Intesa Mastrangeli-Marzi: il Pulp fiction di Frosinone

Mastrangeli chiama Marzi "il sindaco”. Il loro patto di fine Consiliatura? "Penso che l'amore verso Frosinone abbia prevalso insieme al senso di responsabilità”. Cosa cambia. E cosa ci guadagnano

Roberta Di Domenico

Spifferi frusinati

«Il sindaco Domenico Marzi ha avuto un atteggiamento estremamente responsabile nei confronti della città. Insieme al suo Gruppo si è reso conto della bontà del nostro programma. Ha chiesto alcune integrazioni su determinate situazioni specifiche e particolari e sotto questo profilo ritengo non ci sia alcun tipo di problema ad accoglierle. Il Gruppo della Lista Marzi ha preso contezza che se accadesse qualche tipo di ‘incidente’ che qualcuno ha pensato di poter realizzare a Frosinone, si pregiudicherebbe anche la situazione dei finanziamenti del Pnrr e della strategia territoriale che ha tempi contingentati».

«Alcuni lavori li dobbiamo terminare obbligatoriamente entro il 2026: una battuta d’arresto per qualsiasi motivo, pregiudicherebbe l’evoluzione della città. Per questo, io penso che l’amore verso Frosinone abbia prevalso insieme al senso di responsabilità. Io inquadrerei così il dialogo avvenuto insieme al sindaco Marzi».

Riccardo Mastrangeli lo chiama ancora ‘il sindaco Marzinonostante oggi la fascia la indossi lui.

Semper Abbas

Domenico Marzi e Riccardo Mastrangeli

Non lo fa per catturarne la benevolenza: Domenico Marzi è una delle icone del centrosinistra ma più ancora lo è di una città che ha amministrato per dieci anni, trasformandola ed avviandola ad avere finalmente un assetto urbanistico. La prima piazza a Frosinone l’ha regalata lui realizzando la Villa Comunale, l’ascensore inclinato è una sua idea, il maxi parcheggio di fronte a quello che era l’ospedale Umberto I riuscì a farlo lui.

Ora compie un’altra opera: controversa, discussa, discutibile. Ma con un enorme senso politico. Garantisce il suo appoggio a quello che è stato il suo avversario nella scorsa tornata elettorale: impedirà che provino a farlo cadere. È la matematica certezza che la Consiliatura arriverà fino alla fine e non si andrà in anticipo alle elezioni. Il prezzo da pagare è a favore della città: le grandi opere con cui continuare a modernizzare il capoluogo. (Leggi qui: Si scrive governo di larghe intese, si legge Democrazia Cristiana 3.0).

Un gesto di enorme generosità politica. Di fronte al quale Riccardo Mastrangeli gli riconosce il suo posto nell’ideale Pantheon della città, ricordando la regola benedettina: Semel abbas, semper abbas” cioè “abate per una volta, abate per sempre” alla dignità di abate è legata la perpetuità canonica. E di fronte alla grandezza di quel passo continua a chiamarlo “il sindaco Marzi”.

Dove si ritrova chi vinse

John Travolta nella celebre scena di Pulp Fiction

Per capire la dimensione del gesto. Avete presente quella scena di Pulp Fiction in cui John Travolta, una volta arrivato a casa di Jules Winnfield (Uma Thurman), si gira e rigira su se stesso con fare interrogativo e un senso di totale spaesamento? Ecco, basterebbero quei cinque secondi del capolavoro cinematografico di Tarantino, divenuti ormai uno dei meme più ironicamente utilizzati sul web, Tik Tok in modo particolare, per spiegare l’impatto che potrebbe avere un emigrato sulla Luna che torni dopo tre anni a Frosinone.

Si perché una parte di quelli che hanno vinto le elezioni nel 2022, si ritrovano oggi nel 2025 a contestare da tempo il sindaco con il quale sono stati eletti. Sono gli 8 Consiglieri “malpancisti” o “dissidenti”. Ed una parte significativa dei Consiglieri che quelle stesse elezioni le hanno perse o sono già passati in maggioranza, (Francesca Campagiorni, Claudio Caparrelli , Andrea Turriziani). O sono pronti comunque a sostenerla, fino al termine della consiliatura (l’ex sindaco Domenico Marzi ed il suo Gruppo consiliare).

Lo scenario politico

Il Pd non è nella partita. Non ha voluto giocarla. invitato alla riunione tenuta con il sindaco Mastrangeli domenica sera nell’ufficio dell’avvocato Marzi, il Gruppo ha declinato. Il capogruppo dimissionario Angelo Pizzutelli ha messo in chiaro che non c’erano i margini per un’operazione di quel genere, spiegando che il Partito Democratico è sempre stato favorevole alle grandi opere e non ha mai fatto opposizione strumentale su quel genere di progetti. E nemmeno la faranno.

L’accordo non prevede scambi né poltrone: si basa solo su alcuni specifici punti di convergenza programmatica. La Realizzazione della casa dello studente, la partenza (vera e definitiva) dell’ascensore inclinato, il percorso del BRT. Su tutte, la battaglia condivisa per la stazione della ferrovia ad Alta Velocità. (Leggi qui: Verso un governo di larghe intese con Mastrangeli e Marzi).

Dal punto di vista politico, la situazione che si sta creando a Frosinone non è un’eresia. Ad Anagni 2 dei 3 candidati sindaco sconfitti dal rieletto Daniele Natalia ora sono in amministrazione al suo fianco. A Ferentino il candidato sindaco Giuseppe Virgili fece la seconda metà della legislatura nella Giunta del suo avversario elettorale Antonio Pompeo. Vero però che non capita tutti i giorni di vedere un simile travaso” in un Capoluogo di Provincia che dovrebbe avere un ruolo strategico, sempre politicamente parlando, nello scenario regionale. Ecco il perché del senso di disorientamento come John Travolta in Pulp Fiction.

Cosa cambierà in futuro

Domenico Marzi

Cosa cambia con l’intesa Marzi/Mastrangeli? Tutto. Entrambi, rimanendo sempre nella narrazione cinematografica, meriterebbero l’oscar per l’operazione. Tutti e due i primi cittadini del Capoluogo ottengono qualcosa. Di importante.

Mastrangeli allarga ulteriormente la sua maggioranza ed i numeri in Aula. Contestualmente, mette in sicurezza la consiliatura fino alla scadenza naturale nel 2027. Rende del tutto inoffensivo lo strumento della Prima Convocazione del Consiglio Comunale, formula nella quando servono 17 presenti per la validità della seduta. Anche in occasione della strategica delibera sul Bilancio di previsione. Che ovviamente verrà approvata: non ci sono comunque mai stati dubbi in proposito.

Mastrangeli inoltre approfitta delle oggettive difficoltà interne del Partito Democratico portate allo scoperto dalle dimissioni da Capogruppo del Consigliere Angelo Pizzutelli. E di fatto, quasi azzera la rappresentanza dell’opposizione in aula. Oggi la maglia dell’opposizione ufficiale la indossa solo il PSI con Vincenzo Iacovissi. Circoscrive, di parecchio, la forza antagonista del gruppo dei “malpancisti”. Eventuali azioni di “recuperosaranno fatte (forse) nei modi e tempi dettati da Mastrangeli. Non c’è nessuna fretta. Nell’immediato.

Estende e condivide

Il municipio di Frosinone

E non solo. Mastrangeli tira dentro, nella condivisione di alcuni progetti programmatici per la città, addirittura il suo competitor alle elezioni del 2022. Della serie: come ti estendo e condivido le responsabilità. Nel bene. E nel male.

Crea le condizioni (se sono delle vere proprie fondamenta, si capirà solo in corso d’opera) per una nuova aggregazione, questa volta di respiro marcatamente civico e traversale, per le elezioni del 2027. E che Mastrangeli vuole vincere, per la seconda volta di seguito.

Il pallottoliere di Marzi

Domenico Marzi

Ma anche l’ex sindaco Marzi, segna punti (pesanti) sul suo pallottoliere. Entra, dopo appena metà consiliatura, nella “stanza dei bottoni” pur avendo perso le elezioni.

Una stanza dei bottoni che conosce perfettamente, avendola governata da sindaco per 2 consiliature. Mette il cappello su alcuni progetti strategici per il Capoluogo, peraltro già finanziati con i soldi del PNRR. Ne sollecita a Mastrangeli la realizzazione di ulteriori nuovi, grazie al suo sostegno alla maggioranza.

Ma non solo. Con questa mossa Marzi mette all’angolo gli “amici” del Pd. Di fatto la linea a sinistra la detta lui. Non altri.

Potrebbe ottenere un assessorato per qualcuno dei suoi. Quello alla Polizia Municipale, attualmente nella disponibilità del sindaco e non ancora assegnato. Elimina dal desk dei malpancisti il file dell’ultimo uomo: quello che può risultare fondamentale ai fini dell’approvazione di qualche delibera. Scusate se è poco.

Il famoso scrittore tedesco Thorsten Havener una volta ha detto “Se entrambi parlate la stessa lingua, alla fine vi capirete”. Mastrangeli e Marzi parlano, alla perfezione, quella dell’ingegneria politica.