
Cassino, riparte il progetto per il Gemma De Posis: il vecchio ospedale diventerà una Casa e un Ospedale di Comunità. Svolta dopo anni di attesa.
Appena due settimane. Tanto ci è voluto affinché la sinergia istituzionale tra Asl di Frosinone, Comuni e Regione Lazio rivitalizzasse l’intenzione di rinnovare e riaprire il vecchio ospedale di Cassino, il “Gemma De Posis“. Un progetto approvato nel 2022 ma rimasto lettera morta fino a pochi giorni fa: quando i primi cittadini di Cassino Enzo Salera, Piedimonte San Germano Gioacchino Ferdinandi e Villa Santa Lucia Orazio Capraro, hanno incontrato il neo Dg della Asl Arturo Cavaliere. Si erano visti proprio per avere certezze proprio sulla riqualificazione dell’immobile.
E il primo effetto di quell’incontro è arrivato oggi a mezzogiorno, quando è previsto un vertice presso la struttura di esponenti politici regionali, provinciali e locali. Tra cui sicuramente il presidente della commissione regionale Sanità Alessia Savo, il direttore generale della Asl ed i sindaci del territorio per dare l’avvio, da subito, ai lavori di riqualificazione e di trasformazione in ospedale di Comunità e in Centrale operativa territoriale di quello che è stato fino ad una ventina di anni fa l’ospedale di questa città e del suo territorio.
La riapertura

Per tanti anni è rimasto in disuso, tranne la parte utilizzata sinora dalla Casa della Carità, una piccola parte del piano terra, adibita ad ospitare senzatetto o persone in particolare stato di bisogno.
Era febbraio del 2022, tre anni fa, quando ci fu l’approvazione dello studio di fattibilità per la Casa di Comunità di Cassino. La dottoressa Pierpaola D’Alessandro, allora direttore generale della Asl di Frosinone, venne ad illustrare in sala Restagno ai sindaci della Consulta del Cassinate i cambiamenti che sarebbero stati apportati alla Sanità di questo territorio a seguito dell’approvazione del nuovo atto aziendale e grazie ai fondi garantiti dalla “misura 6” del Pnrr. Un atto che ha rappresentato un momento di forte coesione sociale per l’intero territorio del distretto “D”.
Per Cassino, capofila di tale distretto, era previsto un ospedale di comunità, una casa di comunità e un centro operativo territoriale; per Aquino e San Giorgio a Liri, compresi in tale distretto, le altre case di comunità.
Il progetto da 123 Case di Comunità

Il tutto rientrava nella proposta della giunta regionale Zingaretti di realizzare 123 Case di Comunià, 58 Centrali operative Territoriali e 36 ospedali di Comunità. “Si tratta di entrare in un processo nuovo – dice Enzo Salera – Una concezione che punta ad una rete di servizi sanitari finalizzata a decongestionare il Pronto Soccorso, dove giungono anche, se non soprattutto, pazienti che per la maggior parte potrebbero essere assistiti in strutture del territorio“. La volontà di investire sul Gemma De Posis va in tale direzione. “È una buona, grande scelta di politica sanitaria“.
Nell’ospedale di Comunità è prevista la presenza medica h24, sette giorni su sette anche attraverso l’integrazione della continuità assistenziale, nonché la presenza infermieristica, un Pua (punto unico di accesso), un punto prelievi, programmi di sceening, servizi diagnostici, ambulatoriali, infermieristici, un sistema integrato di prenotazione collegato al Cup, il servizio di assistenza domiciliare di base ed altro.