
Le minoranze del Comune di Formia sono state ricevute in Prefettura a Latina. Sul piano politico l'assenza degli esponenti del "carroccio" fa discutere ed apre nuovi scenari
Sulla carta è all’opposizione, all’atto pratico però non c’è. Diventa un caso la posizione politica della Lega nel Consiglio comunale di Formia. A renderlo evidente è stato l’incontro avvenuto nei giorni scorsi a Latina: le minoranze consiliari sono state ricevute dal prefetto Vittoria Ciaramella. C’erano andate per contestare il modo in cui la maggioranza gli rende disponibili gli atti sui quali esercitare la loro opposizione. Ma in quella delegazione mancava la Lega.
Non è un’assenza marginale. In seno al Consiglio Comunale di Formia, il Gruppo della Lega (Antonio Di Rocco, Nicola Riccardelli ed Amato La Mura) da solo rappresenta poco meno della metà delle minoranze.
Apre ancora più interrogativi la data da Nicola Riccardelli. Ha specificato che il Partito “ha deciso di non andare per essere equidistante dalle altre minoranze e dalla maggioranza che c’è al comune di Formia”. Sul piano politico ha un senso: in maggioranza ci sono Forza Italia e FdI: per quanto la Lega sia all’opposizione, non ha voluto calcare la mano contro due Partiti con i quali governa la Regione.
Botta e risposta Di Rocco-Villa

A sollecitare l’incontro era stato il Gruppo Guardare Oltre di Imma Arnone. Con lei, a Latina sono andati l’ex sindaco Paola Villa (ora capogruppo della civica Un’altra città) ed i consiglieri del Partito Democratico Luca Magliozzi ed Alessandro Carta.
Assente la Lega, quindi. Per scelta politica, come ha detto Riccardelli? Forse. Perché c’è anche una seconda chiave di lettura: gli esponenti del Carroccio non erano presenti semplicemente perché, come ha confermato il capogruppo Antonio Di Rocco, “nessuno ci ha detto niente”. Possibile? Solo una tattica? Tutto vero.
La sua versione viene confermata dall’ex sindaco Paola Villa: con una spiegazione che rende ancora più perplessi di fronte al vero ruolo della Lega. Ha sbottato Paola Villa: “Perché avremmo dovuto invitare i colleghi della Lega? Sono mesi che sono scomparsi, contenti di uno strategico e comodo isolamento. Contenti loro. Noi siamo arrabbiati”.
La solidarietà della Prefettura a Paola Villa

A ricevere la delegazione non è stata la neo prefetto Vittoria Ciaramella. A prendere appunti sono stati il prefetto Vicario Monica Perna, il capo di gabinetto Marilena Ippolito ed il vice prefetto Domenico Talani (responsabile dei Rapporti con gli Enti Locali).
La dottoressa Perna conosce bene il Comune essenzialmente per due ragioni. Oltre ad essere residente a Formia è stata sub commissario prefettizio nei primi dieci mesi del 2021 quando il prefetto Silvana Tizzano traghettò l’ente dopo l’anticipata conclusione del mandato del sindaco Paola Villa.
E proprio a quest’ultima il Prefetto vicario di Latina ha espresso “la totale solidarietà dell’intera Prefettura” dopo che ignoti avevano lasciato nei giorni scorsi un mazzo di rose rosse appassite sul parabrezza della sua Fiat 500 in sosta nella centralissima via della Conca. I carabinieri stanno verificando se si sia trattato di un gesto intimidatorio.

Passando al concreto: le minoranze hanno lamentato l’impossibilità di accedere da remoto al protocollo del Comune (chiedono una password per accedere agli atti su argomenti specifici) inoltre ritengono che non siano più rispettate le quote rose nella Giunta municipale che sostiene il sindaco Gianluca Taddeo. La dimissionaria assessora ai Lavori Pubblici di Forza Italia Eleonora Zangrillo non è stata più sostituita da quando, ad una settimana dalle elezioni Europee di giugno 2024, polemicamente tolse il disturbo. Il primo cittadino ha avocato a se quella delega e, da poco più di un mese, quella ai servizi sociali detenuta da un’altra ex assessora di nomina azzurra, Rosita Nervino. A dire dei consiglieri la mancata surroga starebbe pregiudicando la legittimità delle delibere. Riserve anche sull’operato del presidente d’Aula Pasquale Cardillo Cupo.
Le opposizioni restano divise

Al di là delle contestazioni: L’incontro in Prefettura ha rilanciato l’esistenza di un nodo politicamente significativo: le minoranze continuano ad essere divise a poco meno di due anni dalle prossime elezioni amministrative.