Le Cronache dalla Contea di Ceccano. I tanti misteri amministrativi che non trovano ancora risposta. Almeno per ora
Ci risiamo. Il mistero torna ad aleggiare sulla Contea.
Ambientazione: Castello dei Conti. Giorno: 9 dicembre. La sala dell’Ottagono (da non confondere con un noto ristorante che si trova sui territori del contado) a seguito del recente restauro (?) – di cui è interessante conoscere i costi e i nomi dei professionisti che hanno provveduto a sovrintendere la delicata operazione – dopo aver ospitato il primo Convegno nazionale dei templari darà lustro al premio, sempre nazionale (il termine “nazionale” eccita i cavalieri eredi dei de’ Ceccano e i loro sodali quasi quanto “capofila”) Cronache del mistero.
Ideatore e direttore artistico è Giancarlo Pavat che nella Contea ha trovato la sua collocazione ideale, dopo essere andato girovago in altri paesi della provincia a sciorinare il suo illimitato scibile.
Nella Contea è stato introdotto e voluto dallo scopritore di talenti politici e non, Ruspandini Massimo, vicesindaco (e sindaco ombra), assessore ai Lavori Pubblici (non molti, sicuramente per colpa della ristrettezza di risorse che limita tutti i Comuni) che ha deciso di riportare il medioevo a Ceccano e pare ci stia pure riuscendo. Ha iniziato dai lampioni, quelli che ti accorgi che esistono se c’è la luna piena ad illuminarli. Grazie al nuovo e milionario appalto, nella Contea non si vede più nulla, i cittadini hanno paura ad attraversare sulle strisce e pare che già si stiano muovendo per una raccolta firme. Tempi bui caratterizzano la Contea. Tempi luminosi la attendono, assicura l’assessore.
Ma torniamo ai misteri.
Mistero numero uno. Il grande assessore al (s)bilancio Gizzi Stefano, quello che tutti gli altri amministratori mandano allo sbaraglio quando non hanno gli attributi per dire le cose mettendoci la faccia (quasi sempre) ha omaggiato noi Conte Romano Castellano Sindaci di una sua dotta citazione. Ci ha inseriti in un suo post, in cui ha taggato Mauro Roma (un messaggio cifrato? Una lisciatina per farlo rientrare in maggioranza?) che una volta sedeva tra i banchi caligioriani, eletto nella lista che faceva capo al vicesindaco Ruspandini Massimo.
Il post in questione mette in bella mostra la riunione dei sindaci anti Acea che si è svolta qualche giorno fa a Palazzo Antonelli e recita “33 sindaci presenti” e ancora “La città di Ceccano si conferma CA-PO-FI-LA”.
Ma nella Contea lo sanno che chi sta davanti alla fila può ricevere qualche piacere aspettato o inaspettato da quelli che sono dietro? E cosa erano andati a fare 33 sindaci a Palazzo Antonelli? Sicuramente a prendere un the e a fare due piacevoli chiacchiere senza rischio alcuno, visto che il ricorso al Tar lo hanno firmato solo in quindici. Ora diranno: ma non era necessario che ci costituissimo… Vabbè allora andatelo a dire a Nicola Ottaviani che non era necessario costituirsi nel giudizio di fronte al Tar… La Contea della fuffa.
Mistero numero due. Oggi qualche autorevole giornale ha svelato che il sindaco Caligiore Roberto insieme al grande delegato allo sport Angelo Macciomei, stia portando avanti un project financing con degli imprenditori privati, nell’area sportiva che si snoda, in località Passo del Cardinale, dal PalaTiberia crollato nel 2012 dopo una nevicata (è in corso un processo in cui a costituirsi come parte civile è solo l’associazione Ceccano 2012, mentre all’amministrazione attuale e precedente non è passato neppure per l’anticamera del cervello).
Alcuni noti costruttori stanno valutando di investire bei soldoni nel progetto che, stando a quanto scritto dal quotidiano, porterà anche a una lottizzazione immobiliare (alberghi, piscine, eccetera).
A quanto pare dell’operazione erano al corrente solo il sindaco e il delegato allo sport. E non è dato sapere se al primo cittadino, leggendo la notizia, sia andato di traverso il caffè.
Sulla paternità della trattativa, però, è nato un mistero. Sembrerebbe, infatti, che il delegato allo Sport si sia dichiarato il deus ex machina del progetto quando in realtà a fare da tramite con gli imprenditori pare essere stato qualcuno che veleggia con il vento in poppa sulla barca di Patto Civico, la lista di maggioranza che fa capo a Mario Sodani.
Cosa ne pensa Castellano Sindaci? Grosse frizioni in maggioranza. E tutti che tentano tra un sorrisino e una pacca sulla spalla di metterla in (omissis) all’altro, ma con una certezza, prima dei prossimi appuntamenti elettorali nessuno ha interesse a far cadere il militare di Siracusa. Melina.
Mistero numero tre. Lunedì scorso l’amministrazione aveva dichiarato che sarebbe arrivata l’ordinanza sindacale riguardate la bomba ecologica dell’ex Snia a Bosco Faito. Ad oggi ancora nulla.
Stiamo parlando di un’area sfregiata da 14.000 metri quadri di amianto. Su quest’area, ad aggravare la situazione, il pascolo di decine di animali che, con molta probabilità, finiscono anche nei piatti degli ignari consumatori. Di chi sono questi animali? Qualche nome circola e se trovasse riscontro, la vicenda assumerebbe toni ancora più inquietanti.
Lo scorso 26 ottobre la Asl di Frosinone ha inoltrato all’amministrazione Caligiore la richiesta dell’emissione di un’ordinanza per la bonifica dell’area all’interno di Bosco Faito. Tempo massimo quattro mesi l’efficiente Caligiore, sempre in prima fila – per le foto – visto che è in gioco la salute dei suoi cittadini, non vorrà certo attendere il termine ultimo. Noi pensiamo di no. Siamo fiduciosi.
Ma qualcuno riferisce che abbia detto: l’ordinanza la devono preparare gli uffici. Giusto. E lei cosa fa? Non sollecita? Quanto le piace, caro sindaco, il gioco dello scaricabarile. Gli oneri sono degli altri e gli onori sempre i suoi.
È utile anche ricordare a quelli dalla memoria corta, che il 25 ottobre – grazie a una segnalazione dell’associazione Tolerus sulle attività pascolo che alcune aziende agricole “permettono” ai loro animali nell’area dell’ex Snia – il Ministero dell’ambiente aveva richiesto agli organi competenti una relazione su una serie di accertamenti in loco. La lettera ministeriale è stata inviata alla Procura, alla Regione, alla Provincia e, udite udite, al Comune di Ceccano che tanto ci tiene alla salute dei suoi concittadini.
Il risultato ad oggi è solo uno. Ordinanza non pervenuta.
E poi tantissimi altri misteri aleggiano sulla Contea: dov’è posizionato il serbatoio dell’acqua, all’interno del cimitero cittadino? Pare in quello nuovo, costringendo i poveri visitatori di quello storico a fare i viaggi della speranza (di trovare il prezioso liquido) con tanto di taniche alla mano.
E ancora: da dove arriva il nuovo sversamento inquinante con tanto di schiuma bianca che fa terrificante mostra di sé sul martoriato fiume Sacco, nei pressi del depuratore in zona Colle San Paolo? Pare che alcuni residenti si sia sentiti mali.
Il sindaco Caligiore è arrivato immediatamente (afferma lui, ma testimoni dicono che se la sia presa comoda) a perlustrare la zona. Pare abbia dato ordini a destra e a manca (è inutile, ha il cipiglio del capo) e ora sia in attesa dell’analisi dell’Arpa, per fare cosa non è dato sapere, visto che quelle sempre dell’Arpa (che indiscrezione danno come parecchio allarmanti) relative allo sversamento di acque scure e maleodoranti avvistate dai residenti sempre a ridosso del depuratore, il 13 luglio 2016, sembrano essere rimaste chiuse nei cassetti degli uffici tecnici.
E qualcuno commenta: Tu sie cachi ma a mi nen m’allappi.