Via libera al Defr in Regione Lazio. La crisi è stata spostata su un altro tavolo. In attesa delle indicazioni nazionali l'Aula torna a lavorare.
Il Defr passa, la crisi nel Centrodestra che governa la Regione Lazio invece no. È un segnale politico chiaro il semaforo verde acceso oggi dal Consiglio Regionale al Documento di Economia e Finanza del Lazio. Un cinico tirèmm inànz come quello pronunciato dal patriota milanese Amatore Sciesa nel 1851 mentre veniva condotto di fronte al plotone d’esecuzione.
Nei fatti, di quella crisi hanno perso tutti le tracce: perché è salita di livello e la soluzione verrà individuata quando si vedranno Giorgia Meloni con Antonio Tajani. Quelli che sanno sempre tutto assicuravano che si sarebbero incontrati ieri: nulla di fatto. Probabile nelle prossime ore a Bologna. Con certezza, nell’agenda di entrambi ci sono cose un po’ più importanti. Improbabile che i rapporti nel centrodestra nazionale vengano compromessi per un assessorato nel Lazio.
Il via libera al Defr ed il Consiglio scivolato via senza problemi significa che la discussione è salita di livello e che in attesa della soluzione si deve andare avanti.
Disco verde al Defr
Soprattutto per questo, oggi il Consiglio Regionale del Lazio ha approvato questa mattina il Documento di economia e finanza regionale che getta le basi per l’attività 2025-2027. Prevede di abbassare il debito: dai 22,7 miliardi di inizio legislatura a meno di 20, con previsioni positive sull’occupazione, un incremento del Pil regionale.
A mettere il carro regionale in discesa è la norma che ha sospeso fino al 2026 il pagamento delle rate del debito regionale. Un’operazione che lascia nelle casse del Lazio un bel po’ di risorse sulle quali programmare, progettare, investire. “È un documento importantissimo con scelte di governo che consentano di guardare con fiducia e ottimismo al futuro” ha commentato l’assessore al Bilancio Giancarlo Righini.
Nelle file di Forza Italia il barometro segna ‘Sereno‘. Come dimostrano le parole dell’ex sindaco di Gaeta Cosimino Mitrano: “Credo che oggi sia stato approvato un documento importante, quello dove si delinea la visione strategica dell’amministrazione regionale Rocca”. Il Consigliere forzista se ne intende di bilanci pubblici e nota subito un aspetto: le risorse disponibili parteciperanno a un incremento del Pil per circa il 2% nel primo triennio. Non solo: ci sono “risorse disponibili per quasi 10 miliardi di euro e questo grazie alla politica di riduzione del debito e di ottimizzazione delle risorse“.
Ma la crisi che fine ha fatto?
Ai lavori di oggi però non hanno preso parte né il presidente della Regione Francesco Rocca né la vice presidente Roberta Angelilli. Il primo lo aveva anticipato nei giorni scorsi: “Il medico va dove c’è un ammalato. Siccome la situazione in Consiglio non richiede la mia presenza non ci sarò”. Ma l’opposizione ci vede ancora tensioni interne. Lo dice con chiarezza il capogruppo Pd Mario Ciarla. “Io credo sia dovere del presidente della Regione di aggiornare il Consiglio. La maggioranza ci deve far sapere come intende andare avanti. Ci aspettavamo la presenza del presidente Rocca con la soluzione della crisi di maggioranza“.
Sulla stessa lunghezza d’onda Claudio Marotta dell’Alleanza Vardi Sinistra. Dice: “Dobbiamo riportare il pallino della discussione politica in Consiglio, per permettere a tutti i consiglieri di conoscere gli sviluppi della dialettica interna alla maggioranza“.
Tirèmm inànz.