
Dal 1° ottobre 2025, le auto diesel Euro 5 saranno bandite in diverse regioni italiane, portando a un cambiamento nella mobilità. È lo scenario che tra poco più di un anno si realizzerà anche a Frosinone
Dal 1° ottobre 2025, più di un milione di auto diesel Euro 5 dovranno fermarsi. In Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna è già tutto scritto: stop alla circolazione nei Comuni sopra i 30 mila abitanti. Una decisione che ha il sapore della svolta storica ma anche dell’inevitabile resa ai dati sull’inquinamento e alle pressioni europee.
E Frosinone? La risposta è solo una questione di tempo. Perché ciò che oggi succede nel nord Italia, domani accadrà anche qui.

Lo aveva detto, con una chiarezza che allora sembrava prematura, il sindaco Riccardo Mastrangeli: servono misure drastiche per ripensare la mobilità, prima che siano imposte da altri. Ora il tempo gli dà ragione. I divieti per le auto vecchie non sono una fissazione da amministratore zelante, ma l’anticamera di una normativa nazionale destinata ad allargarsi.
Ecco perché oggi il nuovo Piano Urbano del Traffico, che tanto ha fatto discutere, va riletto con un occhio meno prevenuto. Fa storcere il naso? Sì. Tocca abitudini consolidate? Certo. Ma non è frutto di una mania per le rotatorie o di una crociata contro i parcheggi. È un tentativo di anticipare le regole europee, non di subirle. È un piano antipatico, ma profetico.

Perché la verità è semplice: chi guida un’auto Euro 5 (immatricolata tra il 2011 e il 2015) tra un anno e poco più non potrà più farlo in molte città italiane. Né al nord, né – presto – altrove. E chi verrà trovato a circolare, rischierà sanzioni.
Oggi a Frosinone si discute sul traffico, domani si discuterà su come muoversi senza incorrere in multe salate. Le città non possono più aspettare. Né far finta che l’aria si ripulisca da sola. Se il futuro è già scritto nei decreti, tanto vale affrontarlo con lucidità. Dall’una e dall’altra parte: dal sindaco che deve disegnare quei provvedimenti e dagli automobilisti che, vuoi o non vuoi, dovranno farci i conti.
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