
Una tattica strampalata, surreale ed esasperata sta segnando la legislatura del sindaco Mastrangeli. Servirebbero i Guardiola, Ancelotti e Luis Enrique. Ed invece trionfano gli Oronzo Canà. Tante fibrillazioni ma alla fine non succede nulla. Venerdì il Consiglio comunale con il rendiconto della gestione che sarà approvato senza problemi
Fino a qualche anno fa era lo spagnolo Josep Guardiola, detto Pep, il vate degli allenatori di calcio. Considerato uno dei migliori tecnici della storia, nel 2011 e nel 2023 si è aggiudicato rispettivamente il FIFA World Coach of the Year e il The Best FIFA Football Coach tra gli allenatori di calcio maschile. Inoltre, è stato eletto per tre volte Allenatore dell’anno IFFHS (2009, 2011 e 2023). Nel 2020 è stato nominato Allenatore del secolo (2001-2020) ai Globe Soccer Awards. Con 40 trofei vinti è il secondo allenatore più vincente della storia dietro ad Alex Ferguson.

Poi è stata la volta dell’italiano Carlo Ancelotti a diventare il riferimento planetario degli allenatori di football. Il neo ct del Brasile, ha firmato il contratto appena 15 giorni fa, è l’unico allenatore nella storia del calcio ad aver vinto il titolo nei cinque principali campionati europei (Italia, Inghilterra, Francia, Germania e Spagna), il solo ad aver vinto la UEFA Champions League per cinque volte (due col Milan e tre con il Real Madrid), nonché l’unico allenatore ad aver partecipato a sei finali della massima competizione europea per club. Inoltre, detiene il record di presenze e di successi in UEFA Champions League e di vittorie in Supercoppa UEFA (5 trofei) e nelle competizioni UEFA per club (11 trofei).
Da un paio di anni, ed ancor più da sabato sera, dopo che con il suo Paris Saint Germain ha rifilato un sonoro 5 a 0 all’Inter di Inzaghi, nella finale di Champions League, l’allenatore più accreditato nel mondo del calcio è lo spagnolo Luis Enrique. Intensità, disciplina tattica, gioco verticale, e falso nueve sono i capisaldi del suo credo calcistico. Tutti e 3 hanno insegnato calcio, conseguendo vittorie ad ogni livello, e sono unanimemente riconosciuti, come maestri di tattica.
Al Comune di Frosinone… Oronzo Canà

Al Comune di Frosinone invece, per quanto riguarda la tattica politica (poco assimilabile a quella del calcio), sembra di assistere alla bi-zona di Oronzo Canà, il famoso 5-5-5 teorizzato dal mitico Lino Banfi, nel film “L’Allenatore nel Pallone.” Una tattica di gioco perlomeno strampalata e surreale quella del comico pugliese, non fosse altro perché non portava mai ad alcun risultato ed a nessuna vittoria.
Mutatis mutandis, nell’amministrazione Capoluogo, tanto in maggioranza che in opposizione, si rischia veramente di “morire di tattica”. Nel senso che nessuno assume mai una iniziativa definitiva. Che chiarisca, una volta e per tutte, il confine politico, il perimetro nel quale si opera. Centrodestra e centrosinistra si sono “contaminati”.
Il marcarsi a vista sempre, sia al proprio interno (di coalizione o di Partito) con il competitor potenziale, sia nei confronti dell’avversario politico istituzionale, comporta una sorta di immobilismo perdurante e improduttivo. Dove sta per succedere sempre qualcosa (di clamoroso), ma in realtà non accade mai nulla.
Solo normale amministrazione

La stessa alla quale si assiste ormai da più di 2 anni. Da quando sono iniziate le fibrillazioni e i distinguo in maggioranza ed i riposizionamenti in opposizione. Il dibattito politico, sia dentro che fuori l’Aula consiliare, ne risente e si appiattisce. A dire il vero i Consiglieri Pasquale Cirillo (FI) e Anselmo Pizzutelli (Lista Mastrangeli) ci stanno provando a rendere mordace e pungente la dialettica con il sindaco. Ma è proprio il confronto politico generale, maggioranza versus opposizione, che non è mai decollato in questa consiliatura. E non perché mancassero gli argomenti.
Questa tattica, perennemente attendista, può essere spiegata solo in due modi. Uno. Volontà di non scoprire le carte (vere) prima del tempo. Con il ragionevole e comprensibile timore di essere “gabbato” sul filo di lana dagli amici o presunti tali. E su vari fronti: candidature a Sindaco, alleanze, coalizioni. Una lunga serie di travagli interiori agita il Consiglio comunale da qualche tempo, in senso assolutamente trasversale: “dove e con chi mi butto?” “E se poi mi brucio?”.
Due. Non avere la più pallida idea di cosa e come farla.
Tatticismo di necessità

Quale delle due sia la spiegazione, il fatto è che questa consiliatura si sta per avviare al termine, senza nessun sussulto di natura politica. Nulla fa pensare che le cose possano cambiare. La maggioranza del Sindaco Mastrangeli rimarrà questa, eterogenea e trasversale, fino al 2027. Forza Italia molto difficilmente rientrerà nel perimetro della coalizione uscita dalle urne nel 2022. E nessuno dei protagonisti si strapperà i capelli per questo.
Il Gruppo dell’ex Sindaco Domenico Marzi continuerà ad essere “diversamente maggioranza”, nel senso che garantirà sempre il numero legale e impedirà qualsiasi azione di sabotaggio nei confronti di Mastrangeli per farlo cadere prima della scadenza naturale della consiliatura. Intenzione che in realtà non ha mai avuto nessuno. Quella della mozione di sfiducia al sindaco o di dimissioni di massa per interrompere la consiliatura è solo una narrazione favoleggiante.
I dissidenti continueranno ad essere tali, ma non si coalizzeranno mai “contro” il Sindaco, con l’opposizione storica, formata dal PD e PSI. Che a loro volta continueranno a non trovare (forse neppure a cercare) alcuna convergenza. Non solo in questa consiliatura ma, soprattutto, in vista delle prossime elezioni comunali. Con il rischio che la partita del Comune Capoluogo nel 2027 se la giocherà, ancora una volta, in solitaria il centrodestra o il centro-centrodestra. Sia con primarie vere, che finte.
Il Consiglio comunale

Anche nel Consiglio Comunale di venerdì prossimo 6 giugno, convocato alle ore 17 per approvare il rendiconto della gestione, non accadrà nulla di nuovo rispetto al film già visto fino ad ora. Il documento verrà approvato e senza particolari problemi per Mastrangeli. Se necessario, anche con strategiche astensioni, o con tattiche uscite dall’Aula. La consilitura non è in alcun modo a rischio. Tutti hanno bisogno ancora di tempo, per capire cosa fare.
Ora e tra due anni. Hector Berlioz il famoso compositore francese del periodo romantico, una volta ha scritto ” il tempo è un grande Maestro, ma uccide tutti i suoi allievi”.