Il presidente del consiglio di Gaeta nel mirino anche del M5S

Non bastava il fuoco amico della lista “#Avanti Tutta”, adesso ci si mettono anche i pentastellati sul progetto di finanza relativo a Serapo

Sotto assedio, sempre di più e sempre da più fronti: si fa più complicata la posizione del Presidente del Consiglio comunale di Gaeta Davide Speringo. Non bastava il fuoco amico della lista civica “#Avanti Tutta” che sta reclamando la staffetta concordata subito dopo le elezioni dell’estate 2022. Ora anche il Movimento Cinque Stelle è sceso in campo ed è passato ad un livello più alto di scontro politico.

I legali del M5S stanno esaminando la delibera del consiglio comunale del 10 aprile. Quel giorno Speringo, a causa di assenze e fughe registrate nelle file della maggioranza Leccese, non si astenne come fatto nelle occsioni precedenti e fu determinante per l’approvazione del 14° Progetto di Finanza per la gestione di uno stabilimento balneare sulla spiaggia di Serapo.

La “Fatwa politica” del M5s

Simone Avico

Il Movimento Cinque Stelle ha lanciato ora un’autentica “Fatwa” politica” nei confronti di Speringo alle prese con il forcing politico della sua lista circa la restituzione (dopo “oltre due anni e mezzo”) della Presidenza del Consiglio. Vogliono che si dimetta per permettere all’attuale consigliera comunale Paola Guglietta di entrare in Giunta e, contestualmente, di essere surrogata in consiglio comunale dal primo dei non eleti il professor Raffaele Matarazzo. La Presidenza d’Aula la lascerebbero come contropartita alla forza politica che cederà il posto in Giunta.

Simone Avico, dirigente e rappresentante del gruppo territoriale del Movimento 5 Stelle di Gaeta e del Sud Pontino, arriva a manifestare “fondati dubbi” sul voto consiliare del 10 aprile.

Rimanendo in aula con la sua astensione “pilotata”, il presidente Speringo ha permesso il mantenimento del numero legale (cioè del numero minimo di presenti per poter considerare valida la seduta). Un numero venuto meno a causa dell’assenza del capogruppo di Fdi Marco Di Vasta e degli abbandoni prima del voto sulla delibera dei consiglieri Massimo Magliozzi, Pina Rosato, Pompeo Costabile e Paola Guglietta.

Assalto alla locomotiva

Peggio ancora, avrebbe compiuto una violazione in occasione della concomitante scalata fatta con un nuovo Progetto di Finanza, presentato dalla società “Up” contro uno dei lidi storici di Serapo, lo stabilimento “Cab”.  Questo per la futura gestione dell’omonimo lido quando la presentazione del Progetto di Finanza di quest’ultima società era stata sospesa dal dirigente del settore Demanio del comune di Gaeta Pietro D’Orazio perché “avvenuta in ritardo”. (Leggi qui: Progetti di finanza-spiagge Gaeta, la fuga in avanti della maggioranza).

I legali del Movimento Cinque Stelle hanno deciso di assaltare la locomotiva del presidente del Consiglio comunale di Gaeta sul piano giuridico per tentare di indebolirlo sul piano politico all’interno della lista d’appartenenza e della maggioranza Leccese.

Addirittura l’astensione di Speringo, che ha permesso al Consiglio comunale di continuare ad avere il numero legale, “ha palesato una piena incompatibilità ed un conflitto d’interesse, in quanto operatore economico del settore turistico-balneare. Questo “relativo all’atto approvato, in proprio e per stretti gradi di parentela. Sono stati violati il principio generale di imparzialità e l’articolo 78 comma 2 del Tuel. Impone agli amministratori l’astensione dal prendere parte alla discussione ed alla votazione di delibere riguardanti interessi propri o di loro parenti ed affini fino al quarto grado”.

Il voto della Di Ciaccio

Michela Di Ciaccio

Il provvedimento in violazione del dovere di astensione, risulta viziato di invalidità, di conseguenza si prospetta annullabile con possibile richiesta di risarcimento danni a carico del Comune di Gaeta”.

Censure fortissime di cui non è esente – sempre secondo la versione accusatoria del M5S e del resto dell’opposizione di centrosinistra – la nona consigliera di maggioranza presente in aula il 10 aprile in occasione dell’approvazione del Progetto di Finanza contro lo stabilimento Cab. Michela Di Ciaccio era la più titolata ad abbandonare l’aula. E invece il suo voto favorevole ha permesso l’approvazione del 14° Progetto di Finanza della Giunta Leccese “dimenticando la sua incompatibilità a fronte della sua appartenenza ad una società (proprietaria di un albergo sulla spiaggia di Serapo) concessionaria, in proroga, di una concessione demaniale per finalità turistico-ricreativa”.

Speringo ridimensiona

Davide Speringo e Cristian Leccese

Il presidente Speringo getta acqua sul fuoco. Ed alla richiesta di porcedere alla staffetta concordata nel 2022 ha risposto “Non penso che serva per combattere la fame nel mondo”.

Avico allora alza l’intensità del fuoco: “Non sappiamo se Speringo si dimetterà o meno da Presidente del consiglio. Tuttavia ma siamo certi che in Aula approderanno nuovi Project Financing tra cui rientrerebbe quello dello stesso Presidente del Consiglio comunale in carica. Se ciò dovesse accadere dimostrerebbe, ancor di più, il conflitto d’interesse in atto e la veridicità delle nostre conclusioni”.

Gallinaro ancora assente

Il post di Gaeta Spia

Dopo aver indossato l’altra sera la fascia tricolore al posto del sindaco Leccese in occasione di una messa di suffragio celebrata in Cattedrale dall’Arcivescovo Luigi Vari alla memoria di Papa Francesco, l’assessore al bilancio Luca Gallinaro continua a disertare il palazzo municipale di Gaeta finendo al centro dei post sarcastici del sito “Gaeta spia”. Che ha sottolineato la presenza in chiesa con la frase: “Gallinaro ha preso alla lettera ciò che si dice di lui in Comune: si fa vedere ad ogni morte di Papa”. (Leggi qui: Gaeta, troppi… Gallinaro a cantare: Luca fa un mezzo passo indietro; e leggi anche: Il problema con Gallinaro c’è: in Aula le delibere senza il loro assessore).

Venerdì mattina è tornata a riunirsi la conferenza dei capigruppo per calendarizzare il Consiglio comunale sul Conto Consuntivo 2024 – mercoledì 30 aprile alle 9 del mattino. Ma erano assenti sia l’assessore al ramo Gallinaro che il sindaco di Gaeta Leccese, lo stesso che negli ultimi due mesi ha illustrato in Giunta le delibere di competenza del medico gastroenterologo.

Questa incombenza è toccata venerdì mattina al presidente Speringo suscitando le perplessità su due argomenti spinosissimi sul piano elettorale: modifiche ed integrazioni sul regolamento sulla Tari e l’approvazione delle tariffe del servizio per l’anno 2025. Ad esprimere quelle perplessità sono stati due aventiniani capigruppo di maggioranza, Pina Rosato e l’ex sindaco Massimo Magliozzi. Gli stessi che quando possono… lasiano l’Aula per non votare i Progetti di Finanza.

“Confronto mancato”

Il presidente del Consiglio Comunale Pina Rosato

Soprattutto l’ex presidente d’aula Rosato ha fatto fatica a gestire “questo modo di fare” dopo che l’assessore Gallinaro in una delle sue ultime apparizioni consiliari aveva lanciato un allarme: “Troppi B&B di Gaeta non pagano l’immondizia creando fenomeni di abusivismo e di ingiustizia fiscale”.

Per la capogruppo di Gaeta Democratica è mancato un confronto nella maggioranza circa la volontà di rimodulare le tariffe della Tari, auspicata da parte dell’assessore Gallinaro prima di uscire dai radar dell’azione amministrativa. A tentare di vestire i panni del pompiere (come sempre) per spegnere facili polemiche in maggioranza è stato il presidente Speringo.

Non ha escluso che i due argomenti possano essere stralciati dall’agenda consiliare di mercoledì prossimo se il Governo Meloni deciderà per una proroga a favore dei comuni. “Dubito che tra la morte di Papa Francesco e i ponti in corso avrà il tempo per farlo” ha causticamente commentato il consigliere di minoranza Franco De Angelis.

L’assist a De Angelis

“Se così fosse – ha aggiunto Speringo – la maggioranza in tutta serenità avrà tempo per rimodulare le tariffe”. E’ stato il miglior assist fornito a De Angelis.

“Allora sarà confermato il 30% di sconto per il pagamento della Tari a favore degli stabilimenti balneari di Gaeta?” . La risposta della Rosato è stata un mix di veleno e di disapprovazione: “E lo chiedi proprio a me?”.