Vicesindaco ed organizzatori se le cantano durante una riunione. Senza trovare la quadra e da adesso si parlano con sole note Pec
Le sedie non sono volate. Alle mani non si è arrivati. Ma, per tutto il resto, la tensione c’è stata eccome. E il rischio, molto serio, è che una delle tradizionali manifestazioni dell’estate anagnina, probabilmente la più significativa dal punto di vista della salvaguardia dell’identità medievale della città, non si possa svolgere. O, in alternativa, che si svolga, ma senza la presenza in costumi storici ( e dunque con la legittimazione) dei figuranti delle contrade cittadine.
Il che sarebbe una macchia non indifferente per un’amministrazione comunale che ha fatto della riconversione turistico–culturale il proprio mantra. Ma che, certamente, almeno in questo caso, non sembra essersi distinta per capacità di dialogo e di mediazione.
L’anello, le Contrade e la lancia
Tra qualche settimana ad Anagni si terrà il Palio di San Magno, detto anche Palio dell’anello. Probabilmente (concerto musicale a parte) la manifestazione più nota di Anagni all’interno delle celebrazioni estive del santo patrono.
Ogni anno alcuni cavalieri, ognuno in rappresentanza di una delle Contrade storiche della città, si sfidano in una gara. Gara che consiste nel centrare al volo con una lancia, stando a cavallo, un anello che viene tenuto da un manichino di legno. Una gara di abilità che da sempre fa parlare di sé anche per le polemiche legate alla scelta della location della manifestazione.
Far correre i cavalli lungo le strade del centro pone infatti da sempre consistenti problemi di sicurezza. Tanto che qualche anno fa si era deciso di far svolgere il palio all’interno dello stadio comunale. All’epoca (giunta Bassetta) in tanti, compresa l’allora minoranza (oggi maggioranza) di centrodestra, avevano tuonato contro il mancato rispetto della tradizione. Che vuole che, appunto, il palio si svolga nel centro cittadino.
L’incidente a cavallo e le polemiche
Peraltro, proprio in quella circostanza (era il 2017) si era verificato un incidente che aveva coinvolto una fantina. Incidente che aveva originato altre polemiche. Un tema, quello della scelta del posto in cui far svolgere il Palio, che è tornato adesso di prepotente attualità.
Sulla questione infatti si è svolta mercoledì sera una riunione tra le associazioni che organizzano il palio, le varie contrade, e l’amministrazione comunale. Rappresentata, in quel caso, dal vicesindaco Riccardo Ambrosetti e dall’assessore alla cultura Carlo Marino. Ed è proprio qui che, secondo alcuni dei presenti, si è raggiunto uno scontro difficilmente ricomponibile. Da una parte c’è l’amministrazione comunale, che preme perché il palio si tenga nel periodo dei Giorni dello Schiaffo (cioè durante la prima settimana di settembre), nella zona bassa della città, lungo il viale Regina Margherita.
Un’opzione legata soprattutto a motivi di sicurezza. Perché far correre i cavalli sui sanpietrini del centro cittadino, anche se ricoperti di pozzolana, sarebbe poco prudente. Un’opzione che però non è praticabile per organizzatori e contrade. Che hanno ricordato come, da statuto, il Palio deve tenersi dopo la festa di San Magno, dunque nella settimana dal 19 al 26 agosto. E deve svolgersi nel centro storico, proprio perché il Palio stesso rappresenta un modo per valorizzare il centro cittadino.
La lettura infida: meglio il Festival?
Uno scontro che ha raggiunto toni molto aspri, con (secondo alcuni dei partecipanti) soprattutto il vicesindaco a distinguersi per la veemenza verbale. Non si è raggiunto, al momento, alcun accordo. E, tanto per far capire il tono dei rapporti, le prossime comunicazioni ci saranno solo tramite Pec.
Per molti rappresentanti delle contrade il problema però è un altro. Secondo alcuni il governo cittadino considererebbe il Palio meno importante di un’altra manifestazione culturale cittadina, ovvero il Festival del teatro medievale. Nascerebbe da qui ( dalla volontà di evitare incroci) la proposta di far svolgere il Palio nella zona di Viale Regina Margherita durante la prima settimana di settembre. Una proposta che, hanno ribadito gli organizzatori, va contro le tradizioni e lo stesso statuto che regola la storica contesa.
A questo punto il rischio, come detto, è davvero che il palio non si svolga. O che venga effettuato, ma senza l’avallo delle contrade che, da sempre, nei giorni precedenti al Palio organizzano una serie di sfilate, esibizioni e manifestazioni in abiti medievali nelle zone del centro cittadino. Un’eventualità che nessuno, per ora, è in grado di escludere, a poche settimane dall’evento.