Il cammello del sindaco e il governo che non c’è

Terracina dopo la paralisi politica ed i giochi di potere: Giannetti giovedì ha azzerato le deleghe ma lasciando tutti al loro posto. L’opposizione evoca Aldo Moro, il Pd chiede le dimissioni, Forza Italia rivendica la fuga anticipata. E il Comune resta fermo.

Aldo Moro era un habituèe di Terracina. Vi era stato per l’ultima volta, sotto la stretta sorveglianza del maresciallo Oreste Leonardi, la domenica prima che venisse sequestrato dalle Brigate Rosse e la sua scorta trucidata in via Mario Fani. Lo statista di Maglie, al mare di Viale Circe andava in giacca e cravatta per salutare la moglie e i figli. Ed a Terracina quasi mezzo secolo fa coniò una frase rimasta celebre “Un cammello è un cavallo disegnato da un uomo politico che cerca di formare un governo”.

Questo impegnativo principio di zoologia costituzionale ora viene preso in prestito, con le immancabili e dovute scuse da Progetto Terracinacioè il principale Gruppo di opposizione nel Consiglio comunale di Terracina. Lì giovedì scorso è mancato il numero legale cioè il numero minimo di Consiglieri per poter ritenere valida la seduta. La conseguenza è stata che il sindaco Francesco Giannetti ha azzerato (ma non ritirato) le deleghe ai suoi assessori, tranne che al suo fidato “ vice” Claudio De Felice. (Leggi qui: Braccio di ferro tra Sindaco e FdI-Lega: è crisi al Comune di Terracina).

Il cammello di Giannetti

Alessandro Di Tommaso

I consiglieri Alessandro Di Tommaso, Barbara Cerilli e Giuseppe Masci, per una questione di rispetto nei confronti del presidente della Dc ucciso dalle Br 47 anni fa hanno voluto ispirarsi il suo slogan per commentare quanto accaduto in Comune giovedì pomeriggio:Giannetti diceva di voler disegnare una città nuova, ha finito per “disegnare un cammello”. 

Progetto Terracina non vuole assolvere Giannetti ma chiama in causa i suoi alleati in maggioranza, autori di un “tentativo alquanto banale di ‘scarica barile’”. I consiglieri Di Tommaso, Cerilli e Masci mettono subito sul banco degli imputati Fratelli d’Italia: forte di 7 consiglieri su 16, chiede da tempo un terzo assessorato pronta a rinunciare alla presidenza del Consiglio comunale. “Si fa fatica a comprendere come il gruppo di Fdi possa affermare di non essere in grado di far valere il proprio peso, il tutto appare francamente poco credibile, quando non ridicolo. La realtà è un’altra: il gruppo di Fdi incide su ogni singolo processo, nomina o decisione da due anni e mezzo a questa parte”.

Praticamente dettano l’agenda ma parlano come se non fossero mai stati in Comune. O peggio non avessero alcun potere di incidere nei processi decisionali, semplicemente assurdo oltre che grottesco come tentativo”.

Ce n’è anche per la Lega

Sara Norcia, assessore ai Servizi Sociali

Se Progetto Terracina taccia Fdi di vittimismo, non sono tenere le considerazioni che avanza nei riguardi della Lega: presente in Consiglio con tre esponenti, fa fatica a rimuovere l’assessore di riferimento Sara Norcia

Provano loro malgrado ad essere della partita. Ma la sensazione che si ha è – aggiungono Di Tommaso, Cerilli e Masci – che la loro posizione, alla luce della mancata rimozione delle deleghe alla Norcia richiesta con tanto di missiva al sindaco, appare debole e per certi versi incomprensibile. La Lega cerca di far valere la forza dei numeri in Consiglio e sul territorio, rivendicando un cambio di passo e di persone in seno alla Giunta. Ma al momento non ha prodotto nessun effetto”. 

I nodi al pettine

Francesco Giannetti

Il clima è pesante a Terracina e sulla scrivania del sindaco si stanno accavallando dossier relativi alla gara dei rifiuti, all’Azienda Speciale, alla gestione della farmacia Comunale, ai bandi per le concessioni balneari e su scuole dell’infanzia e materne che hanno intere porzioni di edifici inagibili.

I due principali alleati di Francesco Giannetti chiedono maggiore visibilità nell’esecutivo e, alla vigilia del Consiglio comunale in seconda convocazione che si terrà martedì 14 ottobre. Progetto Terracina definisce anacronistico questo assalto alla diligenza: “Ci  chiediamo – si interrogano concludendo Di Tommaso, Cerilli e Masci – per far cosa. Dopo due anni e mezzo di mandato l’unica cosa concreta che sono riusciti a fare è stato determinare il blocco dell’attività amministrativa e la cosa provoca un sentimento di rabbia e grande delusione”.

La posizione del Pd

Il capogruppo Pierpaolo Chiumera ed il Segretario Provinciale Pd Omar Sarubbo

A prendere posizione contro la paralisi che regna al Comune è stato inoltre il Pd. Il capogruppo Pierpaolo Chiumera ed il consigliere Daniele Cervelloni cita le problematiche rappresentate dalla gestione dell’Azienda speciale, dal “sospeso” appalto dei rifiuti e dalla concessioni demaniali per evidenziare “quanto sia profonda la crisi amministrativa che sta paralizzando la città. Il centrodestra continua a dimostrare di non essere in grado di dare risposte, mentre aumenta il rischio di danni ingenti per il bilancio comunale”.

Per il Pd il sindaco di Terracina ha vestito in questi giorni panni del ‘Mago Merlino’ nel momento “ha azzerato le deleghe lasciando di fatto gli assessori in carica. L’unico vero sussulto di dignità è che Giannetti rimetta il mandato, insieme alla sua Giunta, per manifesta incapacità politica e amministrativa”.

Sinistra Italiana ed Europa Verde, invece, punta il dito contro la rappresentanza consiliare di Fratelli d’Italia: ”Chiede dinamismo pur essendo la sola ed unica causa di immobilismo per l’amministrazione. Promuove i loro assessori dicendo che stanno facendo il bene della città ma allo stesso tempo li difende affermando che non possono operare. Lo stesso sindaco, revocando le deleghe agli assessori ma confermando la loro nomina, è protagonista di un’azione piuttosto confusa e tesa a prendere ulteriore tempo”.

Via a gambe levate

Forza Italia aveva fatto parte per quasi due anni della maggioranza uscendone a gambe elevate: “Noi scegliemmo la coerenza, senza calcoli e senza rivendicazioni – ricorda ora Valentina Olleia, all’apposizione insieme al capogruppo Augusto BasileCi tocca dire che siamo stati profeti davanti ad una gestione priva di visione, a scelte calate dall’alto, a difficoltà costanti nel confronto e ad  una maggioranza incapace di affrontare davvero i problemi di Terracina”.

Mentre si augura che quanto sta accadendo nella maggioranza Giannetti sia frutto di un “confronto vero”, Azione ci ripensa e affonda anch’essa i colpi: “Si sta consumando – osserva il coordinatore comunale Arcangelo Palmacci l’ennesimo copione già visto. La parola “crisi” perde ogni significato politico e si trasforma in un puro gioco di equilibri interni, ricalcolo di forze, ridistribuzione di spazi e visibilità. Si tratta di un’operazione gattopardesca: cambiare tutto affinché nulla cambi davvero”.