A Frosinone i socialisti giocano d'anticipo in vista delle elezioni comunali del 2027 e sabato lanceranno la civica "Frosinone Aperta" a sostegno della candidatura a sindaco di Vincenzo Iacovissi. Il primo acquisto è di peso: Armando Papetti, nome storico della sinistra frusinate e consigliere dissidente della lista Marzi. E mentre il partito di Schietroma affila le armi, i dem continuano a decidere di non decidere, avvitati su se stessi nell'attesa snervante del congresso
Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur (mentre Roma decide, Sagunto viene espugnata): è la famosa locuzione latina riferita al fatto che l’assedio e la successiva distruzione della città spagnola di Sagunto da parte di Annibale nel 219 a.C. , furono causati dalla lentezza di Roma nel prendere una decisione di aiuto, diventando così il casus belli della Seconda Guerra Punica.
Declinata la frase latina sul centrosinistra a Frosinone, sta a significare che, mentre il Partito Democratico si arrovella in interrogativi e comunicati, il Partito Socialista Italiano non perde tempo e passa ai fatti.
Sabato s’alza il sipario sulla prima lista

Sabato 27 settembre, alle ore 10.30, infatti nei locali della federazione del Psi in via Cesare Terranova a Frosinone, sarà presentata ufficialmente la lista civica “Frosinone Aperta”, a sostegno della candidatura a sindaco nel 2027 di Vincenzo Iacovissi, consigliere comunale e vice segretario nazionale del Psi.
Per rimanere nelle citazioni latine: Alea iacta est (il dado è tratto). Un evento che segna un punto politico importante, non solo per la tempistica, mai nessun candidato Sindaco nel capoluogo aveva presentato una lista un anno e mezzo prima delle elezioni comunali. Il PSI fa maledettamente sul serio.
Sarà quindi l’occasione per Iacovissi per rafforzare l’immagine di un’alternativa credibile e solida all’amministrazione Mastrangeli. Ma anche perché, evento nell’evento, sabato sarà presente anche il consigliere Comunale Armando Papetti, eletto nella Lista Marzi ma che ormai sembra orbitare stabilmente nell’opposizione socialista.
Papetti e lo strappo con Marzi

La partecipazione di Papetti alla presentazione della lista non è un dettaglio di poco conto: Papetti è una figura storica della sinistra cittadina. La sua presenza è il segnale di una frattura sempre più evidente con il suo Gruppo consiliare di origine. La Lista Marzi è espressione del due volte sindaco Pd Domenico Marzi che la volta scorsa ha mancato la terza elezione al ballottaggio. Formalmente e anche praticamente, sostiene ‘dall’esterno’ la maggioranza del sindaco Mastrangeli, indicato dalla Lega ed eletto dal centrodestra.
Papetti, invece, ha più volte manifestato dissenso verso le scelte del Gruppo, rifiutandosi di garantire il numero legale in Aula e prendendo le distanze (mai in maniera polemica, ma con i fatti) dai suoi colleghi Marzi-Gagliardi-Mandarelli.
La sua presenza accanto a Iacovissi non è solo simbolica: è il preludio a un passaggio politico definitivo, che probabilmente lo vedrà candidato nella coalizione socialista per il 2027. Papetti ha un forte seguito nel mondo Progressista frusinate: avrebbe potuto scegliere il Partito Democratico ha preferito i Socialisti e Iacovissi. E questo la dice lunga sulla capacità attrattiva dei due Partiti a Frosinone.
Mentre il Pd discute, il Psi costruisce

Non a caso Il segretario cittadino del PSI Mateo Zëmblaku ha detto: “La confusione politica a Frosinone impone un’alternativa vera, chiara e tempestiva”. E così, dopo i manifesti “La Frosinone di domani”, arriva la prima delle tre liste che comporranno la coalizione socialista. Un progetto aperto, ma con paletti chiari: solo forze realmente alternative all’attuale amministrazione“.
Il Pd, invece, continua a rimandare, a decidere di non decidere. Su nulla. Avvitato su se stesso nell’attesa snervante e sfibrante della celebrazione di un Congresso, che somiglia sempre di più ad una resa dei conti, piuttosto che a definire i quadri dirigenti del Partito. Il 2027 non è così lontano. E così, mentre i Democratici parlano, i Socialisti scrivono già i nomi sulle schede.
Lo scacco matto non si ottiene solo con la prima mossa, ma è il risultato di una sequenza di decisioni corrette. Ai posteri.



