Il derby degli “acquisti” tra Forza Italia e Noi Moderati

Scatta il derby tra Forza Italia e Noi Moderati. Gli azzurri puntano ad aumentare il numero di deputati: l'ultimo in entrata è Pierluca Dionisi, figura di primo piano nel Lazio, primo dei non eletti alle scorse Regionali con la lista di Azione. Noi Moderati cerca di consolidare la sua posizione nel centrodestra, entrambi mirando a ottenere maggior visibilità e influenza.

Il segnale lo ha lanciato lo scorso fine settimana il Coordinamento Regionale urgente di Noi Moderati. Riunito al Teatro Rossini nel Palazzo Santa Chiara a Roma ha detto che intende mettere fine all’intergruppo con Forza Italia: cioè il patto che li porta ad agire come se fossero un Partito unico anche se ciascuno mantiene la propria identità. Dietro quella scelta c’è la competizione interna, diventata chiara nelle ore scorso dopo la conferenza stampa tenuta a Montecitorio da Forza Italia “per annunciare nuove importanti adesioni al Partito nella Provincia di Roma.

Quello in atto assomiglia sempre più a un derby di mercato: l’obiettivo non è più solo conquistare voti, ma anche volti. Deputati, consiglieri regionali, amministratori locali: è corsa a chi ne porta di più dalla propria parte. E i protagonisti principali sono Forza Italia di Antonio Tajani e Noi Moderati del nuovo asse Lupi-Gelmini-Carfagna.

Tajani punta a quota 50

Francesco Battistoni, Maurizio Gasparri, Alessandro Battilocchio, Pierluca Dionisi, Paolo Barelli, Giorgio Simeoni (Foto: Giulia Palmigiani © Imagoeconomica)

Per Forza Italia la campagna acquisti è strategica: superare i Cinque Stelle alla Camera arrivando a oltre 50 deputati, partendo dai 42 conquistati dopo le elezioni. Tajani ha già messo a segno colpi importanti, pescando anche nelle fila degli alleati. Il deputato Davide Bellomo, ad esempio, è passato direttamente dalla Lega agli azzurri. Ma ora l’attenzione si è spostata su Azione di Carlo Calenda: dopo l’arrivo di Giuseppe Castiglione è toccato a Pierluca Dionisi, figura di primo piano nel Lazio, primo dei non eletti alle scorse Regionali con la lista di Azione.

Il messaggio è chiaro: Forza Italia si candida a essere la casa stabile del centro moderato. Lo ha ribadito il capogruppo alla Camera, Paolo Barelli: “Le nostre porte sono aperte, stiamo facendo migliaia di congressi comunali perché vogliamo essere forti, radicati e determinanti”. Un lavoro di costruzione territoriale, volto a rafforzare la base e preparare il terreno per nuove adesioni. Il deputato Alessandro Battilocchio, Segretario di Forza Italia per la provincia di Roma, promette altri ingressi entro maggio.

L’assalto alla Lega

Foto: Claudio Peri © Ansa

Ma il vero obiettivo, anche se non dichiarato apertamente, è la Lega. Basta guardare cosa è accaduto in Regione Lazio: nel primo anno di governo Forza Italia ha convinto a scendere dal Carroccio l’ex Capogruppo Angelo Tripodi ed il vice presidente d’Aula Giuseppe Cangemi. In precedenza aveva seguto lo stesso percorso il presidente del Consiglio Provinciale di Frosinone Gianluca Quadrini che aveva salutato la Lega per tornare in Forza Italia.

In silenzio, Forza Italia sta restituendo alla Lega lo sgarbo che il carroccio fece nell’ultimo periodo berlusconiano, tentando di drenare più persone possibile dalle file azzurre. Ora accade lo stesso ma a aprti invertite. Ultimo in ordine di tempo è Marco Reguzzoni, ex fedelissimo di Umberto Bossi, nominato nuovo responsabile organizzativo della Lombardia per Forza Italia. Un nome simbolico, quasi nostalgico per gli ex lumbard. Capace di attirare tanti leghisti moderati sotto le bandiere azzurre.

Lupi gioca in contropiede

Antonio Tajani e Maurizio Lupi (Foto: Fabio Frustaci © Ansa)

Se Forza Italia avanza, Noi Moderati non resta a guardare. Maurizio Lupi risponde con una sua campagna acquisti, puntando a consolidare la propria area nel centrodestra. Dopo aver accolto Maria Stella Gelmini e Mara Carfagna, ora arriva un doppio colpo in Lombardia: la consigliera regionale Martina Sassoli e il consigliere comunale monzese Francesco Cirillo entrano nei ranghi di Noi Moderati. In precedenza, nel Lazio il coordinatore di Frosinone Pietro Pacitti aveva portato nelle sue file il primo piazzato nella lista Udc alle Regionali Riccardo Roscia, due volte sindaco di Pontecorvo.

Ma il colpo potenzialmente più rumoroso potrebbe arrivare a breve: Emanuele Pozzolo, deputato sospeso da Fratelli d’Italia per il noto “caso Capodanno”, starebbe valutando il passaggio. E si guarda attorno: da Noi Moderati a Forza Italia, le porte sembrano tutte aperte.

Il centro come nuovo terreno di scontro

Alessandro Battilocchio, Pierluca Dionisi, Paolo Barelli (Foto: Giulia Palmigiani © Imagoeconomica)

Lo scontro non è più destra contro sinistra, ma centro contro centro. Il progetto centrista, dopo il flop del Terzo Polo, si è spaccato e ora viene cannibalizzato dai partiti storici del centrodestra. Chi offre più visibilità, chi più prospettive, chi più spazio. Forza Italia si propone come il “centro di gravità permanente” della politica italiana, per usare le parole di Dionisi: erede del popolarismo europeo, dell’europeismo e della rivoluzione liberale di Berlusconi.

Tutto questo mentre il sistema politico si polarizza e i Partiti cercano di rafforzarsi in vista delle prossime tornate elettorali. E nel frattempo, il derby continua.