La Commissione sulla stazione Tav: il progetto c’era, la location non ancora

La riunione della Commissione in Regione Lazio sulla stazione Tav che potrebbe nascere in Ciociaria. RFI non rivela i dati dello studio di pre fattibilità. Ma lascia capire che non c'è un'area già individuata. L'analisi di Trequattrini. Le posizioni politiche

Roberta Di Domenico

Spifferi frusinati

Esiste già un progetto di prefattibilità per la realizzazione della stazione ad alta velocità in provincia di Frosinone. Ma non è scontato che ad ospitarla sia Ferentino anche perché per una volta gli esponenti politici del territorio hanno messo al bando campanilismi ed interessi di bottega mettendo davanti lo sviluppo della Ciociaria. E’ il succo della riunione della VI Commissione – Lavori pubblici, infrastrutture, mobilità, trasporti che si è svolta in sala Latini, presso il Consiglio regionale del Lazio.

All’ordine del giorno della commissione di oggi un tema di grandissima rilevanza e attualità, per tutta la Ciociaria: “Progetto Alta velocità sulla linea ferroviaria Roma – Cassino e realizzazione stazione Alta velocità a Ferentino”,

Fabrizio Ghera (Foto: Sara Minelli © Imagoeconomica)

A partecipare alla commissione sono stati invitati l’assessore regionale Mobilità Fabrizio Ghera. Poi il direttore regionale “Trasporti” Fabrizio Mazzenga; i rappresentanti di Trenitalia S.p.A e Rete Ferroviaria Italiana S.p.A Michele Volpicella e Antonio Bruno. E ancora: il presidente di Unindustria Frosinone Corrado Savoriti, il Commissario del Consorzio Industriale del Lazio, Raffaele Trequattrini. Al tavolo dei lavori erano presenti naturalmente anche il presidente della Commissione Trasporti Cosmo Mitrano, i consiglieri regionali del territorio Daniele Maura e Alessia Savo (Fdi) e Sara Battisti (Pd) che ha sollecitato la riunione.

L’annuncio di RFI

L’ingegner Volpicella ha spiegato che “c’è uno studio di prefattibilità per la costruzione di una stazione della Tav in Ciociaria. L’opera è stata già oggetto di un protocollo di intesa tra gruppo Fs e Regione Lazio nell’aprile 2020. Questa infrastruttura ai fini dello sviluppo richiede diversi passi. Noi come soggetto tecnico abbiamo fatto alcune valutazioni, il cosiddetto studio di prefattibilità

Il che potrebbe apparire un’attività minimale. Invece abbiamo sviluppato lo studio di trasporto, le soluzioni di dimensionamenti infrastrutturali di massima e le valutazioni sulla viabilità di accesso. Per confrontare nel modo più oggettivo possibile le diverse soluzioni che possono presentarsi“. Tradotto: quanta gente ne usufruirebbe, quanto serve per soddisfare le loro richieste, quali infrastrutture servono per rendere fruibile la stazione.

Cosa dice lo studio? Non è stato portato. Però l’ingegnere ha dato la disponibilità a “mostrare a livello di dettaglio” lo studio di prefattibilità, perché “ci sono tanti elementi tecnici che vanno spiegati in modo adeguato” .

Fare squadra

Sara Battisti

In Ciociaria diversi comuni stanno facendo quasi a gara per ospitare la Tav. Ma alla fine quello che è importante, come è emerso anche dagli interventi in commissione dei 3 consiglieri regionali ciociari Alessia Savo (Fdi), Sara Battisti (Pd) e Daniele Maura (Fdi), è che l’alta velocità atterri in questa parte del Lazio meridionale. “Senza inutili campanilismi e senza rivendicazioni territoriali.” Hanno detto sostanzialmente i consiglieri ciociari. Una sole voce, un solo concetto univoco.

Sara Battisti chiede i numeri. Cioè di poter leggere i dati dello studio ed avere così gli strumenti per fare una valutazione. “Da quanto emerge – sostiene – l’utenza potenziale sembra sia significativa, soprattutto considerando i flussi legati agli spostamenti per motivi di lavoro. Partendo dal presupposto che RFI ha parlato di area già individuata in merito alla realizzazione della nuova stazione ad Alta Velocità, è fondamentale concentrarsi su una sintesi condivisa tra le istituzioni. Fare chiarezza è necessario per garantire il massimo beneficio per il territorio“.

Alessia Savo

Per una volta destra e sinistra sono d’accordo: l’unica strada per portare il treno in stazione “è un percorso condiviso da parte di un territorio coeso che oggi ha mostrato muscoli e pragmaticità – ha detto Alessia Savo e che vuole portare a casa il risultato. L’attenzione è massima, l’impegno mai venuto meno, la consapevolezza che il binario sia quello giusto è chiara a tutti: la Tav non è più solo auspicabile ma anche fattibile. E non arretreremo di un passo”.

Tanto a Nord e tanto a Sud

Si può fare, ma dove? La risposta più concreta la fornisce il professor Raffaele Trequattrini, commissario del Consorzio Industriale del Lazio. In maniera asettica riferisce alla Commissione che dagli studi ereditati dal Consorzio “Ci sono ragioni valide sia per collocare la fermata nell’area sud della Ciociaria, sia nell’area nord. L’area sud potrebbe valorizzare le potenzialità logistiche e industriali di Cassino, un polo di rilevanza internazionale grazie alla presenza di Stellantis e del suo indotto. L’area nord, invece, potrebbe rappresentare un punto strategico per servire in maniera più equilibrata l’intera provincia e collegare i distretti industriali di Ferentino, Frosinone, e Anagni, caratterizzati da una forte presenza di aziende del settore farmaceutico, energetico e manifatturiero”.

Nessuno ha mai detto Ferentino

Daniele Maura (Foto © Stefano Strani)

Un’unità di intenti che tranquillizza non poco Rfi sulla localizzazione migliore dell’intervento: “Siamo contenti di sapere che non c’è campanilismo, perché noi ci affidiamo a dati e valutazioni tecniche che emergono. E la soluzione che potrebbe essere assunta a riferimento nasce da queste valutazioni” ha chiosato Volpicella.

Prima della chiusura dei lavori della Commissione una chiosa finale da parte di RFI ha determinato un vero e proprio (potenziale) colpo di scena. “E siamo infine contenti di sapere anche che non c’è un atteggiamento ostile se alla fine la soluzione non trovasse una giusta soddisfazione da parte di un determinato territorio. Un concetto questo piuttosto enigmatico, che si presta a diverse interpretazioni.

 E anche rinnovate aspirazioni. Anche perché i rappresentati di RFI durante i loro interventi, non hanno mai detto che la soluzione migliore per la Tav in Ciociaria, sia quella di Ferentino. C’è speranza (quasi) per tutti.