Il Coises agita le acque nella maggioranza di Minturno e Formia

Il neonato consorzio per la gestione del welfare nel Sud Pontino oggi ha registrato il suo primo passo ufficiale. Ma ha già suscitato polemiche sul metodo di designazione delle cariche. Il sindaco Taddeo ha cercato di placare gli animi. Ma la consigliera Arnone lo ha attaccato su quote rosa e personale

Pronti, via: il primo atto c’è stato nella giornata di giovedì. Nell’ex caserma dei Carabinieri di Formia si è insediata l’assemblea del dei soci del “Coises“: il consorzio intercomunale dei Servizi Sociali dei nove comuni del Sud Pontino sinora aderenti al Distretto Socio sanitario LT5. Istituzionalizzato la scorsa settimana presso l’aula consiliare del comune di Gaeta è nato sull’impronta di quello che da anni opera nel Cassinate. (Leggi qui: Ecco il Coises pontino, ed ecco il patto tra Forza Italia e Pd).

Oggi l’assemblea, presieduta dal sindaco di Castelforte Angelo Felice Pompeo ha ufficializzato il primo incarico: quello di revisore dei conti. È il dottor Giovanni Andreoli, indicato dal comune di Santi Cosma e Damiano. I sindaci ed i delegati hanno sollecitato tempi brevi per la redazione e la pubblicazione dell’avviso pubblico attraverso il quale dovrà essere scelto il direttore generale del “Coises“. In attesa, il consorzio dovrà avvalersi di un consulente esterno.

Le prossime assemblee si terranno con cadenza mensile, saranno dedicate all’approvazione dei regolamenti interni del Consorzio, come previsto dallo statuto. Nel frattempo si lavora per appianare mugugni e disagi.

Mugugni e disagi

Franco Esposito con Gerardo Stefanelli

La costituzione del “Coises”, consorzio interamente pubblico per la gestione del welfare e dei servizi alla persona nei nove comuni del sud pontino, ha creato più di qualche mugugno politico nei due enti locali che guideranno il Consiglio d’Amministrazione. A Minturno il Partito Democratico conferma di non essere stato preventivamente informato sulla designazione del vice presidente da parte del sindaco Gerardo Stefanelli.

Quella di Franco Esposito non è stata una nomina come tante altre. Considerato vicinissimo al primo cittadino (dal 2012 in occasioni del suo esordio elettorale) che l’ha voluto delegato alle Politiche Sociali e alla Sanità, Esposito ha spianato la strada successivamente al matrimonio politico-elettorale ed amministrativo tra Gerardo Stefanelli di Italia viva ed il Pd.

I Dem minturnesi, dopo le anticipazioni di Alessioporcu.it e l’insediamento del Cda del “Coises”, hanno avviato una riflessione interna sulla scelta di Stefanelli. Non tanto per il nome di Esposito quanto per il metodo utilizzato. La Segreteria del Pd ha fatto sapere di essere stata all’oscuro di questa indicazione nel momento in cui Esposito è tuttora presidente del circolo minturnese, alle prese da qualche giorno con la nomina ad assessore all’urbanistica di Giuseppe Tomao dopo il licenziamento dell’ingegner Luca Salvatore, della lista civica “Città Futura”. (leggi qui: Stefanelli nomina Tomao: scoppia la polemica e volano gli stracci).

Anche a Formia i mal di pancia della maggioranza

Il sindaco Gianluca Taddeo e la neo presidente del Consorzio Carla Ciano

Il varo del consiglio d’amministrazione del Consorzio, chiamato a rimpiazzare il distretto socio sanitario del sud pontino secondo quanto prevede una legge regionale del 2016, ha creato analoghi mal di pancia anche nella maggioranza di centrodestra che governa il comune di Formia. Ma qui sono stati prontamente bloccati dal sindaco Gianluca Taddeo.

Da parte di chi contesta, nulla da eccepire sulla qualità della presidenza attribuita all’avvocato Carla Ciano: 48 anni, ex consigliere comunale di Forza Italia, ex ricercatrice all’Università di Cassino. Ma la maggioranza lamenta una mancata concertazione in considerazione di un aspetto politico. Aspetto che deriva dalle elezioni amministrative del 3 e 4 ottobre 2021. All’epoca l’avvocato Ciano venne candidata con la lista, “Formia periferie al centro”, considerata una costola (unitamente alla civica recante il nome del futuro sindaco) di Forza Italia. E dove sta il problema?

La neo presidente del “Cises” non guadagnò uno scranno nel nuovo Consiglio comunale di Formia. Giunse soltanto terza alle spalle di Marco Bianchini (che venne eletto e poi gratificato con un incarico in seno all’Anci Lazio) e del primo dei non eletti (e cugino della Ciano) Fabio Papa. Quest’ultimo fu investito di deleghe significative e, tra queste, del ciclo dei rifiuti e dello sport.

Il sindaco Taddeo getta acqua sul fuoco

Francesco Di Nitto

In pratica: una lista civica che ottenne il 3,6% rispetto a 36,6% totale dell’intera coalizione e può vantare tre posizioni (ad appannaggio di Bianchini, Papa e Ciano) quando ci sono consiglieri indipendenti che sono esclusi da tutto.

E’ il caso del presidente della commissione Ambiente Antonio Capraro (“Formia Vinci”) e di Francesco Di Nitto (approdato in maggioranza dopo che al ballottaggio aveva sostenuto il candidato a sindaco sconfitto Amato La Mura). Di fatto ormai formano un gruppo consiliare benché i diretti interessato non l’abbiamo mai esplicitato con una dichiarazione ufficiale.

Il sindaco Taddeo da tempo è impegnato a tranquillizzare i malpancisti della sua maggioranza ricordando di aver avocato alcuni interim (in termini di deleghe) che può ridistribuire – ha fatto sapere ai suoi – in qualsiasi momento.

La contentezza del sindaco

Il sindaco Gianluca Taddeo

Il primo cittadino azzurro si è dichiarato “contento ed orgoglioso” dopo quanto avvenuto l’altra mattina nell’aula consiliare del comune di Gaeta. Ovvero è riuscito a portare a Formia la sede del Consorzio (il distretto scelse il comune di Gaeta nell’autunno 2018 dopo un accordo tra Cosimino Mitrano e Gerardo Stefanelli) e la sua presidenza.

Sono certo che l’avvocato Ciano saprà gestire con sicura professionalità e giusto equilibrio nella sintesi delle diverse istanze sociali e delle molteplici necessità, garantendo e bilanciando con sensibilità gli interessi di tutti i Comuni del Consorzio“, ha dichiarato il sindaco.

Irma Arnone all’attacco

Imma Arnone

Nessuna polemica ufficiale nella maggioranza di centrodestra. Nei confronti della quale invece ha lanciato, seppur indirettamente, un’azione di disturbo dai banchi dell’opposizione il capogruppo della lista “Guardare Oltre” Imma Arnone.
Fresca iscritta al Partito Democratico, la nutrizionista moglie dell’ex sindaco Sandro Bartolomeo ricorda come al tavolo della Giunta Taddeo, per quanto possa apparire paradossale, non siedono da tempo i due assessori espressione di Forza Italia, il Partito del sindaco.

“È passato più di un mese dalla cacciata dell’assessore ai servizi sociali Rosita Nervino e dal giugno 2024 dalle dimissioni dell’assessore ai Lavori Pubblici Zangrillo. Eppure nulla ancora si muove” osserva Arnone. Ricorda che “Il testo unico degli enti locali prevede che gli statuti comunali stabiliscano norme per assicurare ad uomini e donne pari opportunità. La legge 56/2014 impone la presenza di entrambi i sessi e ‘nessuno può essere rappresentato in misura minore del 40%, con arrotondamento aritmetico”.

Per il capogruppo: “A Formia tutto questo non avviene. Ad oggi ci sono 5 assessori, più il sindaco (che viene sommato). Il 40% di sei corrisponderebbe ad almeno 2 assessori, ma è presente in questo momento in Giunta una sola donna (l’assessora alla cultura Luigia Bonelli).”

La segretaria generale Marina Saccoccia ha legittimato l’attuale composizione dell’esecutivo e, di conseguenza, delle delibere approvate. Ma la dottoressa Arnone ha rivelato: “Quando le ho chiesto se avesse chiesto chiarimento al ministero, mi ha risposto…no”.

Quote rosa non garantite

Ancora il capogruppo di Guardare Oltre: “A Formia sta operando una giunta che non garantisce pari opportunità e delibera al limite della legittimità, ormai sono tre le assessore fuoriuscite e non sostituite. Perché il sindaco non si rende conto della gravità di questa situazione che penalizza le donne ed è contram leggem?”.

La terza dimissionaria non è stata mai sostituita. Si tratta dell’avvocato Chiara Avallone che, nominata quale espressione della civica del sindaco di Formia, si dimise polemicamente quasi due anni fa, nel maggio 2023. Si era occupata per un anno e mezzo di Attività Produttive e di Affari generali, deleghe poi ridistribuite dal primo cittadino rispettivamente agli assessori al bilancio (Francesco Traversi) e all’urbanistica Marcello Anastasio Pugliese.

Intanto è il personale e, la gestione dei dirigenti in particolare, un nervo scoperto che sta creando non pochi malumori nell’amministrazione formiana. Si è deciso di dotarsi di un terzo responsabile di settore nell’area tecnica. Si tratta dell’ingegnere Pietro D’Orazio che venne assunto a tempo indeterminato il 2 settembre 2024, scorrendo la graduatoria del concorso che vide affermarsi l’attuale dirigente dell’urbanistica, l’architetto Pietro D’Angelo.

“Siamo in attesa di conoscere una riorganizzazione dei settori che non è ancora avvenuta – ha rincarato la dose Imma Arnone E che facciamo? Il comune di Formia generosamente consente al suo terzo dirigente di lavorare per 12 ore settimanali con lo scavalco al comune di Gaeta sino al 30 giugno 2025 e, di pomeriggio, con lo scavalco d’eccedenza per 12 ore a favore del comune di Lenola. Intanto i dipendenti comunali e quelli che raggiungono la pensione non vengono sostituiti“.