
L’uomo venuto da Cassino che sa dosare gli slogan e che mette birra al concretismo della lega di Salvini. Il nuovo ruolo di Abbruzzese: il trait d’union fra Lega molossa e Lega governativa. E tutto questo, specie nel Centro Italia.
“Ormai è iniziata una nuova fase, questo dopo la celebrazione del congresso degli scorsi 5 e 6 aprile. Da allora abbiamo un leader, un Salvini più forte ed autorevole. Leader che è stato investito di una serie di argomenti e mozioni per rafforzare il Paese e soprattutto per rendere lo stesso Salvini più forte e determinato”.
Della Lega di Matteo Salvini lui è responsabile organizzativo per il Lazio. Cioè è quello che, assieme al Segretario regionale Davide Bordone, ha il compito di attuare la strategia ed il calendario con cui essa si sostanza del Carroccio nazionale. È lui a fare da anello di collegamento tra i vari livelli del Partito, valuta l’efficacia delle strutture locali, promuove nuove adesioni e rafforza la presenza del partito nei territori “deboli”.
La scelta chiara

Per questo hanno un peso particolare parole come questere: “L’impegno della Lega al governo è chiaro a tutti, soprattutto in tema di politica estera. Che in un certo modo fotografa il quadro nazionale ed europeo dei partiti che compongono il Parlamento Ue. Noi abbiamo fatto una scelta chiara: contro le armi, per la Pace. Ed aprendo un dialogo privilegiato con gli Stati Uniti senza però che questo ci renda loro subalterni”. È un modo per ricordare agli iscritti ed ai simpatizzanti qual è la rotta.
Di Mario Abbruzzese ormai il format è noto: da un lato, in virtù dell’incarico di responsabilità che ricopre, non si sottrae dai leit-motiv generali del salvinismo, specie con post social mirati. Dall’altro lui è e resta politico centrista nel midollo, mediano e mediatore per battage, perciò più vocato a tenere i toni sempre sul filo dell’ortodossia lessicale ed argomentativa.
Bentornate partite Iva

E con raziocinio, come traspare dalle dichiarazioni che ha rilasciato: “Il nostro impegno prosegue sul fisco, per la semplificazione a favore delle imprese, per il carico erariale, per la Flat Tax. Basti ricordare che quest’ultima semplifica la vita di tanti giovani, che ora possono accedere al mondo imprenditoriale, questo mentre prima la partita Iva era vista come una condanna a morte“.
“E’ sotto gli occhi di tutti anche la grande caratterizzazione del nostro partito in merito a controlli, espulsioni, scurezza nelle nostre città, ampliamento del personale delle forze di polizia. E con essi i consistenti investimenti sulla video sorveglianza nei Comuni. Ma questo non rappresenta un punto di arrivo, bensì un quadro generale del modo di agire della Lega nel Governo italiano”.
“Questo per arrivare poi ad infrastrutture, trasporti, giustizia. Basti pensare al salva casa, al ponte sullo stretto, alla semplificazione del Codice degli Appalti“.
Meglio Cavour

Il suo modello non è certo un trecentesco Cola di Rienzo, piuttosto l’ottocentesco Cavour che mandò i bersaglieri in Crimea solo per poter avere voce in capitolo dopo la vittoria. Ovvio che poi ad Abbruzzese gli scappi qualche endorsment sloganistico.
Come questo, ad esempio: “Troppe aggressioni ai docenti, il governo interviene ed i responsabili saranno arrestati in flagranza! L’obbiettivo primario è quello di garantire serenità per chi lavora per l’educazione e l’istruzione dei nostri ragazzi e della futura classe dirigente! Avanti”.
Tuttavia c’è un dato indubbio quello per cui oggi Abbruzzese è il trait d’union fra Lega molossa e Lega governativa. E tutto questo, specie nel Centro Italia, assume un valore decuplicato.
Il lavoro degli assessori regionali

Che si sostanza con temi come questi: “Qui si parla di questioni che hanno reso centrale il nostro partito a livello nazionale e regionale. Oggi noi stiamo svolgendo un ruolo importante in Regione Lazio e soprattutto anche a livello di un quadro di riferimento europeo”.
“All’interno della Regione Lazio abbiamo due assessori che stanno lavorando molto bene per cercare di dare un contributo importante: al partito, al Paese ed alla popolazione”.
E ancora: “Ecco, questa è la base da cui parte la nostra campagna di tesseramento. Perché non scordiamolo: un partito vive, discute, ‘si agita” e si confronta proprio con i suoi tesserati. Cioè con una piattaforma molto importante e sotto la stretta regia di un leader indiscusso, Claudio Durigon. Che opera assieme al coordinatore regionale Davide Bordoni“.
Il Centro ed il centro

Perché quelli come Abbruzzese sono una risorsa per i sistemi complessi in cui agiscono? Innanzitutto perché il Centro Italia comprende il Lazio, che è la regione del cassinate Abbruzzese. E comprende Roma, che è lo spot decisorio per eccellenza, piaccia o meno. Poi perché oggi il Centro Italia è epicentro in senso lato di dinamiche elettorali (specie nelle Marche ed in Campania, prossime al voto regionale) sulle quali il Carroccio sta scommettendo molto, e non sempre da una posizione favorevole.
Questo perché la linea originaria del “Capitano” Matteo Salvini, quella di colonizzare zone del Paese che non fossero ideologicamente vocate a salire sul Carroccio, si è infranta nel tempo su bastioni cementizi.
Campagna acquisti

Il dato è inoppugnabile: il sogno di Salvini di fare della Lega un partito più italiano che nordico e di colonizzare il centro sud a discapito di Fratelli d’Italia e Forza Italia è parzialmente fallito.
Abbruzzese non ha dubbi: “Quello che la Lega sta elaborando è un progetto capace di attrarre personaggi importanti da inserire nel contesto politico del partito, sia a livello nazionale che regionale“.
“E’ evidente che il nostro è un apporto determinato anche dai rapporti di forza e da quelli di lealtà nei confronti del centrodestra. Ed ancora una volta quella lealtà noi l’abbiamo dimostrata. Con gli amici del centro destra e soprattutto con Fratelli d’Italia“.
Il quadro locale e il caso Ceccano

“Lo abbiamo fatto nei comuni dove si vota. Ad esempio a Ceccano, in provincia di Frosinone, noi abbiamo avuto il coraggio di metterci faccia e simbolo. Questo perché io credo che sia importante che nella vita politica ci siano le condizioni per creare quel ‘capitale reputazionale’ che poi serve a tutti per proseguire la vita politica e si rispetto sul sistema-Paese”.
“Nei prossimi giorni elaboreremo un quadro di tour da sottoporre alle dirigenza del partito per procedere ed avviare una fase di tesseramento per rinnovare o confermare attraverso i congressi tutti i segretari di sezione”.
“Questo considerato che il Congresso nazionale di fatto ha modificato lo Statuto e consente anche ai soci-cittadini di votare ed esprimere un consenso per i coordinatori cittadini”.
Ideologia e concretezza

Ecco, si evince chiaramente che quel “parzialmente”, quell’avverbio che un po’ stempera il tono agro di una mission riuscita a metà, sta tutto cucito addosso a Mario Abbruzzese. Per dare concretezza ad un’azione politica spesso troppo proiettata sulle iperboli ideologiche ma poco settata sulle esigenze reali dei territori.
Ecco, Abbruzzese dei territori è uno di quei “master and commander” che non accettano posizioni cadette. Lui ha percorso la superstrada Cassino-Formia, la famigerata 630, migliaia di volte. Perciò ha cognizione di causa perfetta e capacità innata di mettere a crasi temi nazionali ed istanze locali quando scrive ed argomenta.
Cose come questa, ad esempio: “Basta autovelox selvaggi. È indispensabile proteggere vite e tasche dei cittadini: i dispositivi sono utili solo per prevenire scorrettezze alla guida, non per trasformare gli utenti della strada in bancomat”.
Il patto e chi lo incarna

Perché sì, c’è un centro leghista e c’è un Centro dell’Italia che si aspettano che il centrismo non sia solo appannaggio dei moderati di altre parrocchie partitiche con percentuali da prefisso telefonico. E con aspettative e strategie diverse, quindi. Per lo più federative e di necessità.
E Mario Abbruzzese è uno dei garanti di questo patto: quello mediato e concretista tra la Lega e le sue esagerazioni. E tra ciò che la lega è oggi e quello che la Lega vuole dal suo futuro.