Il Pd ricostruisce il Circolo, Marzi prepara le valigie

Tutto nello stesso giorno. Il Pd ricostruisce i suoi organismi dirigenti di Frosinone eleggendo Segretario Marco Tallini (vice Elsa De Angelis) e Luigi Sacchetti presidente. Radicale cambio di generazione e fine della lunghissima stagione dei veleni. Con una soluzione di grande equilibrio. Ma nello stesso giorno l'ex sindaco Marzi annuncia il suo 'congelamento'. Fatica a riconoscersi nella nuova linea nazionale

L’alba e l’oscurità, l’alfa e l’omega, la resurrezione ed il tracollo: tutto nello stesso giorno. A distanza di pochi minuti dalla ricostruzione del Circolo Pd a Frosinone la sua figura più autorevole nel capoluogo prende le distanze dal Partito Democratico. Il due volte sindaco (più una finale persa al ballottaggio) Domenico Marzi congela la sua partecipazione.

I due eventi non sono collegati. La ricostruzione degli organi dirigenti del Pd di Frosinone è stata un capolavoro politico che chiude in maniera definitiva una fase e ne apre un’altra basata su una generazione diversa. Lo fa affidandosi a figure che non hanno sulla pelle alcuno degli sfregi che hanno segnato la generazione dei loro predecessori: il tradimento alla rielezione del sindaco Michele Marini, la sua vendetta compiuta semplicemente restando in silenzio, la restituzione della cortesia quando a candidarsi è stato Fabrizio Cristofari… tutta roba avvenuta quando i nuovi dirigenti ancora leggevano Topolino o giocavano con le Barbie. Da ieri è archeologia, buona per gli appassionati di storia. Anche perché Michele Marini non ha nemmeno rinnovato la tessera con il Partito.

Lo stesso avvocato Domenico Marzi si congratula nella ristrettissima chat dei dirigenti di Partito, complimentandosi per il traguardo politico. Ma in quelle stesse righe dice che tra lui ed il solco tracciato dal Segretario nazionale Elly Schlein c’è una distanza abissale. Non è un addio ma le condizioni ci sono tutte e non è il solo.

La distanza di Memmo

Domenico Marzi

Nel suo messaggio, l’uomo che ha segnato una stagione storica del Centrosinistra a Frosinone legandola al concetto di buon governo, scrive con amarezza che la scelta di schierare il Pd sul No alla separazione delle carriere dei magistrati è un errore gravissimo. Così grande sul piano politico “che mi allontana dalla partecipazione”. Non è il capriccio ideologico di un validissimo penalista: chi conosce anche poco Domenico Marzi sa che su quel tema ci ha fatto una battaglia interna già ai tempi dei Democratici di Sinistra e di Pietro Folena. Collocare il Partito su una posizione contraria rende quasi incompatibili le figure come quella di Marzi con questo Pd.

Il problema è che non si tratta di un caso isolato. In un’altra chat un dirigente si lamenta del fatto che molti suoi iscritti non hanno voluto rinnovare la tessera del Partito perché non si riconoscono in quella che viene descritta “una deriva verso i grillini mentre noi siamo un Partito con ua storia”. Il fenomeno è diffuso a tutti i livelli: in un messaggio si dice che anche il capogruppo Angelo Pizzutelli ha dimezzato le tessere quest’anno.

La dimensione reale delle cose la fornisce la riunione ristrettissima che si è tenuta lunedì scorso al ristorante L’Intruso. Una vulgata assicura che fosse presente il Presidente regionale Pd Francesco De Angelis, un’altra assicura solo che tutti i 29 commensali fossero pretoriani della sua componente Pensare Democratico. Sta di fatto che in molti hanno espresso disagio per la linea politica nazionale. E tutti hanno riferito una disaffezione dei loro storici portatori di preferenze: molti dei quali hanno detto che voteranno solo il simbolo ed al massimo daranno la preferenza a Nicola Zingaretti. La questione è stata riportata a Francesco De Angelis che da martedì è incollato al telefono per raffreddare la situazione.

Nel nome di Tallini

Il tutto avviene a pochi minuti di distanza da un fragoroso applauso: quello tributato dall’assemblea del Partito Democratico di Frosinone alla sua presidente provinciale Stefania Martini. Lo fa poco dopo la votazione che ricostruisce gli organismi dirigenti del Pd a Frosinone: affida il Circolo ad una generazione nuova che ha una visione del futuro del tutto diversa. E Stefania Martini ne è stata la principale artefice, in compagna di un Angelo Pizzutelli che nel momento in cui gli è stata prospettata la guida del Partito in città fa un passo di lato e spiana la strada alla generazione della ricostruzione.

Il Partito va nelle mani di Marco Tallini: è uno della generazione dei Giovani che nelle scorse settimane aveva nei fatti dato il via al dibattito congressuale. Lo aveva fatto autoconvocando una riunione con la quale sollecitare una soluzione per il Circolo e mettendo l’area a disposizione. (Leggi qui: La scossa per rianimare il Pd arriva dai Giovani. E leggi poi la riunione: Il Pd riparte dai giovani: «Pronti alla sfida del Congresso»).

Legittimazione totale

Stefania Martini

Il lavoro preparatorio svolto da Stefania Martini ha fatto in modo che l’elezione di Marco Tallini avvenisse con una legittimazione piena e complessiva. Non solo dall’interno del Pd ma soprattutto dal suo esterno. All’Assemblea infatti erano presenti come ospiti tutte le forze del centrosinistra nel Capoluogo: il Segretario del Partito Socialista, il Coordinatore di Possibile, una rappresentanza di Sinistra Italiana, il Movimento 5 Stelle era presente con l’ex sottosegretario Ilaria Fontana.

Cosa significano quelle presenze? Sono il riconoscimento esplicito del lavoro compiuto dal Partito Democratico in questi anni per costruire l’unità del centrosinistra. È il riconoscimento politico dell’interlocutore e del suo ruolo. E lo è a prescindere dai risultati ottenuti attraverso quell’interlocuzione: lo dicono proprio le presenze di Psi e M5S con i quali il dialogo è stato tormentato ma il fatto che ci fossero sta a dire che il Pd è uno di quelli con cui si parla per ipotizzare una coalizione. E per il nuovo Segretario cittadino del Pd di Frosinone è una legittimazione in chiave presente e futura.

Scelta di equilibrio

Il Segretario Pd di Frosinone Marco Tallini

La scelta di Marco Tallini come segretario non è un’indicazione di parte ma è punto di equilibrio in un’architettura politica complessa come solo quella del Partito Democratico di Frosinone può essere. Al vertice del Circolo si compie un cambio radicale di generazione. Con il Segretario si definisce anche il Presidente: è Luigi Sacchetti, figura di grande esperienza che è espressione delle sensibilità diverse da quella maggioritaria ed è politicamente vicino al pensiero di Norberto Venturi. Il vice segretario è Elsa De Angelis che nel suo intervento ha dimostrato subito di essere intelligenza autonoma ed in vari tratti diversa da un papà potenzialmente ingombrante come Francesco De Angelis.

Al loro fianco c’è una squadra di persone dalla comprovata affidabilità e navigazione politica: nomi come Francesco Brighindi, Ruggero Marazzi, Amedeo Di Sora che fanno parte del Direttivo di Circolo.

Angelo Pizzutelli

Il segnale di unità viene anche dalla presenza del consigliere comunale Fabrizio Cristofari e da quella del capogruppo Angelo Pizzutelli. Come dagli interventi della consigliera regionale Sara Battisti e del Segretario provinciale Luca Fantini. Tutti concordi sul ruolo avuto dalla presidente provinciale Stefania Martini nel cucire questa ricostruzione che coincide anche con un ricambio di generazione. Così come quello avuto da Angelo Pizzutelli nel voler ribadire la differenza tra i ruoli amministrativo e politico: il Circolo deve fare politica attiva tra la gente e raccoglierne le istanze, i Consiglieri devono trasformare quelle istanze in azione politica fatta nell’Aula del Consiglio comunale.

La nuova generazione

Una fase del Congresso

Chi è Marco Tallini? Giovane ma di esperienza, viene da una lunga militanza nei Giovani Democratici. Il suo radicamento nella sua generazione e nel tessuto della sua città è dato dall’esperienza fatta alle Comunali di Frosinone 2022: si è candidato prendendo 186 preferenze personali. È inserito bene anche nelle dinamiche Dem di Frosinone: ne è pienamente consapevole ed aggiornato. «Le cose da fare sono molte» ha detto Tallini appena eletto. «Siamo già al lavoro con i nuovi organismi dirigenti. Partiremo già nelle prossime ore con un punto sull’organizzazione in vista delle prossime fondamentali elezioni Europee. Ma inizieremo anche a ragionare sulle prime mosse a livello cittadino: la città ha molti problemi, sui quali deve essere netta la nostra presenza. In aula già lo è grazie ai nostri consiglieri che ringrazio, ma deve essere netta anche nelle strade nelle piazze e nei luoghi della socialità».

Anche Luigi Sacchetti viene da lontano. Già dieci anni fa era uno dei due vice Segretari del Circolo di Frosinone, all’epoca di Norberto Venturi Segretario e Francesco Brighindi Presidente. Conosce benissimo tutte le dinamiche politiche interne ed è punto di sintesi delle sensibilità che non si riconoscono in Pensare Democratico bensì stanno con le altre componenti. Ma ha una non comune abilità diplomatica che gli consente di essere ottimo punto di raccordo.

A colpire però non è stata tanto la scelta caduta su di loro quanto il percorso finale, l’ultimo miglio. Il Congresso del Circolo Pd di Frosinone è durato quattro ore: dalle 16 del pomeriggio alle 20 di sabato sera. E si è concluso con una votazione unitaria. Non accadeva dai tempi dei Ds.