A tenere in piedi la maggioranza "variabile" del Comune di Frosinone arriva un differimento dei conti da parte del Viminale che salva tutto, almeno per ora
Lo dicono i fatti: quella del Comune Capoluogo è una maggioranza “a geometria variabile”. Nel senso che il Sindaco Mastrangeli sulla carta può contare su 17 Consiglieri, ergo la maggioranza legale in Aula. Considerata però la posizione assunta nel corso dell’ultima seduta dal Presidente del Consiglio Comunale Max Tagliaferri, – di chiara distanza politica (e forse anche personale) nei confronti del Sindaco, la maggioranza “de facto” a disposizione di Mastrangeli è di 16 Consiglieri. (Leggi qui: La maggioranza tiene ma Max ora è un problema. E fuori…. E leggi anche Mastrangeli mangia il panettone ma Max Tagliaferri è un caso spinoso).
È solo tendente a 17 voti. Ciò in considerazione del fatto che Max Tagliaferri nell’ultimo Consiglio Comunale si è astenuto su quasi tutte le delibere in votazione. E potrebbe farlo ancora, in mancanza di chiari segnali di discontinuità, con il recente passato. Chiede di rivedere gli assetti nella Giunta, azzerandola e ricostruendola su basi differenti; chiede di recuperare gli 8 Consiglieri dissidenti che in questi mesi sono usciti dalla maggioranza.
Nessun problema di tenuta
In questa situazione politica di estrema fluidità a Frosinone, il sindaco non ha comunque particolari problemi di tenuta nell’approvazione dei documenti che verranno portati in aula. Perché finora gli 8 Consiglieri dissidenti del centrodestra non hanno trovato alcuna convergenza e unità di azione con gli altri 8 consiglieri dell’opposizione di centrosinistra. Né è detto che accada in futuro. Il Capogruppo Pd Angelo Pizzutelli sta tentando un approccio sulla base di un documento che affronti i problemi quotidiani dei cittadini e dei commercianti, dovuti alla rivoluzione della Mobilità decisa dal sindaco. Non un’azione di logoramento ma per la soluzione delle difficoltà pratiche.
Il galleggiare a pelo d’acqua però, non è la massima aspirazione del Sindaco di Frosinone il quale, per portare a compimento il suo programma e passare alla storia come il Sindaco più green del capoluogo ha bisogno di un sostegno forte e autorevole. Fino al 2027. Anche dal punto di vista dei numeri in Aula: che allo stato non ci sono.
Qualche problema, nel breve termine, per Mastrangeli potrebbe nascere dalla discussione dei documenti di Vilancio. Non tanto nell’approvazione che può già considerarsi pressoché certa: perché a casa prima del tempo non ci vuole andare nessuno. Quanto (ed ancora) per i numeri, perché si tratta di delibere pesanti, dal punto di vista politico programmatico, che dovrebbero essere approvate con numeri significativi.
Quel segnale di debolezza
Per questi motivi non sarebbe certamente un segnale di forza un Bilancio di previsione approvato grazie ad astensioni o uscite strategiche dall’Aula concordate. A questo sta lavorando Riccardo Mastrangeli in maniera riservata: a rafforzare la sua maggioranza. Al sindaco però serve ancora un pò di tempo per chiudere l’operazione e mettere definitivamente in totale sicurezza i numeri.
A dargli una mano (virtuale), è intervenuto in queste ore il Ministero dell’Interno, che sulla Gazzetta Ufficiale del 3 gennaio 2025 ha pubblicato il Decreto 24 dicembre 2024, che dispone il differimento al 28 febbraio 2025 del termine per la deliberazione del bilancio di previsione 2025/2027 degli enti locali. La Giunta quindi dovrà approvare il Bilancio previsionale entro fine febbraio. Questo significa che il documento arriverà in consiglio Comunale non prima di due mesi. Un tempo sufficiente per consentire a Mastrangeli di perfezionare il dialogo in corso con una restante parte dell’opposizione.
Una sorta di Patto d’Aula sul programma, che prevederebbe anche una ridefinizione degli assetti di Giunta. E con una ampia rappresentanza di tutte quelle forze, politiche e civiche, che aderiscono al patto.
Lo sguardo rivolto a Marzi
L’orizzonte è rivolto in primis ma non solo, al gruppo consiliare della Lista dell’ex Sindaco Domenico Marzi. Con il quale il dialogo è già avviato: quantomeno sui grandi progetti e in particolare sulla realizzazione di una stazione TAV in linea alle porte di Frosinone, con annesse fernate quotidiane per alcuni dei treni ad Alta Velocità.
Risulta invece estremamente complicato il “recupero” degli 8 dissidenti. O almeno di una parte: quella di Forza Italia. Anche per volontà di Mastrangeli, il quale sta dimostrando di non essere in alcun modo disponibile a farsi tirare per la giacchetta. Da nessuno: ormai il suo claim è Chi mi ama, mi segua.
Certo provocherà inevitabilmente qualche altro scontento una eventuale ulteriore apertura da parte del sindaco nei confronti dell’opposizione dopo quella già presa verso il Consigliere Andrea Turriziani della lista Marini e verso i due consiglieri della Lista Polo civico Francesca Campagiorni e Claudio Caparrelli. Tutti e tre sono già organici (e fondamentali) alla maggioranza.
Qualcuno resterà a piedi
A scontentarsi sarebbero giustamente coloro che sono stati eletti con Mastrangeli nel 2022: Tu quoque Brute, fili mi. Ma saranno malesseri di breve durata. Perché tutti hanno l’interesse a proseguire la consiliatura fino alla scadenza naturale nel 2027. Il problema semmai potrebbe crearsi nel ridisegnare la Giunta, tra vecchi e nuovi ingressi.
Mastrangeli ha a disposizione una sola sedia vuota ancora da assegnare da assessore. Mentre le aspirazioni e le componenti del “patto” potrebbero essere certamente superiori alle disponibilità dei posti in Giunta. Qualcuno resterà in piedi. Inevitabilmente. Scarto cuori, per prendere picche?