «Chiederemo in prefettura lo scioglimento del Consiglio comunale».
Autunno Horribilis
A settembre c’è l’inaugurazione del Popolla ma è un disastro organizzativo. Nonostante la contrarietà della società e di alcuni membri della maggioranza, Diego Bruni (delegato allo Sport) ed il sindaco Roberto Caligiore decidono di inaugurare il nuovo manto erboso durante la prima di campionato. Vengono ammessi appena 199 spettatori, nessuno era stato avvisato del numero chiuso, nemmeno i tifosi che innescano una protesta contro l’amministrazione comunale. Le opposizioni puntano il dito sul fatto che i tempi si siano triplicati, i costi siano aumentati considerevolmente.
Quello che avviene è un disastro di comunicazione ed organizzativo senza pretendenti. Nonostante sia una delle poche opere portate a termine da questa amministrazione, l’effetto è quello di un boomerang.
È periodo di partenze. La Segretaria Comunale Simona Tanzi saluta e va ad Albano Laziale. Era deputata al controllo sulla legittimità degli atti ed era anche referente dell’Anticorruzione. Va via anche l’arciprete don Tonino Antonetti per 11 anni parroco a Ceccano nelle chiese di San Nicola, del Sacro cuore e di San Giovanni. Originario di Giuliano di Roma era amato dai fedeli che arrivano a scrivere al vescovo Ambrogio Spreafico chiedendogli di farlo restare. Per lui c’è una promozione: va alla concattedrale di Veroli.
Poi esplode il caso The Good Lobby e viene giù tutto. (Leggi qui La divisa e la fascia tricolore. Ed anche La questione penale e la questione di dignità. E pure Ore 20:41 è finito il Caligiore 2).
Ceccano e la sfida Itelyum
Due mesi dopo l’annuncio fatto a Roma parte lo stabilimento Itelyum di Ceccano con il quale realizzare l’indipendenza da Cina e Russia per la fornitura di Terre Rare. Le prenderemo da Hard Disk usati e da motori elettrici a fine carriera.
I numeri della produzione e quelli della mission che rende la Ciociaria un’area strategica vengono annunciati direttamente dall’amministratore delegato Marco Codognola. (Leggi qui: Ceccano, il giacimento green per sganciare Cina e Russia. E leggi anche Terre rare, la sfida europea alla Cina passa per Ceccano).
La corsa troppo facile
Sul fronte politico, l’ultimo trimestre dell’anno è caratterizzato da un centrodestra in fortissimo imbarazzo. Per quanto l’inchiesta The Good Lobby rimanga finora isolata al sindaco e non tocchi penalmente l’amministrazione è scattata una forma di crisi di coscienza collettiva: pesa la considerazione morale fatta dal Giudice nella sua ordinanza di custodia, dove dice che gli altri non potevano non accorgersene e non hanno avuto la forza e la capacità di fermarlo.
Il centrodestra tace. Attende che le indagini vengano dichiarate chiuse e poi in base ai risultati valuterà se e cosa dire. Ma intanto Massimo Ruspandini ha avviato un radicale rinnovamento.
Nel centrosinistra non aiuta la spaccatura del Pd sulla via del Congresso Provinciale. Sono almeno tre i candidati del centrosinistra che legittimamente aspirano ad una candidatura a sindaco: c’è il derby in casa Pd tra Querqui e Piroli; più a sinistra altro derby De Santis e Cannizzo con Cerroni che spinge per le primarie. L’ex presidente d’Aula Marco Corsi si dice pronto, l’ex sindaca Manuela Maliziola brama il ritorno.
Il rischio è di replicare a Ceccano l’architettura della Gioiosa Macchina da Guerra che mise in campo Achille Occhetto quando franò la Democrazia Cristiana.