Il Frosinone sfreccia a Monza: i numeri del match

I numeri del match spiegano la vittoria del Frosinone. Che ha lasciato giocare il Monza per punirlo poi con cinica precisione

Matteo Sansoni

Le storie dietro ai numeri

Una vittoria pesantissima, la prima in trasferta stagionale nell’ultima lontano dal Benito Stirpe, affida agli uomini di Eusebio Di Francesco le chiavi del proprio destino in Serie A. Il conseguente pareggio in extremis dell’Udinese nel match salvezza contro l’Empoli infatti porta i gialloazzurri momentaneamente al quindicesimo posto, ad un punto dalla salvezza matematica e condanna il Sassuolo alla retrocessione in Serie B dopo undici anni. (Leggi qui: Frosinone, il primo acuto fuori casa avvicina la salvezza).

Il tutto, ovviamente, in attesa del match tra Salernitana e Verona in programma lunedì pomeriggio.

DUE RECORD NEGATIVI

Un primo tempo praticamente impeccabile per gli uomini di Di Francesco, ben organizzati in campo nonostante l’assenza di Mazzitelli, capitano e uomo fondamentale del centrocampo ciociaro. L’idea di gioco appare fin da subito ben definita: lasciare l’iniziativa al Monza e sfruttare le imprecisioni per ripartire in contropiede, esattamente come nell’occasione del gol di Cheddira. (Leggi anche: Il Giudizio Universale: Monza-Frosinone 0-1).

Il dato più eloquente a riguardo è quello del possesso palla che vede protagonista il club brianzolo con uno schiacciante 70% nella prima frazione, un dato che si ripete anche nel secondo tempo. Un dominio nel palleggio, però, reso sterile dalla compattezza in campo della formazione ciociara che riesce a tenere stretti i reparti, chiudendo tutte le linee di passaggio in verticale e controllando agilmente i cross verso il riferimento offensivo avversario, Djuric. Una compattezza che permette agli uomini di Di Francesco di non rischiare. Nulla o quasi, fatta eccezione per l’occasione del palo colpito da Colpani a primo tempo ormai scaduto.

I NUMERI DEI REPARTI

La Difesa
Caprari e Lirola sul pallone

Dopo la roboante sconfitta contro i Campioni d’Italia dell’Inter, la retroguardia gialloazzurra ritrova Romagnoli che limita un cliente scomodo come Djuric, autore di tre gol nelle ultime due partite. A fine match saranno solo 2 su 8 i duelli vinti dal centrale ciociaro che risulta comunque fondamentale in fase di pressione sul reparto offensivo avversario con 4 tiri respinti.

Prestazione di livello anche per gli altri due terzi di difesa, con Lirola e Okoli che, grazie anche al supporto difensivo di Valeri e Zortea tenuti più “bassi” rispetto al solito, riescono a chiudere bene gli spazi alle iniziative avversarie.

Il Centrocampo
Gelli, Carboni e Barrenechea

L’approccio attendista al match, affida compiti analoghi a Barrenechea e Brescianini, autori entrambi di una partita muscolare e difensiva e poco impiegati in fase di costruzione.

Per avvalorare la tesi annotiamo due curiosità statistiche negative per il Frosinone che, nonostante la vittoria, registra il minor possesso palla stagionale pari al 29% (16 minuti e 19 secondi sui 57′ effettivi di gioco) e appena 178 passaggi completati, di cui 108 in verticale nei frequenti contropiedi, ben al di sotto della media stagione (337 passaggi a partita).

L’Attacco
Cheddira ringrazia il cielo dopo il gol (Foto: Roberto Bregani © Ansa)

Il protagonista del fronte offensivo è Harroui che, dopo il lungo infortunio, torna titolare a distanza di due mesi dall’ultima apparizione dal 1′ minuto (il 3 marzo nel pareggio interno con il Lecce). Il marocchino, oltre all’assist decisivo per il connazionale Cheddira, è sempre nel vivo della partita: sono sue, infatti, le altre due gigantesche occasioni per trovare il raddoppio nella prima frazione.

Bene Soulé, autore di una prova quasi perfetta in termini di costruzione nella trequarti offensiva (con il 92% di precisione dei passaggi per l’argentino) che, complice la sfortuna, non trova il gol solo per colpa dell’ennesimo legno stagionale, il sesto personale. Per Cheddira, invece, si tratta del settimo gol in campionato, una realizzazione che gli permette di eguagliare lo score di Hakimi (miglior marcatore marocchino della storia della SerieA).

L’appuntamento, ora, è al Benito Stirpe per l’ultima stagionale nel match salvezza contro l’Udinese. I Ciociari, per raggiungere la matematica salvezza, avranno a disposizione due risultati su tre, ma potrebbe andare bene anche la sconfitta qualora l’Empoli non dovesse vincere in casa contro la Roma.