I primi 30 giorni della nuova amministrazione a Veroli. Nel solco della tradizione ma con una marcia diversa. I segnali amministrativi. E le alchimie politiche. Con una prospettiva sul futuro
“Sti bidoni, per favore, domani mattina li fate sparire da qui. Se non c’avete un posto dove metterli ve lo trovo io: ma da qui devono sparire”: il primo mattino da sindaco, Germano Caperna è entrato nel municipio di Veroli prendendo le scale che ha salito ogni giorno negli ultimi anni. Ed ai collaboratori ha chiesto di far sparire gli scatoloni che da sempre stanno lì per facilità nel momento in cui devono essere smaltiti: i contenitori con i toner, quelli con la carta.
Il modo di vedere le cose le cose in maniera diversa comincia dai piccoli dettagli. Come quegli scatoloni poggiati da sempre lì. Per comodità, per abitudine, perché si è sempre fatto così. A chi gli chiedeva perché fosse così importante, Germano diventato il sindaco Caperna ha spiegato in maniera disarmante “Ma si po’ entra’ in un Comune e vedere l’immondizia? Ci troviamo un posto altrettanto comodo ma più adatto”. Benvenuti nella nuova visione di Veroli: vista con gli occhi di chi la dovrà amministrare i prossimi anni, con uno sguardo che ha convinto destra e sinistra a mettersi insieme a costo di ammainare i simboli con buona pace di Giorgia ed Elly. Alle quali hanno mandato a dire: prima la buona amministrazione e poi la buona politica.
30 giorni che sembrano 100
Ne mancano 70 prima di arrivare ai 100 giorni. Per ogni amministrazione o governo locale che si voglia suonano come la prima mini verifica, il periodo di riscaldamento, un po’ come il primo step del rodaggio, un tempo affidato ai più abili meccanici del gruppo Fiat che dopo i primi mille chilometri facevano il serraggio dei bulloni, rabboccavano i fluidi e verificavano che non ci fossero perdite: “Ci vediamo ai 10.000 dottò”.
Ma in questi primi 30 giorni a Veroli c’è stato un cambio di passo fatto nel solco della continuità. Non una negazione di quello che per dieci anni ha fatto il sindaco Simone Cretaro e nemmeno di quanto aveva fatto prima ancora per altri dieci anni il sindaco Giuseppe D’Onorio. La rotta è quella ma le mosse sono diverse: smart, rapide, moderne, in sintonia con i tempi di TikTok nei quali Facebook è roba da nonni. Con una novità dirompente: il sindaco Caperna per tutti Germano non cerca la benedizione dei click né il conforto dei like. Ma si muove dannatamente social senza nemmeno stare sul web.
Il sindaco partito da lontano
È la dannata sintesi di un cammino che è partito da lontano e trenta giorni fa l’ha portato ad indossare la fascia tricolore. C’è arrivato dopo una infinita serie di esperienze politiche: al fianco di Augusto Pigliacelli (consigliere regionale, presidente del Comitato di Controllo, presidente della Camera di Commercio e prima di Confindustria Frosinone). Accanto a Cesare Novelli (presidente del Consorzio industriale Asi di Frosinone e figura ascoltata nel mondo socialista). Soprattutto al fianco di Francesco Scalia (presidente della Provincia, asseesore e consigliere regionale, senatore della Repubblica) suo ascoltato mentore.
Rispetto al suo predecessore, Germano Caperna ha sommato a questa esperienza anche il ruolo di Consigliere provinciale: per tre mandati consecutivi. La sintesi? Conosce gli uffici, conosce il loro funzionamento, conosce gli iter, conosce la politica: conosce che per quanto ordinato uno scatolone con dei toner usati è pur sempre immondizia che non fa proprio da bel biglietto da visita quando entri in un Municipio.
Sono stati così i primi 30 dei primi 100 giorni da sindaco a Veroli. Piccoli, impercettibili, chiarissimi, cambiamenti. Apprezzati. Innegabilmente apprezzati. Dall’apertura del portone principale del Comune (dopo avere fatto sparire gli scatoloni con i toner): quasi a dire che i cittadini che vogliono essere ricevuti entrano nella casa comunale dalla porta principale. Oppure il lancio dei palloncini dal balcone del sindaco in occasione delle serate dei Fasti Verulani. O la prima “Prato in festa”, l’ascolto degli ambulanti. Tutto fatto insieme e mai da solo: con la vice Francesca Cerquozzi e gli altri componenti del governo cittadino.
Coalizione composita
La cifra amministrativa è questa. E ce n’è anche una politica: c’era chi profetizzava che il sindaco avrebbe avuto problemi già in fase di partenza visti gli ampi confini politici della sua coalizione. Invece l’esperienza gli ha consentito di elaborare nuove alchimie: visioni da Schlein pur non stando nel campo di Elly ma essendone uscito perché chiedeva quel cambiamento che solo lei ha portato.
Il risultato? Ha costruito una Giunta nella quale stanno insieme senza problemi la Dem Francesca Cerquozzi ed il civico Augusto Simonelli, padre delle opere pubbliche di questi anni. Allo stesso modo appaiono integrati con la spumeggiante Elena De Nicuolo, il leghista di fede Ciacciarelli Gianclaudio Diamanti ed Assunta Parente anche lei Pd ma di fede Cretaro.
A dirla con chiarezza i problemi, nello start iniziale, non hanno riguardato i rapporti di coalizione ma gli assetti interni alle liste ed ai Partiti: vedasi Pd, Lega e Veroli Proxima.
Di certo ha aiutato il clima festoso di questa estate verolana che ha fatto da sottofondo ai primi trenta giorni del sindaco Caperna che tutti chiamano Germano. Dal Festival della Filosofia ai Fasti Verulani che hanno superato i 30mila ingressi, passando per il grande successo di domenica di Ernica Etnica rinvigorita nell’edizione 2024. Manifestazioni che hanno evidenziato la sintonia tra il sindaco e la sua vice: due politici eclettici e diversi tra di loro, anche se cresciuti entrambi seguendo i dogmi renziani.
Consiglieri al lavoro , una delega per tutti
Intanto la squadra di governo si è completata con le deleghe ai consiglieri di maggioranza. Caperna infatti ha voluto rendere noto con un suo Decreto ufficiale del 9 agosto i compiti affidato ai componenti del Consiglio. Formalmente in posizione di collaborazione con il sindaco ma in realtà tutta gente messa in prima lineacome visto qualche sera fa durante l’incendio di Scannacapre con la presenza di Ambrogio Santoro delegato alla Protezione Civile.
Si occuperà di Agricoltura ed Artigianato il riccioluto e confermato consigliere Denis Campoli. Mentre l’ex assessore all’Ambiente Emanuele Fiorini (in molti giurano tornerà presto in sella) si occuperà delle Risorse Idriche. L’ex presidente del Consiglio comunale Cristina Verro continuerà ad occuparsi di scuola. Un altro ex assessore della giunta Cretaro, Andrea Iaboni seguirà i temi dell’Energia, mentre Eugenio Velocci si applicherà sul tema genellaggi. Massimiliano Leo al decoro, la neo eletta Silvia Marchione al marketing territoriale, mentre l’associazionismo avrà come rifermentò Danilo Pasqualitto.
Il fedelissimo Emiliano Pica curerà invece le Pari Opportunità e l’inclusione. Mentre il più giovane della compagnia Gianpaolo Frusone proverà a coinvolgere i giovani nella vita cittadina. Discorso a parte merita Fabrizio Rotondo: il numero uno di Cittadini per Veroli, fedelissimi dell’arcigno Lazzaro Cestra, rimasto fuori dalla Giunta per un chiaro problema aritmetico ha ricevuto il delicato compito di seguire lo Sport. È delega di peso visto le strutture e le associazioni nelle varie discipline che pullulano nella città Ernica.
Il messaggio è chiaro e sembra provenire dalle antiche liturgie benedettine: “Ora et labora”. È sempre stato il segreto dello stare insieme, mettendo il lavoro sullo stesso piano della parola. Cosa ben diversa dalla situazione alatrense, dove la maggior parte dei consiglieri si sentono esclusi e distanti dal governo cittadino. Per tutto questo, 30 giorni non sono i fatidici 100 ma sembrano molti di più per intensità.
Opposizione da ri-costruire
Tace l’opposizione. Cristiano Papetti e Patrizia Viglianti hanno spinto al massimo durante la campagna elettorale. Poco potevano davanti ad una coalizione che è un Campo Extralarge nel quale la politica resta fuori e l’amministrazione sta al centro. Il caso Ferentino con l’elezione del sindaco Piergianni Fiorletta sulla base degli stessi presupposti ha fatto scuola.
Come fare opposizione ora? Un fronte comune? Nient’affatto, soprattutto per il motivo fondante delle loro rispettive candidature, più rivolto al proprio campo che in chiara opposizione alla proposta di Caperna. Per essere più chiari: Papetti ha fortemente voluto la candidatura per dimostrare al suo Partito (Fratelli d’Italia) che opporsi poteva portare risultato. Una visione politica la sua, per costruire quella squadra che avrebbe potuto fare la differenza nelle competizioni Politiche e Provinciali.
L’altra, Patrizia Viglianti che aveva guidato le Politiche Sociali per gran parte dell’era Cretaro. Aveva visto restringere i propri spazi di manovra dopo l’alleanza tra “Veroli unita”, Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Cittadini di Veroli e Rete dei Cittadini.
In entrambi i casi la proposta alternativa a Caperna non ha riscontrato il favore della maggioranza dei cittadini. Si tratterà ora di ripartire, in autunno, quando i corpi e le menti saranno rifocillate dalla pausa ferragostana. E si capirà se i due leader dell’opposizione sapranno giocare le proprie carte.