Il coraggio di Savoriti: “Stellantis, la conversione è un’opzione”

Il presidente di Unindustria: luci ed ombre sull'economia della provincia di Frosinone. Eccellenze ma anche il boom di Cig. L'Automotive soffre: "La conversione è un'opzione”. La sfida dell'innovazione. perché un concetto deve essere chiaro: una cosa è il salvataggio Stellantis, una cosa diversa è il salvataggio del tessuto industriale del territorio

Il salvataggio di Stellantis ed il salvataggio del tessuto industriale della provincia di Frosinone sono due cose diverse. E non sono necessariamente collegate. Nella sua drammaticità è questo il messaggio tra le righe nella conferenza stampa di insediamento del nuovo presidente degli industruali della provincia di Frosinone. Corrado Savoriti non si nasconde e non indora la pillola: “La soluzione sta nell’innovazione, la conversione è un’opzione ed al momento appare quella più credibile”. Traduzione dall’industrialese: nessuno nel mondo sa come finirà Stellantis, se alla fine verrà venduta e fusa con Renault, comunque vada a finire però in provincia di Frosinone siamo capacissimi di fare ampie parti tecnologicamente avanzate delle automobili; dobbiamo continuare ad essere i migliori ed i più convenienti su quella qualità. A quel punto farle per Stellantis, per Renault o chiunque altro sarà un dettaglio.

Corrado Savoriti

Benvenuti nella nuova era dell’industria Automobilistica. Corrado Savoriti ha l’emozione del momento ma tutto è tranne una Elsa Fornero che scoppia in lacrime. Eppure l’orizzonte che traccia è molto più rivoluzionario. «La conversione è un’opzione. Le crisi portano rivoluzioni e noi in questa fase stiamo vivendo una nuova rivoluzione industriale».

Il clima è: dobbiamo essere pronti per affrontare qualunque sfida. Se gli Elkann valutano la possibilità di uscire dall’Automotive, l’industria della provincia di Frosinone intende continuare sulla filiera dell’eccellenza che fino ad oggi l’ha salvata dalle concorrenze cinesi, coerane, nordafricane.

Luci ed ombre

Le eccellenze (clicca per allargare)

Il tessuto produttivo della provincia di Frosinone non è lacerato. Non è in declino. Al contrario. Corrado Savoriti mette sul tavolo i numeri. Il neo presidente ha ricordato che Frosinone è la prima provincia del Lazio per incidenza del comparto industriale sul valore aggiunto: è al 22% ed è sopra alla media nazionale. Significa che in Ciociaria le fabbriche resistono più che in altre parti d’Italia al punto che un quarto della ricchezza deriva da lì. Ci sono eccellenze come la Farmaceutica, l’Automotive, il Cartario, l’Aerospazio, gli Apparecchi elettrici: settori a specializzazione molto elevata.

È la quarta provincia in Italia per export di prodotti farmaceutici, il secondo polo alberghiero del Lazio dopo Roma, il secondo polo in Italia dopo Lucca per la produzione di carta.

Quanta ricchezza produciamo? La provincia di Frosinone genera un valore aggiunto annuo di circa 10 miliardi di euro, pari al 6% del totale regionale. Insieme al Manifatturiero anche le Costruzioni vanno bene e stanno sopra la media nazionale. I principali settori sono la Farmaceutica (5% del totale addetti Italia), la Automotive (3%) e l’Industria cartaria (2%).

Il sentiment antindustriale

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Ma dietro alle luci ci sono le ombre: Corrado Savoriti evidenzia che il 60% delle ore di cassa integrazione autorizzate nel Lazio stanno sulle aziende della provincia di Frosinone. E la grande maggioranza è sul settore dell’Automotive. “Il settore è fortemente in crisi. Una crisi che non è del territorio ma europea e mondiale. Dobbiamo reagire innovando e reinvestendo. Per questo rivolgo un appello a tutte le istituzioni e le parti sociali coinvolte, in questo territorio c’è un’ideologia che frena l’industria eppure qui l’industria c’è dal 1600”.

Il riferimento è ad un “sentiment antindustriale” che Unindustria denuncia da tempo: “ogni volta che c’è la proposta di innovare o portare investimenti c’è una parte di territorio che dice no a prescindere”. E poi ci sono i tempi della burocrazia: mediamente in Ciociaria sono il doppio degli altri territori. L’esempio pratico: la revoca del progetto Catalent da 100 milioni di euro, saltato dopo due anni di attesa delle autorizzazioni e spostato nel Regno Unito. Ed il no del precedente Governo ad una rivisitazione dell’area Sin Valle del Sacco, prendendo atto che l’attuale perimentrazione è esagerata e sta solo bloccando gli investimenti.

Tav ed Innovazione

Corrado Savoriti e la sua generazione di industriali non hanno paura dell’Intelligenza Artificiale. Al punto che la chiamano Intelligenza Assistita. “Cambierà l’orizzonte – assicura il presidente – se da un alto è vero che cancellerà alcune figure professionali, al tempo stesso ne creerà di nuove. Ma bisognerà essere pronti e formarle per quando serviranno”.

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C’è un dato a lasciare perplessi: in provincia di Frosinone non si trova quasi la metà delle figure professionali di cui il mondo del lavoro ha bisogno. Insomma: sforniamo migliaia di diplomati destinati a restare disoccupati perché il loro lavoro non esiste più, mentre nelle fabbriche dobbiamo prendere gente da fuori che ha la qualifica giusta. Non si trovano specialisti di rete e database ma anche fonditori e saldatori, tecnici in campo ingegneristico.

Servono le persone giuste per poter partecipare alla sfida dell’Innovazione: “Un hub dell’innovazione che non sia limitato al solo comparto Automotive. Innovare è il fattore essenziale per continuare a mantenere competitive le nostre industrie e la nostra manifattura”.

Con altrettanta convinzione Unindustria punta al progetto per la creazione di una stazione ferroviaria in linea sull’Alta Velocità: “Cassino, Frosinone o Ferentino è un dibattito che non ci appassiona: per noi va bene dove ce la fanno fare perché la Tav potenzialmente è portatrice di sviluppo così come lo fu il passaggio dell’Autostrada del sole sul nostro territorio”.