
Martino, Petricca e Pallone passano all'opposizione. Sparando a palle incatenate contro l'intesa tra il sindaco Mastrangeli ed il suo ex avversario Marzi. Nelle ore precedenti, a testa bassa contro le accuse alle centraline anti smog
«Proviamo imbarazzo e vergogna. Imbarazzo per il teatrino cui abbiamo costretto la nostra città ad assistere ormai da mesi. Sbalorditi dall’impenitenza di questo sindaco che, senza alcun pudore ha lavorato al golpe per la città, portando al suo fianco proprio il suo avversario. Un atteggiamento che avevamo denunciato tanto tempo fa quando ci eravamo accorti che non esisteva più né la maggioranza né il programma di governo per il quale ci eravamo candidati». Senza pietà e sulla linea di galleggiamento.
Ad affondare il loro rapporto con il sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli sono i Consiglieri eletti con lui due anni e mezzo fa ed ora passati nel gruppo dissidente FutuRa. Parlano apertamente di inganno i Consiglieri Giovanbattista Martino e Teresa Petricca, che sono anche i massimi referenti dell’associazione Medici per l’Ambiente di Frosinone. Ed il Consigliere Francesco Pallone, già delegato allo Sport dimessosi dall’incarico qualche tempo fa, in aperta polemica con Mastrangeli. Non ci stanno: non accettano il suo patto di fine Consiliatura con l’ex sindaco Domenico Marzi. (Leggi qui Si scrive governo di larghe intese, si legge Democrazia Cristiana 3.0. E leggi anche Intesa Mastrangeli-Marzi: il Pulp fiction di Frosinone).
L’Inganno

I tre Consiglieri parlano di un «inganno politico subdorato», rivendicano la loro lungimiranza sulle mosse del sindaco. Accusano Riccardo Mastrangeli di avere solo voluto salvaguardare la sua poltrona, per la quale «ha elemosinato l’aiuto di colui che, in campagna elettorale, abbiamo fieramente avversato».
Eppure Mastrangeli è stato chiaro: quell’operazione occorre per blindare non se stesso e la sua carica bensì i cantieri avviati con il Pnrr ed i finanziamenti in corso. Perché se cade l’amministrazione, se per qualsiasi motivo si ferma l’iter viene a crollare tutto e Frosinone resta così per i prossimi decenni. Perché altri fondi non ne arriveranno. Loro non ci credono. E ribattono che sono «sdegnati ed offesi da un sindaco che ora intende vendere una bassa operazione trasversale come necessaria al bene cittadino. Niente di più falso».
Parlano di un’intesa politica «priva di ogni connotazione diversa dal programma originario votato. Non ci piaceva Marzi quando proponeva il tutoraggio a Mastrangeli. Ancor meno ci piace oggi quando dichiara il pieno appoggio alla realizzazione del programma di governo per cui è stato eletto Mastrangeli».
Il voto tradito

Esprimono «vergogna perché abbiamo chiesto voti per un sindaco che non li meritava. Che ha tradito prima noi e poi gli elettori. Che ha usato i nostri voti per mettere su una squadra di governo assolutamente non all’altezza di gestire un capoluogo di provincia».
Prendono atto della morte del centrodestra a Frosinone. «Non c’è motivazione alcuna che possa farci sentire parte di questa maggioranza arcobaleno, dove tutti entrano per chiedere. Rifiutiamo di continuare ad associare il nostro nome ad una politica governativa a dir poco fallimentare».
Stanno all’oppoisizione: senza se e senza ma. Lo annunciano dicendo di non voler condividere il percorso con chi «ha ridotto Frosinone ad un paesotto senza speranza, dove la maggiore aspettativa di un giovane è fuggire via. Da oggi ci sentiamo fieramente all’opposizione di questo scempio politico e cominciamo seriamente a lavorare per dare un’alternativa vera per la guida di questa città».
Un’intesa indigesta

E’ un “assalto alla baionetta” metaforicamente parlando, al cuore dell’intesa raggiunta tra il sindaco e la lista dell’ex primo cittadino Domenico Marzi. Un Patto sulla parola che di fatto mette in sicurezza la Consiliatura fino alla scadenza naturale del 2027. E rende del tutto inoffensiva l’azione di disturbo alla maggioranza, condotta degli 8 malpancisti tra i quali ci sono i 3 Futuristi.
Si attribuiscono capacità profetiche quando, tramite la Consigliera Petricca dichiarano: “Noi siamo stati dei preveggenti. Già dal mese di settembre abbiamo intuito e contestato l’immissione di Marzi nella maggioranza. Il quadro già ci appariva chiaro. Il sindaco Mastrangeli se avesse voluto o aveva bisogno di una stampella poteva rivolgersi a noi che siamo stati eletti al suo fianco. Forse evidentemente preferisce altri rispetto a noi”. Chiaro il motivo della scelta: i dissidenti intendono fare ostaggio il sindaco imponendo la loro linea su alcuni temi in cambio del loro appoggio; Mastrangeli non intende farsi tirare per la giacca e preferisce un Patto tra gentiluomini come quello raggiunto con Domenico Marzi.
La premessa ambientale

Già nelle ore precedenti c’era stato un altro lancio d’artiglieria. I Consiglieri Giovanbattista Martino e Teresa Petricca hanno fatto della tutela ambientale e della salute dei cittadini la loro stella polare. Da questa posizione già ieri avevano criticato senza riserve le dichiarazioni del sindaco dopo la pubblicazione del report di Legambiente sulla qualità dell’aria nei capoluoghi italiani. Frosinone è risultato quello con più giorni di sforamento dei limiti di smog. Riccardo Mastrangeli aveva cntestato quei risultati, nel merito e nel metodo.
Senza mezzi termini aveva detto: “E’ tutta colpa della centralina Arpa di via Puccini: Purtroppo è collocata in una posizione assolutamente irrazionale. ubicata a 20 metri dalla ferrovia ed a 200 metri dall’autostrada. Il dato dell’altra centralina Arpa, collocata su viale Mazzini, fornisce quotidianamente dati più oggettivi pari a meno del 50% delle emissioni di quella dello Scalo. Ma non viene assolutamente presa in considerazione. Perché se fosse fatta una misurazione puntuale e onesta Frosinone non avrebbe questo dato così pesante”.
Quella “spiegazione” ai rappresentanti della lista FutuRa non è proprio piaciuta. Tanto che, con un’altra nota, pure questa a tinte forti, avevano rilevato che: “per inerzia, Frosinone è ancora il peggior capoluogo d’Italia per sforamenti. Il sindaco non trova di meglio che comparire su media e social accusando la centralina.”
Centralina sempre lì

Secondo i futuristi la tesi del sindaco è insostenibile perché: “La centralina, è sempre stata nello stesso posto da decenni e non è mai stata contestata anzi, al contrario, ritenuta, finora, l’unica istituzionalmente valida e da considerare. Oggi, incredibilmente il Sindaco invoca una misurazione ‘puntuale, attenta ed onestà, lasciando intuire una disonesta disinformazione e criticando il metodo di rilevazione definito addirittura ‘assolutamente antiscientifico’“.
I 3 Consiglieri vanno oltre quando affermano: “Crediamo che antiscientifici possano essere la propaganda ed il negazionismo sui social artatamente supportati da settori direttamente interessati all’aeroporto a Frosinone. Difficile ipotizzare un impattante carico inquinante quale un aeroporto civile in una zona criticamente inquinata”.
Che l’intesa Mastrangeli/ Marzi avrebbe provocato più di qualche malumore nelle file di quello che era il centrodestra era abbastanza prevedibile. Come era prevedibile che lo spazio lasciato libero dall’opposizione ufficiale, sarebbe stato occupato inevitabilmente da qualcun altro. E’ una regola non scritta della politica, ma sempre attuale.
Da oggi il Gruppo FutuRa siede dall’altro lato dell’aula consiliare. Ufficialmente quello della minoranza. E non finisce qui.