Il taglio di 13 miliardi sul debito: effetto Righini sui conti e le risorse disponibili

Il taglio del debito regionale migliora la sostenibilità finanziaria e apre nuovi margini di spesa. Righini: “Rigore e sobrietà per liberare risorse”. Anbi Lazio: “Pronti a progetti cantierabili per la salvaguardia del territorio”.

Cinquecento milioni piovuti dal cielo. È l’effetto immediato della manovra decisa dal Governo Meloni: le Regioni non devono più restituire le somme che lo Stato gli ha anticipato per fronteggiare i loro debiti nella Sanità. Il Lazio stava sotto di 20 miliardi, un macigno che ha condizionato per intero le amministrazioni Marrazzo, Polverini, Zingaretti 1 e 2 ed finora anche la Giunta Rocca.

Anni di rinunce, spese sostenute con il bilancino, per rientrare da quel debito. Nato perché per decenni la contabilità degli Enti pubblici in Italia era un somma di tante toppe. Saltate quando è entrata in vigore la norma che ha importo di avere bilanci ‘armonizzati‘ con quelli europei.

Il taglio da 13 miliardi

Giancarlo Righini

La sforbiciata data dallo Stato ha portato la settimana scorsa ad una riduzione di circa 13 miliardi di euro per il debito regionale. È uno dei risultati più significativi degli ultimi anni sul fronte della finanza pubblica locale. Si tratta di un’operazione complessa, maturata nell’ambito della politica di consolidamento e razionalizzazione della spesa avviata dall’assessorato al Bilancio guidato da Giancarlo Righini.

L’obiettivo dichiarato è duplice: riportare i conti della Regione su un sentiero di sostenibilità e liberare risorse da destinare a investimenti strutturali. Ed è qui che piovono i 500 milioni. Secondo le stime fornite dallo stesso assessorato, il taglio di quei debiti consentirà di alleggerire in maniera sensibile gli interessi che il Lazio finora ha pagato. E renderà disponibili i soldi che altrimenti, a rate, la Regione avrebbe dovuto versare allo Stato.

Tradotto in soldoni: il miglioramento della posizione debitoria consentirà di rendere disponibili circa 500 milioni di euro, da impiegare in diversi settori strategici — dalle infrastrutture sanitarie e ambientali alla sicurezza del territorio.

Il plauso di Anbi

da sinistra: Andrea Renna, Sonia Ricci, Giancarlo Righini, Remo Marandola ed Aurelio Tagliaboschi

Tra i comparti che potranno beneficiare dell’allentamento dei vincoli figura quello della bonifica e della gestione idrica. L’associazione Anbi Lazio, che riunisce i Consorzi di Bonifica regionali, ha accolto il dato con favore, definendolo un segnale di “rigore amministrativo” in grado di produrre effetti diretti sul piano degli investimenti.

La riduzione del debito libera risorse importanti e può sostenere la progettualità in materia di difesa idrogeologica e contrasto al cambiamento climatico”, ha commentato la presidente Sonia Ricci, ricordando che una quota dei 500 milioni annunciati sarà destinata al settore.

Il direttore di Anbi Lazio, Andrea Renna, ha aggiunto che i Consorzi sono pronti a presentare progetti esecutivi immediatamente cantierabili, in particolare per interventi su rete irrigua e salvaguardia del territorio.

Valenza più ampia

L’operazione di risanamento, tuttavia, ha anche una valenza più ampia. Riducendo il peso del debito, la Regione Lazio mira a migliorare il proprio profilo finanziario ed a rafforzare la credibilità nei confronti dei soggetti istituzionali e dei mercati.
Un bilancio più solido aumenta infatti la capacità dell’ente di accedere a finanziamenti a condizioni più favorevoli e di programmare investimenti con maggiore autonomia. Più semplice? Meno debiti ho e più ho la possibilità di farne, grazie alla mia migliore capacità di rientro.

Dal punto di vista macroeconomico, la manovra si inserisce in un contesto di stretta sui bilanci pubblici e di crescente attenzione all’efficienza della spesa. In questo scenario, la Regione Lazio sembra aver optato per una strategia di consolidamento graduale, fondata sul contenimento dei costi correnti e sul rafforzamento del controllo dei flussi finanziari.

Resta ora da verificare quanto rapidamente le risorse liberate potranno tradursi in investimenti effettivi e in che misura il nuovo equilibrio contabile inciderà sui tempi di realizzazione delle opere.

La sostenibilità dei conti è una condizione necessaria, ma non sufficiente: il passo successivo sarà la capacità amministrativa di trasformare i margini finanziari in risultati tangibili per i cittadini e per il territorio.