Il derby tra Forza Italia e Fratelli d ‘Italia

Il derby interno al centrodestra dopo che la sinistra ha deciso di 'non partecipare' alle Europee con suoi candidati locali. I segnali che arrivano. I conti da presentare dopo. Perché la politica è questione anche di sfumature

Lidano Grassucci

Direttore Responsabile di Fatto a Latina

Si misurano le potenze elettorali di Latina. La sinistra si è esclusa non presentando candidati locali alle prossime elezioni Europee: gioca un altro campionato ed in gioco c’è trovare una linea del Piave, linea difficile.

Gerardo Stefanelli è l’unico candidato di “prossimità” per la sinistra correndo con Renzi. Ma i parenti prossimi, quelli del Pd, sperano che nessuno dei loro riversi su di lui i voti, manifestando così il disappunto verso un Partito che non ha presentato candidati del territorio. Perché non votarlo? Semplice: se i renziani non superano lo sbarramento del 4% è più facile costruire una linea di dialogo che li riporti a casa. Ed insieme a loro costruire un’alternativa di governo da schierare contro il centrodestra.

Il derby

Salvatore De Meo

Poi? Poi il derby tra Forza Italia e Fratelli d’Italia, tra loro un poco parenti ma tanto serpenti. Forza Italia si conta su Salvatore De Meo, europarlamentare uscente e due volte sindaco di Fondi dove venne rieletto al secondo mandato con la percentuale monstre del 74,5% dei voti. Si punta a prendere un voto in più in provincia sul candidato di Fratelli d’Italia, Nicola Procaccini. Anche lui uscente come l’avversario ed anche lui già sindaco: di Terracina.

Non c’è del tenero tra ‘alleati‘. Il grande timoniere di Forza Italia Claudio Fazzone nei giorni scorsi ha aperto il fuoco sulla linea di galleggiamento della Lega: vuole cancellarla dalle geografia politica della provincia di Latina, vuole seppellire i suoi uomini più performanti. Per questo ha già fatto sapere in Regione Lazio che nel rimpasto post voto non vuole un assessorato qualsiasi per Forza Italia: vuole quello occupato oggi da Pasquale Ciacciarelli, suo ex coordinatore provinciale a Frosinone. Nel mirino ha messo lui ed il suo mentore Mario Abbruzzese che un tempo provò a prendere li misure al senatore.

Ma il senatore ha un conticino aperto anche con Fratelli d’Italia. È quello aperto in occasione del voto per la governance di Acqualatina: una vulgata dice che lui non si sia voluto accordare con Lega e FdI accontentandosi di una quota minoritaria; un’altra versione dice che Lega e FdI lo abbiano estromesso scientemente dopo avergli tolto anche la Asl di Latina. Per indebolirlo ed emarginarlo.

Stili diversi

Nicola Procaccini

Come si muovono le squadre? Due stili diversi: Forza Italia prende il teatro comunale D’Annunzio e lo riempie. Star? Claudio Fazzone e De Meo, poi il Partito. Fratelli d’Italia rilancia con una manifestazione ma in discoteca, al 24mila baci: si fa aiutare dalla famiglia Meloni che invierà il prossimo 3 giugno addirittura la sorella del Presidente del Consiglio, Arianna Meloni. Non sta nella pelle il coordinatore provinciale del Partito, Nicola Calandrini: trasformerà la presenza della sorella (responsabile della segreteria politica e del tesseramento di Fratelli d’Italia) nella visita di qualcosa oltre il Santo Padre.

Da un lato il teatro, dall’altro la discoteca. Da un lato un Partito autocefalo e dall’altro uno di viceré sempre in attesa del re. Chi vincerà? Di sicuro c’è che le distanze nel grosso centrodestra aumentano e non lo fanno percepire grande. E in Provincia a Latina Forza Italia sta con la sinistra e pare non ci si trovi così male mentre a Latina in Comune sta con il centrodestra e pare non ci stia così bene. La politica è cosa di sfumature.